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Terremoto Marocco, Karima Moual a Tgcom24: "Rabat non rifiuta aiuti, accusa pericolosa dalla Francia"

"Non c'è nessuna comunicazione ufficiale che il governo marocchino non voglia la solidarietà del mondo: anzi ne arriva tanta, e fin da subito, ma in questo momento delicato bisogna organizzarsi", spiega

Sul terremoto in Marocco "sappiamo che la questione dei soccorsi e dei tempi è fondamentale in una calamità naturale piombata di venerdì in piena notte e in un territorio difficile da raggiungere.

Per tutti questi motivi non si può parlare di ritardi. E anche per quanto riguarda gli aiuti, fin da subito è arrivata una risposta importante dalla comunità internazionale, da parte di tutti, senza alcuna eccezione. Non solo di solidarietà ed empatia ma anche di aiuto concreto. Mi dispiace che in queste ore si sia creata una polemica davvero triste, violenta, che arriva dalla Francia che vuole far passare il Marocco come Paese 'ingrato', perché non accetta gli aiuti di tutti. Un'accusa che può essere pericolosa". A Tgcom24 è categorica nella risposta alla polemica che arriva da Parigi su Rabat che avrebbe accettato solo aiuti da 4 Paesi, la giornalista di origine marocchina Karima Moual.

 

Il Marocco sta rifiutando, dunque, gli aiuti dall'estero per il terremoto? "Mi dispiace - afferma la giornalista Karima Moual a Tgcom24, - che in queste ore si sia creata una polemica davvero triste, violenta, che arriva dalla Francia che vuole far passare il Marocco come Paese 'ingrato' perché non accetta gli aiuti di tutti. Non è così".

 

"Non c'è alcuna comunicazione formale - precisa Moual - che sia arrivata dal Marocco e che dica che il Marocco rifiuta questi aiuti che sono arrivati da tutto il mondo. Anzi, c'è tanta gratitudine, mentre il Paese sta cercando solo di coordinarsi. Ma non c'è nessuna chiusura da parte del governo marocchino. Dalla Francia si vuole accendere una polemica pericolosa in questo momento delicato".

 

 

"Questa calamità naturale deve essere affrontata con coordinamento, perché, se no, significa caos. Per questo adesso sono stati chiamati solo quattro Paesi: Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna, Spagna e Qatar. Stiamo vivendo in questo momento un'emergenza che va affrontata con mezzi propri da chi conosce il territorio in un Paese sovrano, che ha le sue forze e ciò che serve, ma questo non vuol dire che il Marocco non avrà bisogno di aiuto", spiega ancora Moual a Tgcom24.

 

Fotogallery - Terremoto in Marocco, la devastazione vista dall'alto

 

"Sarebbe autolesionistico che il Marocco non accettasse gli aiuti degli altri Paesi, e anche irrispettoso e ingrato. La notizia che circola dalla Francia non esiste in nessun comunicato, in nessuna forma espressa fino a oggi dal Marocco, né dal governo né dal gabinetto del re. Attenzione a non cadere noi italiani in questa trappola. Ben vengano gli aiuti", continua.

 

 

"E' stato aperto un fondo speciale per gli aiuti e un conto bancario per far sì che arrivino fondi da tutto il mondo - aggiunge Moual. - Dopo di che c'è il coordinamento in un'emergenza e c'è la ricostruzione. Secondo voi il Marocco dirà di no a chi darà una mano a ricostruire? Non credo, soprattutto perché parliamo di Paesi amici, con legami storici, politici, diplomatici, compreso l'Italia, Stati Uniti e ad altri ancora".

 

 

"Direi che questo che ci è arrivato come un colpo violento e alle spalle da parte della Francia, purtroppo; era qualcosa che qualcuno non si aspettava in un momento davvero delicato ed è anche pericoloso. Perché dire che non si accettano gli aiuti è un modo anche, in un momento così fragile, per mettere in difficoltà e in cattiva luce un governo, uno Stato che c'è ed è sovrano e sta facendo tutto il possibile per aiutare la sua popolazione", conclude Moual a Tgcom24

 

Terremoto in Marocco

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