La giovane influencer, seguita da centinaia di migliaia di utenti sui social, è finita al centro delle critiche dopo un vlog in cui ha mostrato un falso pass disabili in un parco divertimenti. Poi le scuse pubbliche: "È stata una leggerezza"
Camilla De Pandis è un nome che in questi giorni ha invaso il web. I suoi video, di solito leggeri e ironici, hanno improvvisamente acceso un dibattito che va ben oltre il mondo dei social. Tutto è nato da un vlog registrato durante una vacanza agli Universal Studios di Orlando, dove la giovane creator ha mostrato un pass disabili falso usato "per scherzo" per saltare la fila alle attrazioni. Un gesto che, nelle sue intenzioni, voleva essere solo una trovata divertente ma che il pubblico ha percepito come una mancanza di rispetto verso chi convive ogni giorno con la disabilità.
La reazione online è stata immediata: centinaia di commenti, condanne e riflessioni sulla responsabilità dei content creator, soprattutto quando i loro contenuti raggiungono migliaia di persone. "Non pensavo che un gesto così potesse ferire qualcuno", ha poi ammesso lei stessa in un video di scuse pubblicato sui social, definendo l'episodio una "ragazzata" di cui si è pentita.
Camilla De Pandis, poco più che ventenne, ha iniziato a farsi conoscere con vlog di vita quotidiana e contenuti legati alla moda, ai viaggi e alle esperienze con gli amici. Il suo stile diretto e autoironico le ha permesso di costruire rapidamente una community fedele, attratta dal tono leggero e spontaneo con cui raccontava il suo mondo. Nei suoi video si alternano routine, sketch e momenti di vita reale, senza la pretesa di costruire un personaggio ma con la voglia di condividere ciò che fa parte della sua generazione. Una formula semplice che, fino a pochi giorni fa, le stava regalando un seguito in costante crescita.
Il video girato nel parco divertimenti di Orlando mostrava la giovane mentre scherzava sull'uso del "Disability Pass", un documento reale riservato ai visitatori con disabilità o ansia, che consente di accedere più facilmente alle attrazioni.
L'idea, presentata con tono ironico, ha però scatenato un'ondata di indignazione. Sui social, molti utenti e associazioni hanno sottolineato la gravità del gesto, ricordando che quei permessi sono uno strumento indispensabile per chi vive ogni giorno con una disabilità.
"Non è una bravata, è un'offesa a chi lotta per i propri diritti", ha scritto un utente su X. E in poche ore il video è diventato virale, trasformandosi in un caso mediatico. Alcune testate hanno parlato di "leggerezza pericolosa", mentre altri hanno chiesto di non alimentare l'odio online e di leggere l'episodio come un'occasione di crescita.
Pochi giorni dopo la pubblicazione del vlog, Camilla ha scelto di esporsi in prima persona. In un nuovo video, visibilmente provata, ha ammesso l'errore e chiesto scusa: "È stata una leggerezza, non mi rendevo conto di quanto potesse essere offensivo". Le sue parole, pronunciate con tono sincero, hanno diviso la Rete: c'è chi le ha riconosciuto il coraggio di metterci la faccia e chi invece ha parlato di "danni ormai fatti". "Sto imparando da quello che è successo - ha aggiunto -, e capisco di dover usare la mia visibilità con più consapevolezza".
Il caso De Pandis ha riacceso un tema che periodicamente torna a farsi sentire: quanto pesa la responsabilità dei creator nel modellare i comportamenti e le sensibilità del pubblico, soprattutto tra i più giovani? La leggerezza con cui certi contenuti vengono prodotti e condivisi può trasformarsi in un boomerang, ricordando che il confine tra ironia e offesa è spesso sottile. In molti, sui social, hanno invitato a considerare l'episodio come un'occasione per riflettere sul linguaggio della rete e sull'importanza del rispetto. Perché, come ha scritto un utente, "i follower passano, ma l'esempio resta".