Trentadue capi d'accusa, Marius Borg Høiby rischia almeno dieci anni
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Marius Borg Høiby, figlio della principessa ereditaria della Norvegia Mette-Marit, è stato incriminato dalla Procura di Oslo: su di lui pendono 32 diversi capi d'accusa, alcuni molto gravi. Sarebbero quattro infatti le donne stuprate da Borg Høiby tra il 2018 e il novembre 2024: tutte le presunte aggressioni sarebbero avvenute dopo un rapporto sessuale consensuale, mentre le donne dormivano. Høiby è accusato di aver filmato tutte le donne durante le presunte violenze.
Il ventottenne è inoltre sospettato, tra le altre cose, di aver esercitato anche violenza domestica nei confronti di un’ex compagna e di aver molestato diverse altre persone. Il processo a suo carico dovrebbe cominciare a gennaio 2026 e Høiby rischia fino a 10 anni di carcere. "Il nostro cliente nega tutte le accuse di abuso sessuale, così come la maggior parte delle accuse di violenza. Presenterà un resoconto dettagliato della sua versione dei fatti davanti al tribunale", ha fatto sapere l'avvocato del ragazzo Petar Sekulic, che lo rappresenta insieme a Ellen Holager Andaenæs. Sekulic ha tuttavia fatto sapere che il ragazzo si dichiarerà invece colpevole per i reati "minori" che gli sono contestati, come le violazioni al codice della strada.
Il 4 agosto 2024 Marius Borg Høiby viene arrestato con l'accusa di aggressione alla compagna. Da lì parte una slavina di rivelazioni e denunce da parte di numerose presunte vittime, che danno impulso alle indagini. Quello che era sempre stato indicato come il "bad boy" di quella famiglia reale norvegese, da cui lui in primis provò più volte a staccarsi, ora viene accusato di essere "cattivo" davvero. Si occupano di lui i media di tutto il mondo, che arrivano addirittura a parlare dello "scandalo reale più grave dal caso dei legami del Principe Andrea con Jeffrey Epstein".
Borg Høiby ha una storia particolare alle spalle. Aveva solo quattro anni quando si presentò per la prima volta al popolo norvegese, salutando dal balcone del Palazzo Reale di Oslo. Quel giorno sua madre, Mette Marit, aveva appena sposato il principe Haakon, figlio maggiore del re Harald e della regina Sonja e buona parte dell'opinione pubblica guardava con sospetto la nuova consorte con relativa prole. Mette Marit aveva infatti un passato burrascoso e una gioventù fatta di vizi e scelte discutibili, di cui il piccolo Marius divenne immediatamente l'esempio. L'allora bambino dal volto angelico nasceva infatti dal precedente amore con un uomo complicato, tale Morten Borg, amico d'infanzia della donna che se la filò cinque mesi prima della nascita di suo figlio. Di Morten si saprà a lungo poco ma abbastanza per capire che aveva una personalità estremamente diversa da quella del re: a testimoniarlo una lunga fedina penale per reati diversi, tra cui anche violenza e spaccio di droga.
Considerato a lungo come un intruso a palazzo, Marius Borg Høiby è diventato grande all’ombra dei fratelli Ingrid Alexandra (che un giorno sarà regina, la prima donna dopo Margherita I morta nel 1412) e Sverre Magnus.Si scrisse che il ragazzo crescendo abbia sofferto questa condizione di figlio amato ma con dei distinguo. "Mi spiace che mio figlio un giorno vedrà succedere al trono sua sorella, ma è stato Haakon a decidere di non adottarlo anche se gli vuole molto bene. Non posso che rispettare le sue scelte", disse in merito sua madre sperando di chiudere lì la questione. Marius non era nella linea dinastica ma restava sempre sotto i riflettori, guardato da subito con morbosa curiosità da giornali e tv, come ricorderà sempre anni dopo, Mette Marit: "I media ci seguivano quando giocavamo nel pomeriggio al Frogner Park (a Oslo, ndr). Marius aveva 3 anni. Nessuno oggi farebbe una cosa del genere a un bambino". Un'infanzia intera con gli occhi addosso e con la sensazione di essere il simbolo del passato tutto sessa, droga e rock and roll di sua madre, che d'altra parte aveva incontrato la prima volta il principe Haakon nel luglio 1999 proprio durnte un festival musicale a Kristiansand.
Sentendosi forse rifiutato da quel mondo aristocratico di cui sentiva di non aver fatto mai davvero parte va a studiare fuori dai confini, prima in California (dove studia Business Administration) e poi a Milano. Quando torna in patria capisce che quel mondo non fa per lui ma fa fatica a trovare la propria strada: prova a fare il giornalista, come aveva cercato di fare sua madre prima di lui, e alla fine si reinventa meccanico, sperando forse di guadagnarsi così quell'anonimato a lungo bramato. I media però non resistono al fascino di quel viso angelico e di una personalità complicata, che ogni tanto balza alle cronache anche per reati minori o comportamenti sopra le righe. Lui ci mette del suo nel catturare le attenzioni, presentandosi spesso accompagnato da donne bellissime e famose alle occasioni pubbliche. Fa scalpore soprattutto il suo fidanzamento con Juliane Snekkestad, connazionale di professione coniglietta di Playboy.
Sarà proprio Snekkestad, in una storia su Instagram, a parlare delle sue esperienze con il reale norvegese nel 2024, quando cominciavano già ad apparire sui giornali le prime denunce anonime di donne che asserivano di essere state molestate da Marius Borg Holtby: "Anche se la mia famiglia e i miei amici più stretti lo sapevano, ho deciso di non rimanere più in silenzio. E per rispondere alle domande: sì. In passato ho subito violenze psicologiche e fisiche da parte della persona in questione. La violenza psicologica è stata la più brutale per me". "Non possiamo più permettere che altre donne subiscano una cosa del genere e mi sento in dovere di denunciarlo", aggiunse poi la modella, diventando il volto più celebre tra quello delle accusatrici del "principe senza corona". Da allora, in più o meno un anno, le cose per Marius Borg Holtby sono andate definitivamente a sud. Non c'è più solo la fama del bad boy ad assediarlo ma anche il fantasma di accuse ben più pesanti, che se si dimostrassero vere lo renderebbero indifendibile non solo agli occhi di quell'opinione pubblica che a lungo lo ha spiato con sospetto.