GAMING PER TUTTE LE ETà

In Giappone i videogiochi entrano nelle case di riposo | Tekken 8 brevetta il torneo per "senior"

L'iniziativa è patrocinata da Care Esports, un'associazione che si occupa di promuovere l'amore per i videogame anche tra persone che hanno superato i sessant'anni, che possono usarlo per superare la solitudine

18 Lug 2025 - 11:41
 © IGN

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Dimenticate il burraco o i corsi di cucito. Nei centri per anziani del domani forse ci saranno (anche) i videogiochi. In Giappone già sono in atto esperimenti del genere, che provano a sfruttare le sfide al joypad per favorire l'aggregazione di persone over 60, ma non ci si ferma certo qui. Nel Paese del Sol Levante esistono associazioni che provano ad alzare ancora di più l'asticella, come la Care Esports. Sono proprio i membri di quest'ultima realtà infatti i promotori di un ormai tradizionale torneo multiplayer competitivo, in cui giocatori "non proprio di primissimo pelo" si sfidano ogni anno con un titolo diverso. Quest'anno il videogioco scelto è stato Tekken 8, ultima incarnazione della leggendaria saga di picchiaduro uno contro uno che ha fatto la fortuna di Playstation e che è ormai in giro anche lei da più di trent'anni. Insomma, un videogioco "senior" perfetto per mettere alla prova giocatori "stagionati", che magari avevano già provato a tirare pugni nei panni di Jin Kazama quando il primo capitolo furoreggiava nelle tantissime sale giochi disseminate in tutto il Giappone. Bisogna ricordare infatti che quella che per noi risulta una bizzarra iniziativa può apparire estremamente normale in un Paese dove la tecnologia, anche nella sua estensione più ludica, viene abbracciata senza diffidenza a qualunque età. D'altra parte, come ricordano diversi studi tra cui quello condotto presso l'Università di San Francisco un paio di anni fa, i videogiochi possono rappresentare un vero e proprio elisir di lunga vita contro l'invecchiamento. L’attività joystick alla mano avrebbe infatti benefici sulla memoria a breve e lungo termine, oltre che sull'attenzione selettiva.

Una finale tra settantatreenni

Il torneo giapponese, riproposizione più o meno realistica dell'Iron Fist Tournament alla base del videogame sviluppato da Konami, è stato organizzato in grande stile: ogni partecipante, come nelle competizioni professionistiche di esport, poteva contare sulla propria scheda di presentazione completa di nome, cognome, età e personaggio scelto. Tutto è stato poi registrato e mandato in live streaming su YouTube, con tanto di interviste finali ai concorrenti dopo ogni match. Alla fine la finale ha visto scontrarsi due settantatreenni Yoshie Murabe e Sadayuki Kato, rispettivamente nei panni di Panda e del lottatore di wrestling mascherato King. Alla fine ha vinto Murabe, sfruttando la tendenza dell'avversario a cercare dei pattern di mosse forse troppo elaborate. Alla fine, come accadeva nelle nostre sfide da bambini, ha vinto chi ha scelto la cara vecchia tecnica del ripetere a più non posso il calcio basso. D'altra parte, al successo dell'intera operazione ha contribuito forse proprio l'aver scelto un videogioco simile, celebre per le meccaniche molto immediate e facili da assimilare a qualunque età (ogni tasto equivale al movimento di un arto). E poi quale titolo migliore di Tekken, un videogioco che ha come suo antagonista più iconico il temibile (e potentissimo) lottatore agée Heihachi Mishima?

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