Ucraina, Ft: Ue pronta a sospendere l'accordo sui visti con la Russia
Se decadesse l'intesa, che risale al 2007, per i cittadini russi diventerebbe più complicato e costoso ottenere i documenti per entrare nell'area Schengen
L'Unione europea sarebbe pronta a sospendere l'accordo sui visti con la Russia che risale al 2007, rendendo più complicato e costoso per i cittadini russi ottenere documenti per l'ingresso nello spazio Schengen.
E' quanto sostiene il quotidiano britannico Financial Times sulla base di quanto appreso da tre funzionari europei.
Riunione dei ministri Esteri Ue a Praga - A favore del congelamento dell'accordo tra l'Ue e la Federazione russa per la facilitazione del rilascio dei visti ai rispettivi cittadini potrebbero esprimersi i ministri degli Esteri dell'Ue e la prossima settimana, quando si riuniranno a Praga il 30 e il 31 agosto.
"E' inapproppriato per i turisti russi passeggiare nelle nostre città. Dobbiamo lanciare un segnale alla popolazione russa che la guerra (in Ucraina) non è accettabile", ha spiegato una delle fonti del quotidiano.
Kuleba alla riunione Ue a Praga - Sarà il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a partecipare martedì e mercoledì a Praga alla riunione informale dei ministri Ue. Lo riporta Ukrinform, con riferimento al portale del governo di Kiev. Il ministro terrà separatamente una serie di incontri bilaterali con le controparti di Repubblica Ceca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Georgia, Moldova e Cipro. Kuleba inoltre lunedì sarà in Svezia dalla premier Magdalena Andersson.
Verso procedure più complicate - Alcune parti dell'accordo del 2007 sono già state sospese alla fine di febbraio di quest'anno ma una sospensione totale rimuoverebbe di fatto il trattamento privilegiato per i russi che fanno domanda di visti europei e li costringerebbe a fornire ulteriori documenti, affrontare spese aggiuntive e, ovviamente, allungherebbe i tempi della procedura.
Manca comunque un consenso su misure aggiuntive, quali una riduzione del numero dei visti da rilasciare ai russi o il blocco totale della loro emissione, o ancora l'estensione della misura restrittiva ai cittadini della Bielorussia. Alcuni Paesi, tra cui Polonia e Repubblica Ceca, hanno smesso di rilasciare visti ai russi già all'indomani dell'invasione dell'Ucraina e chiedono a Bruxelles una misura a livello comunitario. La Finlandia e le repubbliche baltiche si sono anch'esse dichiarate pronte a uno stop ai visti turistici. Queste nazioni sono infatti una tappa di passaggio privilegiata dei turisti russi in direzione delle loro mete vacanziere europee, dal momento che è stato sospeso il traffico aereo tra Ue e Russia. Molto più cauta invece la Germania. Anche l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha detto di essere contrario a un divieto onnicomprensivo.
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