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Ucraina, Zelensky: "Siamo pronti a un cessate il fuoco se la Russia si ferma"

Il presidente ucraino mette in guardia i leader diretti alla parata di Mosca: "Non garantisco la vostra sicurezza, Putin potrebbe creare esplosioni e poi accusarci"

di Redazione online
03 Mag 2025 - 22:20

La guerra in Ucraina giunge al giorno 1.165. "Siamo pronti a passare a un cessate il fuoco il prima possibile, anche a partire da oggi, se la Russia è pronta a fare altrettanto". Lo ha annunciato Zelensky, aggiungendo che "un silenzio prolungato per almeno 30 giorni" sarebbe "un periodo di tempo onesto in cui possiamo preparare i prossimi passi". Il presidente ucraino ha anche detto di "non poter garantire la sicurezza" dei leader politici internazionali che saranno ospiti di Putin a Mosca, in occasione della parata per gli 80 anni della vittoria sovietica nella Seconda Guerra Mondiale (il 9 maggio). Il leader di Kiev, di fatto, ha segnalato il pericolo di episodi "false flag" russi agli eventi della prossima settimana per poter incolpare gli ucraini ("Putin potrebbe creare esplosioni e poi accusarci"). I russi, però, lo hanno accusato di una "minaccia diretta" alla parata.

Ucraina, attacco russo nella notte a Kiev | Trump a Putin: "Vladimir fermati"

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© Afp
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per giovedì 8 maggio alle ore 17. L'ordine del giorno prevede le valutazioni sul Libro bianco della difesa europea, sulle infrastrutture strategiche nazionali, sull’adeguamento dello strumento militare e le prospettive per l’industria della difesa italiana. Inoltre, il Consiglio esaminerà l’evoluzione nelle principali aree di crisi con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Medioriente e alle iniziative di pace in ambito internazionale ed europeo.


"Siamo pronti a passare a un cessate il fuoco il prima possibile, anche a partire da oggi, se la Russia è pronta a fare altrettanto. Un silenzio prolungato per almeno 30 giorni, questo è un periodo di tempo onesto in cui possiamo preparare i prossimi passi. La Russia deve fermare la guerra, fermare gli attacchi, fermare i bombardamenti". Così il presidente dell'Ucraina Volodymy Zelensky, in un post pubblicato sul suo canale Telegram. Zelensky ha poi annunciato: "Stiamo preparando i nostri pacchetti di sanzioni, in particolare contro entità in Paesi terzi che purtroppo aiutano la Russia ad aggirare alcune sanzioni. E continuiamo a rafforzare la nostra difesa: ci aspettiamo presto significativi pacchetti di difesa per l'Ucraina e decisioni su un'ulteriore cooperazione, sia durante la guerra con paesi chiave che dopo la guerra. Stiamo gettando solide basi per la ricostruzione".


La Russia ha accusato Volodymyr Zelensky di aver minacciato la sicurezza delle commemorazioni della Seconda Guerra Mondiale del 9 maggio, dopo che il presidente ucraino ha dichiarato che l'Ucraina non si sarebbe "assunta la responsabilità" di garantire la sicurezza in quel giorno. "Sta minacciando l'incolumità fisica dei veterani che parteciperanno alle parate e alle celebrazioni in quel giorno sacro", ha dichiarato su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. "La sua dichiarazione... è, ovviamente, una minaccia diretta".


Volodymyr Zelensky "ha dichiarato di respingere la proposta di Putin di una tregua di tre giorni per il 9 maggio e di non poter garantire la sicurezza dei leader mondiali a Mosca. E chi cerca le sue garanzie? E' solo una provocazione verbale. Niente di più". Lo scrive su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev, aggiungendo che "nel caso di una vera provocazione nel Giorno della Vittoria, nessuno può garantire che il 10 maggio arriverà a Kiev". 


L'Ucraina è pronta a un cessate il fuoco con la Russia, ma per una durata di almeno 30 giorni, in linea con la proposta già fatta in merito dagli Stati Uniti. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una conversazione con la stampa. Secondo Zelensky, il cessate il fuoco dichiarato daVladimir Putin per tre giorni, dal 7 al 9 maggio, non è altro che "teatro". "Si gioca a creare un'atmosfera confortevole affinché Putin esca dall'isolamento il 9 maggio, e percheé tutti si sentano a proprio agio e al sicuro - quei leader, amici o partner di Putin che, per un motivo o per l'altro, si recheranno in Piazza del Cremlino il 9 maggio", ha osservato Zelensky, secondo cui però questa situazione "non aiuterà" il leader russo. "Semplicemente, o siamo in guerra, o Putin dimostra di essere pronto per un cessate il fuoco. Siamo pronti a iniziare dal primo maggio, dal 3, dal 5. Se ha bisogno della data del 7, non ci interessa. Dal 7, saranno 30 giorni", ha sottolineato Zelensky. 


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di "non poter garantire la sicurezza" dei leader politici internazionali che saranno ospiti di Vladimir Putin a Mosca, in occasione della parata per gli 80 anni della vittoria sovietica nella Seconda Guerra Mondiale (il 9 maggio). "Non si sa cosa la Russia intenda fare in quella data. Potrebbe prendere varie misure, come incendi o esplosioni, per poi accusare noi". Parlando con dei giornalisti, Zelensky ha anche detto che "non intende giocare, creando un'atmosfera piacevole per permettere a Putin di uscire dall'isolamento il 9 maggio", e ha rilanciato la proposta di 30 giorni di tregua.


Nella regione ucraina di Kherson, almeno una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite a causa di bombardamenti russi durante la notte che hanno colpito zone residenziali.


La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha definito "false" le notizie secondo cui gli Usa starebbero valutando di porre fine alla propria partecipazione al processo di risoluzione della situazione in Ucraina. Come avevamo anticipato su Tgcom24, l'annuncio dell'amministrazione Trump su un eventuale passo indietro come mediatori formali dei negoziati tra Mosca e Kiev non avrebbe implicato alcun abbandono del dossier ucraino. "L'idea che ci faremo da parte non è vera", ha specificato Bruce. "Se non ci saranno progressi evidenti nell'accordo, potremmo cambiare un po' la nostra posizione. Questo, ovviamente, non rappresenta in alcun modo un passo indietro rispetto al processo". La decisione finale su un possibile ritiro dal processo negoziale spetta comunque al presidente degli Stati Uniti e al segretario di Stato Marco Rubio.


Su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in merito agli attacchi alla città nordorientale ucraina di Kharkiv, ha scritto: "Non c'erano obiettivi militari, né avrebbero potuto essercene. La Russia sta colpendo le zone residenziali proprio mentre gli ucraini sono a casa, mentre mettono a letto i figli. Solo dei demoni potrebbero dare ordini del genere ed eseguirli".


Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all'Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. 

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