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Von der Leyen: "Ok alla raccomandazione per la candidatura dell'Ucraina nell'Ue" | Più vicina anche la Moldavia, la Georgia dovrà aspettare

Per la numero uno della Commissione Ue, il Paese invaso dalla Russia "possiede una robusta democrazia parlamentare" e "ha già attuato il 70% delle norme e degli standard europei"

La Commissione europea ha "adottato la raccomandazione al consiglio di dare all'Ucraina una prospettiva europea e lo status di candidato all'ingresso nell'Unione".

Lo ha annunciato il presidente Ursula von der Leyen, dopo la riunione del collegio. L'Ucraina "possiede una robusta democrazia parlamentare" e "ha già attuato il 70% delle norme e degli standard europei". La Commissione ha parallelamente raccomandato il sì alla candidatura della Moldavia. La Georgia invece dovrà attendere.

 

 

Il presidente ucraino Zelensky ha definito "storica" la decisione dell'Ue e che "sicuramente ci avvicinerà alla vittoria". A Bruxelles luce verde anche allo status di candidato della Moldavia, il Paese che ha approfittato del passo di Kiev all'indomani dello scoppio del conflitto per avanzare la sua richiesta. In sala una giornalista moldava non trattiene l'emozione, a ricordare che lo stile di vita europeo è ancora un sogno ai confini del continente.

 

 

In attesa del Consiglio europeo - Ora la palla passa al Consiglio europeo della prossima settimana, dove servirà l'unanimità dei capi di Stato e di governo per aggiungere alla lista dei cinque Stati candidati Ucraina e Moldavia. La Georgia invece dovrà attendere: la Commissione ha chiesto al Consiglio di riconoscerle la "prospettiva europea", ma deve superare lo scenario politico polarizzato per ricevere l'ok allo status di candidato.

 

Un percorso lungo - Per Kiev sarà l'inizio di un percorso lungo, che dovrà passare per la difficile tappa dell'apertura dei negoziati e poi della realizzazione degli obiettivi dei 30 capitoli. "L'Ucraina ha chiaramente dimostrato l'aspirazione e l'impegno del paese a essere all'altezza dei valori e degli standard europei", ha spiegato la numero uno della Commissione Ue.

 

Il ruolo dell'Ucraina in Europa - Per la von der Leyen "è ovvio" che il pronunciamento dell'Unione assume tutto un altro valore "in questo nuovo contesto geopolitico", in cui "l'Europa ha anche rivalutato l'importanza della propria unità e di una politica più ampia". Anche sul fronte economico, prima dell'inizio della guerra, l'Ucraina aveva "un solido livello di disavanzo del 2% e debito pubblico inferiore al 50%". E ancora, a favore di Kiev, va la "legge coraggiosa contro gli oligarchi" e il rispetto dell'80% delle raccomandazioni della Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa sui diritti fondamentali.


Il nodo dello Stato di diritto - Il grande lavoro da fare ancora è quello sullo Stato di diritto, ambito in cui "l'Ucraina è lontana nella creazione delle istituzioni necessarie per il funzionamento efficace della magistratura e nel controllo dei pubblici ministeri". La Commissione chiede alle autorità ucraine di adottare una legge sulle minoranze nazionali. Un messaggio molto chiaro verso il riconoscimento e la protezione della minoranza russofona, principalmente concentrata nel Donbass e nella Crimea, non più vista di buon occhio dal governo di Kiev dopo lo scoppio del conflitto con i separatisti filorussi nel 2014 e che era oggetto degli accordi di Minsk.

 

La proverbiale corruzione, su cui anche gli ucraini ironizzano, è certamente "un punto debole, su cui sono stati fatti progressi", afferma von der Leyen. "Ci abbiamo sempre lavorato e infatti il popolo ucraino ha eletto il proprio governo solo perché volevano che combattesse contro la corruzione", è l'assist lanciato al presidente ucraino. Insomma, "l'Ucraina merita una prospettiva europea", fermo restando che resta molto da fare. Ma il conflitto, in questo caso, potrebbe rappresentare un reset, l'occasione giusta per plasmare un paese nuovo.

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