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Dalla spesa alla tavola, ecco come proteggere la salute con semplici abitudini quotidiane e la giusta attenzione
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Quando facciamo la spesa, siamo ormai abituati a controllare attentamente la lista ingredienti per assicurarci di portare in tavola prodotti sani e salutari. Spesso invece tralasciamo un aspetto altrettanto importante, quello della sicurezza alimentare. Ma cosa significa davvero "cibo sicuro" e quali abitudini possiamo correggere per proteggere la nostra salute?
Prima di arrivare sulle nostre tavole, ogni alimento compie un vero e proprio viaggio, fatto di differenti tappe e, ognuna di queste, dalla lavorazione alla distribuzione, fino alla conservazione a casa nostra, nasconde delle potenziali insidie. Non è un caso che molti dei problemi legati alla sicurezza alimentare, come le intossicazioni, non dipendano da un prodotto "cattivo" alla fonte, ma da errori commessi proprio tra le mura domestiche.
Il primo passo per una buona sicurezza alimentare parte già al supermercato. Fondamentale è imparare a leggere le etichette, che non sono solo un obbligo di legge, ma una vera e propria miniera di informazioni. Innanzitutto è fondamentale saper distinguere tra “data di scadenza” e la dicitura "da consumarsi preferibilmente entro". Quest’ultima suggerisce infatti la data oltre la quale il prodotto potrebbe perdere qualità (sapore, consistenza) pur essendo ancora commestibile. La “data di scadenza” indica un limite oltre il quale il cibo potrebbe non essere più sicuro.
Già dal momento di fare la spesa è importante fare attenzione alla temperatura alla quale un certo cibo deve essere conservato: mettere per ultimi nel carrello i prodotti refrigerati o congelati è una buona regola per garantire il mantenimento della catena del freddo.
Ma anche una volta arrivati a casa è importante fare attenzione, grazie ad alcune semplici regole che, seppur possono sembrare scontate, non sempre lo sono. Lavarsi le mani con sapone, ad esempio, prima di toccare gli alimenti e dopo aver toccato carne cruda, uova o alimenti non lavati, è un gesto semplice ma potentissimo. Massima attenzione anche per la pulizia delle superfici di lavoro, degli utensili e dei taglieri.
La cottura è un altro momento chiave. Molti microrganismi patogeni vengono distrutti solo con il calore. E’ necessario assicurarsi sempre che carni, pollame e uova raggiungano temperature interne sufficienti. Un termometro da cucina può essere un valido alleato per la massima sicurezza.
Una volta cucinati, i cibi non vanno poi lasciati a lungo fuori dal frigo. Le temperature tra i 5°C e i 60°C sono considerate la "zona di pericolo" per i batteri. Raffreddare rapidamente i cibi cotti (magari dividendoli in porzioni più piccole) e riporli in frigorifero entro due ore è una buona regola. E’ inoltre raccomandabile conservare separatamente gli alimenti crudi da quelli cotti, specialmente in frigorifero, per evitare il gocciolamento di liquidi che potrebbero contaminare cibi pronti al consumo.