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La cinese Byd, Volkswagen e Warren Buffet squarciano i veli di Tesla

Dopo il primo semestre del 2022 la cinese Byd supera Tesla per veicoli elettrici venduti nel mondo

di Antonio Angione

Più figli, meno auto ‒ Ancora non si è spenta lʼeco della nuova paternità di Elon Musk ‒ due gemellini per 10 figli totali (di cui uno morto e il più grande che a 18 anni ha cambiato nome, sesso e del padre non vuol più sentir parlare) ‒ che arriva la notizia dello smacco per Tesla, superata dalla cinese Byd sul trono delle vendite globali di auto elettriche.

Dal Web

Byd, ma chi è costei? Attenzione però a considerarla un Carneade, soltanto perché da noi non si vedono le sue auto in giro, ma Byd è un colosso, attivo nel campo delle centrali energetiche, della produzione di batterie (è il secondo al mondo, ha superato la coreana LG), di veicoli. Nel primo semestre Byd ha venduto 641.350 veicoli elettrici (+315% sul primo semestre 2021), mentre Tesla si è fermata a 570.000 unità. Certo Byd è forte in Cina, dove la best-seller Seal assomiglia (eccome se assomiglia!)

Ufficio stampa

alla Tesla Model 3, ma sta espandendo i suoi affari nel mondo e in Norvegia, ad esempio, già commercializza autobus elettrici e il Suv 7 posti Tang. È lui lʼoscuro ambasciatore di Byd in Europa, proprio come Carneade fu lʼoscuro ambasciatore di Atene a Roma.

 

Fossero tutti qui i pericoli per Tesla, che deve guardarsi anche in casa. Uno studio pubblicato da Bank of America Securities e intitolato con un eloquente “Car Wars”, avverte la compagnia del magnate sudafricano: oggi Tesla vale il 75% delle vendite Usa di auto elettriche, ma nel 2025 scenderà allʼ11%. Un collasso! Le Big Three stanno infatti affilando le armi, tutte hanno ora in gamma pick-up e fuoristrada elettrici e per Tesla sarà dura se non lancia il suo lungamente atteso Cybertruck. Oltre ai cinesi, Tesla si trova così a fronteggiare anche gli americani

Fortune

e lʼattacco pare che arrivi da Omaha, Nebraska. Qui, nella pancia dellʼAmerica, cʼè il suo cittadino più illustre: Warren Buffett. Con la sua Berkshire Hathaway, il leggendario investitore ha acquisito lʼ8% di Byd, aprendo il velo di fiducia sulle attività del costruttore cinese. Lʼoracolo di Omaha squarcia il velo di Maya.

 

LʼEuropa, e Volkswagen, non stanno a guardare ‒ Si chiama New Auto, nome semplice per una strategia complessa, che immagina il futuro della mobilità. A svilupparla è il gruppo Volkswagen, che tramite la nuova società PowerCo ha avviato i lavori del nuovo impianto per la produzione di batterie per veicoli elettrici a Salzgitter. Prima di 6 fabbriche analoghe in Europa, per investimenti totali di oltre 20 miliardi di euro e 20.000 nuovi posti di lavoro. Lʼenergia sarà prodotta da fonti rinnovabili e con un tasso di riciclo di oltre il 90%, perché altrimenti lʼauto elettrica inquina in partenza.

Ufficio stampa

Ma la strategia “New Auto” guarda anche alla guida autonoma, dopo lʼacquisizione di Europcar il gruppo Volkswagen punta ad assicurarsi un ruolo primario in questo campo. Già previste le fasi pilota, a Vienna entro fine anno e ad Amburgo nel primo trimestre 2023. New Auto, Renew Energy.

 

Quando la Realtà supera la Fiction ‒ Stavolta niente poliziotti solerti che fermano unʼauto con a bordo una partoriente (un classico dei film americani), salvo poi scortarla fino allʼospedale più vicino e sentirsi, poi, un poʼ padri del lieto evento. No, stavolta la partoriente Christine ha rotto le acque appena entrata in auto e ha fatto nascere il bimbo da sola, con lʼaiuto di unʼostetrica via telefono e del marito Jens (no, non è Elon…). Tutto a bordo di una Ford Mustang Mach-E, in Danimarca. Si dice che le auto elettriche abbiano qualcosa di asettico, di candore eccessivo, e allora il Suv elettrico Ford si sarà trovato a proprio agio nelle vesti di sala operatoria dʼemergenza. “Ci impegniamo al massimo per testare ogni eventualità ma, onestamente, il parto sul sedile anteriore dell’auto non era contemplato tra le nostre prove abituali”, ha dichiarato Jim Farley, presidente e CEO di Ford. Orgoglioso, come un padre!

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