è in carcere

Russia, condannata "la strega di Putin": faceva riti pro-presidente

Per "incitamento all'odio" e "alla violenza" contro praticanti di "religioni tradizionali". A far cadere in disgrazia la 45enne Alyona Polyn, al secolo Elena Sulikova, un libro

09 Nov 2025 - 09:21
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La 45enne Alyona Polyn, al secolo Elena Sulikova, è stata condannata a due anni di reclusione da un tribunale della regione di Mosca per "incitamento all'odio" e "alla violenza" contro praticanti di "religioni tradizionali". La donna si era distinta in Russia come leader di rituali magici pro-Putin, ma ciò non l'ha salvata dai guai giudiziari. A far cadere in disgrazia la "strega" paladina del presidente russo, secondo le motivazioni della procura moscovita, è stato un libro intitolato "Il mio nome è Polyn".

Stando ai giudici del tribunale di Ivanteyevka (Mosca), tra il 2020 e il 2023 la "strega" pro-Putin si è occupata della stesura di "Il mio nome è Polyn", un libro "finalizzato a incitare all'odio", a "umiliare la dignità" del clero ortodosso e a "minacciare e incitare alla violenza contro queste persone": conclusioni a cui la corte è arrivata dopo una "approfondita analisi forense di carattere psicologico, linguistico e religioso". Dell'opera sono state poi stampate 200 copie, messe in vendita su una piattaforma online.

L'arresto nel 2024 e la condanna un mese fa

 Polyn è stata arrestata per questo caso a giugno 2024. In quel momento, gli agenti hanno sequestrato diversi oggetti in suo possesso, tra cui pipistrelli mummificati, pugnali rituali, teschi e un altare. In sede di giudizio, la donna ha "pienamente riconosciuto la propria responsabilità rispetto ai reati contestati", spiegava la procura della regione di Mosca lo scorso 3 ottobre. La condanna alla donna risale, infatti, a oltre un mese fa, anche se a riportare la notizia sono stati più di recente i media britannici. Stando a Novaya Gazeta, il fatto che abbia già trascorso diversi mesi dietro le sbarre rende plausibile che in realtà possa però essere scarcerata a breve.

Nel 2023, la Bbc aveva citato la donna per un altro motivo: il sospetto dei servizi di Kiev che il suo gruppo di streghe avesse ottenuto informazioni sensibili in Ucraina tramite una spia.

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