Il Cremlino esulta

Cos'è il Poseidon, il drone sottomarino nucleare che Putin definisce "senza rivali"

Il veicolo subacqueo autonomo a propulsione nucleare rappresenta una delle armi più misteriose e potenti del programma militare russo. Ecco caratteristiche, obiettivi e come si confronta con i sistemi occidentali

29 Ott 2025 - 13:56
 © Gemini

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Il veicolo subacqueo autonomo a propulsione nucleare rappresenta una delle armi più misteriose e potenti del programma militare russo. Il presidente Vladimir Putin ha annunciato un test "di successo" del sistema e, citato dall'agenzia Interfax, ha affermato che "non esiste al mondo niente di paragonabile" al Poseidon "in termini di velocità e profondità" e che "non c'è modo di intercettarlo". Le parole del presidente russo non sono verificabili. In assenza di dettagli ufficiali, la portata tecnica e operativa del sistema resta oggetto di stime e analisi indipendenti: qui una scheda con caratteristiche, finalità e confronto con gli armamenti occidentali.

Cos'è il Poseidon: il veicolo subacqueo nucleare russo

 Il Poseidon è un veicolo subacqueo senza equipaggio a propulsione nucleare, progettato per operare in modo autonomo a grande profondità. Conosciuto anche come Status-6 o Kanyon nella classificazione NATO, è considerato uno dei progetti più ambiziosi dell'arsenale strategico russo. L'obiettivo dichiarato è rafforzare la deterrenza nucleare della Federazione Russa, introducendo un sistema capace di operare al di fuori dei tradizionali schemi di difesa antimissile.

Le caratteristiche tecniche note

 I dettagli tecnici del Poseidon restano in gran parte coperti dal segreto militare; le cifre seguenti sono stime ricavate da analisi aperte e fonti tecniche:

  • Dimensioni: lunghezza stimata intorno a 20–24 metri; diametro fino a circa 1,6–2 metri.
  • Propulsione: reattore nucleare compatto a bordo che fornisce autonomia molto elevata.
  • Autonomia: stime indicative fino a 10.000 km.
  • Velocità: alcune valutazioni ipotizzano valori molto elevati (citati anche valori teorici fino a ~100 nodi), ma queste stime non sono confermate ufficialmente.
  • Profondità operativa: progetti tecnici indicano capacità operative a grandi profondità, sino a circa 1.000 metri nelle stime pubbliche.
  • Testata: progettato per trasportare una testata nucleare di elevata potenza; valutazioni accademiche hanno ipotizzato rese nell'ordine di megatoni (le cifre variano ampiamente e non sono ufficiali).
  • Vettori: il Poseidon è pensato per essere imbarcato su sottomarini madre specifici (tra cui il Belgorod e unità della serie Khabarovsk), che fungono da piattaforme di lancio e trasporto.

Va ribadito che molte caratteristiche attribuite al sistema derivano da analisi di fonti tecniche e militari esterne e non da rilasci dettagliati ufficiali.

Finalità operative e scenari di impiego

 Il Poseidon è concepito come strumento di deterrenza strategica e di capacità di rappresaglia. Gli impieghi più citati dagli analisti comprendono:

  • Colpire obiettivi costieri ad alta rilevanza strategica, come infrastrutture portuali, basi navali e centri industriali costieri.
  • Assicurare una capacità di "secondo colpo": cioè la possibilità di infliggere danni significativi anche dopo un attacco strategico avversario.
  • Bypassare sistemi di difesa convenzionali grazie all'azione a grandi profondità e all'autonomia di spostamento.

Alcuni scenari ipotetici — oggetto di dibattito — attribuiscono al Poseidon la capacità di causare onde di marea o contaminazioni costiere in caso di detonazione subacquea di grande potenza; tali ipotesi restano controverse e richiedono valutazioni scientifiche approfondite per verificarne la fattibilità.

Poseidon e le altre 'super-armi' russe

 Il programma Poseidon si inserisce in una cornice più ampia di modernizzazione strategica annunciata da Mosca, che include sistemi come il missile intercontinentale RS-28 Sarmat, il vettore ipersonico Avangard e il motore missilistico Burevestnik. Questi progetti mirano a diversificare e rendere meno vulnerabile il triade nucleare russa mediante soluzioni che complichino la difesa antimissile avversaria.
Lo sviluppo del Poseidon è attribuito a centri di ingegneria navale russi di lunga esperienza, con l'obiettivo di dotare la Marina di una capacità strategica sottomarina autonoma.

Il confronto con Stati Uniti, Cina e altre potenze

  • Stati Uniti: al momento non esiste un sistema statunitense noto che combini propulsione nucleare e testata nucleare in un singolo UUV offensivo come descritto per il Poseidon. Gli USA sviluppano veicoli subacquei autonomi (ad esempio l'XLUUV "Orca") per missioni di sorveglianza, assicurazione delle linee di comunicazione e supporto alle operazioni navali, ma questi sistemi sono non nucleari e non sono progettati come ordigni strategici offensivi. La deterrenza nucleare americana si basa tuttora su sottomarini lanciamissili (Trident II D5) e missili balistici strategici.
  • Cina: Pechino ha sviluppato e sperimentato UUV e droni subacquei con funzioni di ricognizione e guerra elettronica (tra cui progetti come l'HSU-001), ma non è noto alcun programma pubblico che replichi la combinazione di autonomia nucleare e testata strategica attribuita al Poseidon. La Cina continua inoltre a potenziare le proprie capacità sottomarine e la componente navale nucleare.
  • Regno Unito, Francia, India: le principali potenze nucleari europee e India stanno aggiornando le proprie flotte di sottomarini lanciamissili e le capacità convenzionali, ma finora non emergono sviluppi pubblici comparabili ad un UUV nucleare offensivo.

In sintesi, il Poseidon, per la sua presunta unione di motore nucleare autonomo e capacità offensiva strategica, rappresenta una tipologia di arma che non ha un parallelo pubblico diretto e verificato nelle forze armate occidentali.

Rischi, limiti e impatto geopolitico

 L'esistenza e il potenziale dispiegamento del Poseidon pongono questioni rilevanti:

  • Controllo e sicurezza: la gestione, il controllo e la sicurezza di sistemi autonomi con testate nucleari sollevano interrogativi sulla responsabilità, sugli errori di sistema e sui protocolli di comando.
  • Quadro normativo: strumenti di questo tipo non sono espressamente regolati dagli accordi principali di controllo degli armamenti strategici vigenti (ad esempio il New START fulcro di limitazioni per missili e vettori tradizionali), creando un vuoto normativo.
  • Stabilità strategica: introduzioni di capacità capaci di eludere difese convenzionali possono incrementare le tensioni e la corsa agli armamenti, complicando i meccanismi di deterrenza e la prevedibilità delle risposte.
  • Limiti tecnici e incertezze: molte delle caratteristiche tecniche attribuite al Poseidon sono stime non verificate pubblicamente; la reale efficacia operativa, affidabilità e deployability rimangono soggette a conferme tecniche indipendenti.