Metro e bus sono operativi, ma sono possibili ancora disagi negli aeroporti. Sono cinque le vittime indirette del collasso della rete elettrica
Torna la normalità dopo il disastroso blackout in Spagna: la fornitura di energia elettrica è stata ripristinata. Metro e bus sono tornati operativi, ma sono possibili ancora disagi negli aeroporti. Come riferito il gestore del sistema elettrico nazionale, che ha escluso si sia trattato di un cyberattacco, è stato trovato un guasto nella produzione di energia. Proseguono comunque le indagini per capire la causa esatta che ha portato alla maxi-interruzione di corrente in Spagna e Portogallo, investendo anche parte del sud della Francia.
Il giorno dopo il maxi-blackout, l'operatore della Rete elettrica spagnola (Ree) ha escluso che sia stato provocato da un cyberattacco alle sue installazioni. "Possiamo escludere un incidente di cyber sicurezza nelle installazioni di rete elettrica e al centro di controllo di rete elettrica", ha informato Ree. Lunedì il sistema era "stabile" in tutte le variabili e in condizioni di sicurezza. Poi, alle 12:30, sono state rilevate due perdite di generazione di corrente in pochi secondi, che il sistema non è stato in grado di assorbire, provocando il blackout generalizzato.
Eduardo Prieto, direttore dei Servizi Operativi di Red Eléctrica, ha precisato che il blackout è stato causato da due eventi consecutivi di "disconnessione generazionale" avvenuti alle 12:32 e con un intervallo di tempo tra loro di appena un secondo e mezzo. Il sistema si è ripreso dal primo di questi eventi, ma non dal secondo, che ha causato l'interruzione totale dell'alimentazione elettrica della penisola iberica. Prieto ha chiarito che l'incidente è avvenuto nella regione sud-occidentale. Rispondendo alle domande dei giornalisti, ha riconosciuto che è "molto probabile" che il sistema di produzione di energia interessato sia quello solare. L'Estremadura, a sud-ovest, è una delle regioni con la maggiore capacità fotovoltaica della Spagna.
La dipendenza dall'energia solare ed eolica ha reso Spagna e Portogallo vulnerabili al blackout di massa. È quanto affermano diversi esperti del settore energetico citati dal quotidiano britannico The Telegraph, secondo cui l'assenza di meccanismi di inerzia tradizionali nelle fonti rinnovabili ha aggravato il crollo della rete.
Un'anziana coppia di ottantenni con il figlio di 56 anni sono morti la scorsa notte per intossicazione da monossido di carbonio, nella regione settentrionale della Galizia. Uno dei coniugi aveva bisogno di un respiratore come supporto vitale e ieri la famiglia aveva utilizzato un generatore di energia per mantenerlo in funzionamento. Secondo agenti della guardia civile, che hanno recuperato questa mattina i cadaveri dei tre congiunti nella loro abitazione, assieme ai vigili del fuoco e ai medici legali dell'Istituto forense della Galizia, si indaga se la morte sia avvenuta per inalazione di monossido dovuta al cattivo funzionamento del generatore elettrico.
Altra possibile vittima del blackout, che ha costretto ieri gli spagnoli a ricorrere a mezzi di fortuna per l'illuminazione domestica, è una donna morta nell'incendio della sua abitazione nel distretto di Carabanchel, a Madrid. La polizia nazionale indaga sulle cause dell'incendio che, secondo i vigili del fuoco, avrebbe avuto origine da una candela accesa in una delle stanze della casa. Quando sono intervenuti i pompieri la donna era già morta.
Ad Alzira (Valencia) una 46enne, che era collegata a un respiratore per l'ossigeno come supporto vitale, è morta nel giorno del collasso della rete elettrica. Fonti del dipartimento della Sanità spagnolo hanno spiegato che la donna era affetta da patologie multiple e che aveva solo un trattamento notturno con ossigeno per otto ore. I servizi medici hanno certificato la morte per cause naturali e hanno escluso che il decesso sia correlato alla mancanza di ossigeno. Con la donna, sale a 5 il numero di vittime indirette del blackout.
Il blackout, definito il più grave mai registrato in Europa, ha bloccato voli, treni, reti mobili e servizi essenziali in numerose città. In Spagna è stato dichiarato lo stato di emergenza, mentre in Portogallo la compagnia idrica Epal ha avvertito di possibili interruzioni dell'acqua. I residenti hanno fatto scorte di generatori, batterie e lampade a gas. Red Eléctrica ha stimato un ripristino dell'energia tra sei e dieci ore in molte zone, mentre Ren in Portogallo ha indicato tempistiche molto più lunghe, sino a una settimana. Interi ospedali sono passati ai generatori di emergenza, e a Madrid sono state effettuate 286 operazioni di salvataggio per persone intrappolate negli ascensori. Alcuni servizi ferroviari sotterranei sono stati evacuati manualmente.