Media: "Uccisi due attentatori"

Sydney, sparatoria a Bondi Beach: dodici morti e diversi feriti | "Attacco per colpire la comunità ebraica"

Lo ha detto il premier del Nuovo Galles del Sud Chris Minns. Il presidente israeliano Herzog: "Momento orribile". Netanyahu incolpa Canberra

14 Dic 2025 - 14:49

Sparatoria a Bondi Beach durante la festa ebraica dell'Hanukkah, alla periferia orientale di Sydney. Il commissario di polizia del Nuovo Galles del Sud, Mal Lanyon, ha affermato che almeno 12 persone sono state uccise compreso il rabbino di Sydney Eli Schlanger e 29 sono rimaste ferite definendolo "un atto terroristico". Il premier del Nuovo Galles del Sud Chris Minns ha sostenuto che "l' attacco è stato progettato per colpire la comunità ebraica di Sydney". Il presidente israeliano Isaac Herzog ha condiviso sui social un messaggio di solidarietà nei confronti della comunità a Sydney: "I nostri cuori vanno alle nostre sorelle e fratelli ebrei che sono stati attaccati da scompigliati terroristi mentre andavano ad accendere la prima candela. La nazione di Israele esprime le condoglianze alle famiglie in lutto e le preghiere per i feriti".

"Più e più volte abbiamo invitato il governo australiano ad agire e a combattere contro l'enorme ondata di antisemitismo che sta affliggendo la società australiana. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la comunità ebraica di Sydney e con l'intera comunità ebraica australiana in questo momento orribile", ha aggiunto Herzog.

"A Bondi Beach c'erano 2mila ebrei che festeggiavano Hannukah"

 Nella popolare spiaggia era in corso una celebrazione della festività ebraica di Hanukkah. Alcuni partecipanti sarebbero stati colpiti, molti sarebbero fuggiti o si starebbero nascondendo. Jeremy Leibler, presidente della Federazione Sionista d'Australia, ha dichiarato: "La comunità ebraica è sotto shock. C'erano 2mila membri della comunità ebraica che celebravano Hanukkah e accendevano insieme la prima candela a Bondi Beach. Siamo in stato di massima allerta".

Le immagini condivise sui social media mostrano un massiccio intervento della polizia nella zona, frequentata da gente del posto e turisti. Testimoni hanno riferito che un uomo è sceso da un veicolo a Campbell Parade e ha aperto il fuoco. Ulteriori riprese dalla scena mostrano due persone vestite di nero che sparano sulla spiaggia.

In un ulteriore aggiornamento, la polizia del Nuovo Galles del Sud ha dichiarato: "Vi preghiamo di condividere il nostro messaggio affinché i cittadini evitino la zona di Bondi Beach mentre l'operazione di polizia continua" e "stiamo ancora chiedendo alle persone nella zona di mettersi al riparo finché non saremo in grado di determinare cosa sta succedendo".

La spiaggia di Bondi, situata nella periferia orientale della città, è un luogo iconico amato da gente del posto e turisti. È una delle spiagge più famose al mondo, rinomata per la sua atmosfera rilassata e la sabbia dorata e anche per il surf.

La polizia ferma due sospetti

 "Due persone sono in custodia della polizia a Bondi Beach. Tuttavia, l'operazione della polizia è in corso e continuiamo a esortare le persone a evitare l'area. Si prega di rispettare tutte le indicazioni. Non oltrepassare le linee della polizia", si legge nell'ultimo messaggio social della polizia sulla questione. Nelle ore successive è emerso che uno degli attentatori sarebbe tra le 12 vittime. 

Secondo alcune indiscrezioni, non confermate dalle autorità, i killer potrebbero essere "di origine pakistana". I due aggressori, uno dei quali sarebbe tra i 12 morti confermati, sono stati filmati mentre sparavano da un ponte a meno di 100 metri di distanza, dove sono stati successivamente fermati dalla polizia, si legge sulla stampa locale. Diversi camion della polizia si sono fermati nel parcheggio, vicino al ponte dove gli uomini armati stavano sparando e vicino a un'auto in cui sono stati trovati ordigni esplosivi rudimentali, come si è appreso durante la conferenza stampa della polizia di New South Wales.

Netanyahu incolpa Camberra

 Parlando poche ore dopo il mortale attacco terroristico a Sydney in cui vi è stata una sparatoria sulla folla durante una celebrazione di Hanukkah, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver inviato una lettera ad agosto al primo ministro australiano Anthony Albanese, accusando Canberra di aver gettato benzina sul fuoco "su questo fuoco antisemita". Parafrasando la sua lettera, Netanyahu ha affermato che le politiche di Albanese, che includono il riconoscimento di uno Stato palestinese, incoraggiano "l'odio per gli ebrei che ora infesta le vostre strade. L'antisemitismo è un cancro. Si diffonde quando i leader rimangono in silenzio. Dovete sostituire la debolezza con l'azione". Netanyahu ha affermato, riporta il Times of Israel, che l'attacco è stato "terribile. Un omicidio a sangue freddo. Il numero delle vittime purtroppo aumenta di minuto in minuto. Abbiamo visto le profondità del male. Abbiamo anche visto l'apice dell'eroismo ebraico", ha detto, indicando un passante che, a suo dire, era ebreo, filmato mentre strappava un'arma dalle mani di uno degli aggressori.

La Farnesina monitora la situazione

 La Farnesina e il Consolato Generale d'Italia a Sydney (@ItalyinSydney) monitorano la situazione a Bondi Beach. Il Ministro Antonio Tajani ne segue l’evoluzione. Per qualsiasi emergenza o segnalazione vi invitiamo a contattare il Consolato al ‪+61 410308768 al ‪+39 06 36225‬ o via mail a unita.crisi@esteri.it.

Comunità ebraica di Roma: "Clima di odio aumentato a causa della propaganda Pro-pal"

 Anche il presidente della comunità ebraica di Roma Victor Fadlun è intervenuto per commentare l'attentato terroristico a Sydney. "Piangiamo le vittime dell'atroce attacco antisemita a Sidney e preghiamo per la guarigione dei feriti. La Comunità Ebraica di Roma si stringe alla Comunità e a Chabad di Bondi per la morte di Rav Eli Schlanger - ha affermato Fadlun -. L'odio antiebraico non ha confini ed è, ovunque, la conseguenza di un clima alimentato dalle menzogne della propaganda Pro-Pal. Parole e gesti d'odio cavalcati e strumentalizzati per fini politici, che prima o poi si traducono in atti di sangue e di pura e vigliacca violenza. Proprio in questi giorni ci aveva commossi il video dei prigionieri di Hamas che accendono le candele di Hanukkah nei tunnel di Gaza prima di essere uccisi. Quella luce resta accesa nei momenti bui della storia, nessuno riuscirà mai a spegnerla. È la luce che illumina noi ebrei e che dovrebbe illuminare chiunque abbia a cuore il destino della civiltà. Ci aspettiamo condanne unanimi e incondizionate dal mondo politico". 

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