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Land Rover Defender Plug in Hybrid P400e

Unʼicona dellʼoff-road reinterpretata in chiave ibrida ricaricabile, fedele alla tradizione ma senza esserne prigioniera

L'avevamo provata lì dove si trovava meno a suo agio, in strada, con il potente motore turbo diesel old-school che aveva continuato e continua a equipaggiare il nuovo Land Rover Defender, mentre già pensavamo a cosa sarebbe potuto succedere se gli ingegneri inglesi avessero deciso di elettrificare anche il "bestione" di casa, nonostante la sua mole, il potente 4x4 e soprattutto la sua stazza che sfiora i 26 quintali di peso. Ebbene, quel giorno è arrivato.

Defender Plug in Hybrid P400e 2021: il fuoristrada che può spianare le montagne in silenzio, a zero emissioni

 

La rivoluzione dell'off road in elettrico - Il Defender Plug in Hybrid P400e 2021 è diventato "alla spina", con una batteria da oltre 19 kw che promette un'autonomia (abbastanza reale) di circa 43 km di percorrenza a emissioni zero, ma la grande novità è ben altra: il propulsore elettrico è montato tra quello termico e il cambio automatico Zf a 8 rapporti, in modo tale da poter trasferire i suoi 145 cavalli di potenza direttamente al cambio stesso (e non solo su uno degli assi), che provvede a distribuirli alle 4 ruote motrici, mentre l'elettronica si occupa di gestire la ripartizione della coppia attraverso il differenziale centrale e quello posteriore autobloccante. Una coppia massima di 640 nm, se i due propulsori lavorano insieme, quando di cavalli ne sviluppano ben 404, dando al Defender la possibilità di spianare le montagne o di staccare in strada lo 0-100 in poco più di 6 secondi. Insomma, muscoli, tecnologia e potenza, in un mezzo che può sfrecciare indifferentemente in autostrada a 190 km/h o arrampicarsi con le ridotte dove osano i camosci, anche solo "a pile", con una manegevolezza che grazie all'elettronica è in grado di trasformare un neofita in un vecchio lupo di mare dell'off road, semplicemente pigiando un tasto.

 

Inizia una nuova era - In principio i puristi avevano storto il naso. Il mitico Defender che rinunciava al classico telaio a longheroni separato dal corpo della vettura... ma quando hanno scoperto che la nuova monoscocca portante in alluminio è la più robusta mai costruita da Land Rover, progettata per sopportare fino a 6,5 tonnellata di carico e in grado di affrontare qualsiasi ostacolo e qualsiasi percorso in off road, hanno dovuto ricredersi. Il pianale del nuovo Defender è il Dx7, derivato dal Discovey, che arricchisce la faccia più "stradale" del mezzo, senza intaccare le straordinarie capacità in fuoristrada, universalmente riconosciute.

 

Numeri e skills da cavallo di razza - I propulsori, come in tutti gli Hybrid Plug in, sono due. In questo caso, un 2 litri turbo benzina da 300 cavalli e quello elettrico da 104 Kw che ne sviluppa altri 145. Configurabile il Terrain Response 2 di JLR, con modalità "Auto" per i meno esperti: in pratica anche sui fondi quasi impossibili l'auto fa tutto da sola, scegliendo la forma di trazione ideale per ogni asperità e per ogni pendenza. Il Defender è in grado di riconoscere il terreno su cui poggia le ruote e con le telecamere a 360 gradi ce lo fa vedere sul touch screen dell'infoteinment, metro per metro. Utilissimo il Clearsight Ground View, che rende il cofano motore "trasparente" e anche nei tratti più impervi ci mostra esattamente dove poggiano gli pneumatici. E se ci ritroviamo un torrente a sbarrarci la strada? Niente paura, grazie al programma Wade del Terrain Response, il Defender è in grado guadare qualsiasi corso d'acqua fino a 90 cm di profondità, in tutta sicurezza. Fondamentale il lavoro delle sospensioni pneumatiche, capaci di un'escursione che può "alzare" l'auto di altri 14 centimetri.

 

Tra i monti d'Irpinia - Il nostro test drive lo abbiamo fatto tra le vette d'Irpinia: ci siamo arrampicati tra mulattiere e sentieri scoscesi fino all'ex base Nato di Montevergine, in provincia di Avellino. Appena lasciato l'asfalto della Napoli-Bari si sentiva a pelle che il Defender non vedeva l'ora di sfoderare gli artigli. Non ci ha mai dato la sensazione di vederlo in difficoltà nemmeno per mezzo metro, anche in condizioni estreme (e con pneumatici stradali) mai abbiamo avvertito pattinare una sola ruota. L'elettronica ha gestito alla perfezione fino in vetta l'auto e la trazione integrale, specialmente in solo elettrico, quando l'unico rumore era il fruscio delle foglie e della boscaglia attraversata.

 

Prezzi, consumi e misure - La versione che abbiamo provato parte da 76mila euro ma se abbondiamo con optional e personalizzazioni, i costi lievitano anche oltre i 100mila. Come i consumi, che non sono certo parchi per una vettura con questa stazza e con una cavalleria così generosa: difficilmente riusciremo a superare i 7,5 km/litro in media, con il motore termico. Per fortuna che il motore elettrico (utilissima la modalità Save), per qualche decina di chilometri a emissioni zero e costi contenuti, tempi di ricarica permettendo, ci corre in aiuto. Naturalmente al Defender non potremo mai chiedere di sfrecciare in autostrada a velocità da berlina o di portarci tra pietre, fango e solchi e consumare poco. Come non possiamo chiedere di parcheggiare facilmente in città, dall'alto dei sui 5 metri di lunghezza (nella versione 110), portellone e ruota di scorta compresi. Per tutto il resto possiamo chiedergli veramente di tutto, sia sull’asfalto, dove il comfort e le prestazioni sono quasi da berlina di lusso, ma soprattutto dove comincia il suo regno incontrastato, l’off-road più estremo e più puro. Lì non ce n’è per nessuno. Dove finisce l’asfalto, sugli storici garretti del Defender c’è scritto: “Bentornati a casa”.

 

 

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