Parigi, donna grida "Allahu Akbar": la polizia le spara | Aveva problemi mentali
Gli agenti hanno aperto il fuoco perché "temevano per la loro sicurezza". In passato era già stata condannata per minacce. Ora è in ospedale in prognosi riservata
A Parigi la polizia ha aperto il fuoco contro una donna che ha gridato "Allahu Akbar" ("Dio è il più grande") alla stazione della metropolitana Bibliothèque François Mitterrand.
La donna, che era completamente velata, "ha lanciato minacce". Gli agenti hanno sparato perché "temevano per la loro sicurezza". La donna in passato era già stata condannata per aver minacciato alcuni militari e ricoverata per evidenti problemi mentali.
Le minacce di farsi esplodere
La polizia di Parigi era stata allertata fin dalle stazioni di banlieue della Val de Marne, dove la donna aveva lanciato minacce di morte sul treno, rivolta agli altri passeggeri. Una volta isolata, ha riferito la procura, la donna ha "rifiutato di obbedire alle ingiunzioni dei poliziotti, minacciando di farsi esplodere". Uno degli agenti ha allora "fatto uso, una sola volta, della sua arma da fuoco".
La donna è in ospedale in prognosi riservata
Ferita, la donna è stata trasportata in ospedale dove è in prognosi riservata con una ferita all'addome. Dai primi rilievi, non aveva alcun esplosivo con sé. Due inchieste sono state aperte, una affidata alla polizia per apologia di terrorismo e minacce di morte contro un pubblico ufficiale. L'altra per uso di arma da fuoco, affidata agli ispettori della vigilanza interna alla polizia.
Già condannata per minacce
La donna era già stata "condannata" per aver "proferito minacce contro dei militari dell'operazione (antiterrorismo) Sentinelle". Lo ha riferito il portavoce del governo francese, Olivier Veran, al termine del consiglio dei ministri a Parigi. Veran ha evocato possibili disturbi legati alla "salute psichica" della donna, che sono poi state confermate.
Problemi mentali e radicalizzazione
L'episodio del precedente arresto risale al 2021 quando era stata fermata per comportamento minaccioso e poi ricoverata per problemi mentali. Secondo fonti di polizia citate dalla France Presse, la donna era anche oggetto di una scheda per radicalizzazione (Fsprt), ma le fonti non sono in grado di precisare se questa scheda sia ancora attiva o se sia stata archiviata.
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