"Sarà solo migliore", ha assicurato l'inquilino della Casa Bianca. Ma il cambio nella storica preparazione potrebbe portare a diverse conseguenze sia economiche che politiche
© Coca Cola
"Make Coca-Cola great again". Donald Trump non si accontenta più di voler rifare l'America. Ora sogna di rivoluzionarne anche uno dei simboli. Basta quindi sciroppo di mais, nella bibita simbolo dello stile di vita statunitense da oggi ci sarà lo zucchero di canna. Lo ha annunciato lo stesso Presidente Usa, ovviamente con un post sul suo social Truth in cui ha ringraziato l'azienda per aver accettato il cambio: "È un passo molto positivo da parte loro. Vedrete. Sarà solo migliore". Da parte sua la Coca Cola non ha confermato di aver effettivamente ratificato la modifica della storica ricetta ma ci ha tenuto a far sapere, per bocca del proprio amministratore delegato James Quincey, che sta lavorando per ridurre la quantità di zucchero nei suoi prodotti: "Presto divulgheremo nuovi dettagli sulle nuove idee innovative nella gamma dei prodotti offerti", ha detto il dirigente della multinazionale, dicendosi felice dell'entusiasmo dell'inquilino della Casa Bianca per il suo prodotto di punta. D'altronde la storia d'amore tra The Donald e la bevanda di Atlanta è ormai di lunga data, con il Presidente che è un celebre consumatore di quella che in America chiamano "diet coke". Ma allora, se gli piace tanto, perché è stato proprio lui a chiedere una modifica di questa bevanda?
La "nuova" Coca Cola è uno dei risultati del programma della sua amministrazione: il “Make America Healthy Again”. Obiettivo: la revisione delle linee guida alimentari nazionali, con una guerra spietata agli zuccheri che suona quasi paradossale, se consideriamo come chi l'abbia ordita sia qualcuno che ha ammesso spesso di non seguire esattamente una dieta mediterranea: niente colazione e, se proprio deve mangiare, che il pranzo del Presidente sia a base di bacon, bistecche o junk food. Ovviamente sulla svolta sana di Trump non pesa tuttavia solo la voglia di propagandare un'alimentazione più sana e anzi, alla base, ci sarebbero anche delle scelte meramente economiche.
Da noi in Europa (così come in Messico) in realtà la Coca Cola ha sempre utilizzato zucchero di canna. L'amido di mais veniva usato dall'azienda solo in patria, dal 1980, quando si scelse questa strada per contenere i costi. Il mais d'altra parte è un altro prodotto simbolo degli Stati Uniti e reperirlo dava grandi vantaggi. Ora, dopo l'annuncio del cambio, si è aperta una guerra interna tra i produttori di mais (molto presenti nel Midwest) e quelli di zucchero di canna. La Corn Refiners Association, l'associazione che rappresenta le aziende che lavorano il vecchio ingrediente, ha già messo in guardia sugli effetti occupazionali della decisione, parlando di migliaia di posti di lavoro a rischio. Al contrario ovviamente festeggiano la scelta, celebrandola come la più giusta, i produttori di canna da zucchero, particolarmente forti in quella Florida che è la residenzaufficiale del presidente Trump. Insomma, alle nostre latitudini cambia poco, mentre in America la modifica rischia di cambiare non solo le abitudini a tavola degli americani. "Io la Coca Cola me la porto a scuola", cantava qualche anno fa Vasco Rossi, garantendo come comunque da noi il passaggio allo zucchero di canna non abbia spento la passione per quella bevanda "con tutte quelle bollicine".