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Ultimo aggiornamento: 2 ore fa

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Bufera sul documentario "modificato" di Trump, il direttore generale uscente della Bbc si congeda: "Dobbiamo lottare per difendere il nostro giornalismo"

Il presidente Usa ha scritto una lettera al network minacciando una causa per danni da un miliardo di dollari

11 Nov 2025 - 14:39
 © Afp

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"Dobbiamo lottare per difendere il nostro giornalismo". Così il direttore generale uscente della Bbc, Tim Davie, ha salutato lo staff dell'emittente pubblica britannica, lasciando l'incarico dopo la bufera sul documentario "modificato" del discorso tenuto nel 2021 da Donald Trump, poco prima dell'assalto a Capitol Hill. Nel suo intervento, Davie ha ammesso che l'emittente "ha commesso alcuni errori, che ci sono costati cari". Le parole arrivano al termine di settimane di forti critiche interne e pubbliche, dopo la diffusione del video alterato che aveva messo in discussione la credibilità editoriale della rete. Intanto, Il presidente Usa ha scritto una lettera al network minacciando una causa per danni da un miliardo di dollari.


"Sono tempi difficili per la Bbc, ma ce la faremo. Questa narrazione non sarà solo quella dei nostri nemici. È la nostra narrazione. Noi riconosciamo le cose", ha dichiarato il direttore generale della Bbc dimissionario Tim Davie,  rivolgendosi ai dipendenti dell'emittente britannica dopo le minacce di una causa miliardaria da parte del presidente americano Donald Trump per un montaggio ritenuto fazioso. E' quanto scrive The Guardian. Davie ha denunciato che "la stampa libera è sotto pressione", che è in corso un suo "uso come arma" e che "dobbiamo lottare per il nostro giornalismo". 


"Dobbiamo lottare per difendere il nostro giornalismo". Lo ha dichiarato il direttore generale uscente della Bbc, Tim Davie, salutando lo staff dell'emittente pubblica britannica dopo la bufera scatenata dal montaggio artefatto di due passaggi separati del discorso tenuto dal presidente americano Donald Trump nel 2021 prima dell'assalto a Capitol Hill. Davie, lasciando il suo incarico, ha anche affermato che l'emittente ha commesso "alcuni errori che ci sono costati cari". 

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