I dubbi sollevati da un membro del Consiglio generale del partito. L'azienda corre ai ripari: "Sosteniamo Putin e la famiglia tradizionale"
In Russia un gelato è stato accusato di "propaganda di valori omosessuali". La vicenda, che ha dell'incredibile, riguarda un prodotto chiamato Rainbow. Secondo la filo-putiniana Ekaterina Lakhova, membro del Consiglio Generale del partito Russia Unita, "l'azienda che commercia questo gelato color arcobaleno potrebbe voler avvicinare i giovani alla bandiera simbolo della comunità Lgbtq+. In un’altra intervista, Lakhova ha addirittura paragonato la bandiera arcobaleno alla bandiera nazista.
La vicenda è stata subito presa in considerazione dal Presidente russo Vladimir Putin, il quale ha precisato che "se ci sono ragioni per credere che questa sia propaganda per valori non tradizionali, allora dovrà essere gestita, ma non in modo aggressivo".
La Chistaya Liniya, società produttrice del gelato incriminato, ha negato qualsiasi affinità alla comunità Lgbtq+, precisando che l'azienda "sostiene il suo Presidente e la famiglia tradizionale. Crediamo che l’arcobaleno sia la luce del sole dopo la pioggia, non la bandiera della comunità omosessuale".
In Russia, il crimine di propaganda a favore della comunità gay viene sanzionato con multe che arrivano fino a 500.000 rubli. La legge del 2013 vieta qualsiasi rappresentazione positiva di qualsivoglia argomento Lgbtq+ attraverso mezzi accessibili ai minori. Inoltre, nel referendum costituzionale indetto da Putin nelle scorse settimane, vi era una clausola per definire il matrimonio come "atto possibile unicamente tra un uomo e una donna".