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Migranti, Italia e tre Paesi del Mediterraneo: "Delusi dai ricollocamenti" | Francia: "Da Meloni metodi inaccettabili"

La nota congiunta assieme a Grecia, Malta e Cipro: "Il meccanismo di relocation si è dimostrato lento". E sulle Ong: "Rispettino le leggi internazionali". Ma la Spagna afferma: "Non possiamo sostenere proposte che premiano Paesi che non rispettano i loro obblighi"

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IPA

La questione migranti continua a creare tensioni in Europa.

In una dichiarazione congiunta Italia, Malta, Cipro e Grecia, i Paesi di primo ingresso in Europa nel Mediterraneo, definiscono "increscioso e deludente" il mancato rispetto degli accordi sui ricollocamenti. "Purtroppo il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari", si legge nella nota. Il meccanismo, aggiungono, si è dimostrato "lento" per alleviare la pressione sui Paesi "di prima linea". Intanto la Francia critica ancora l'Italia: "Da Giorgia Meloni metodi inaccettabili". Tajani: "Reazione sproporzionata".

 

"Le Ong rispettino le leggi internazionali" - Italia, Malta, Cipro e Grecia invitano le Ong a "rispettare" la "cornice giuridica internazionale sulle operazioni di search and rescue". "Ogni Stato - si legge in una nota congiunta - deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera". I quattro Paesi, inoltre, ritengono "urgente e necessaria" una discussione sul coordinamento delle Ong nel rispetto delle convenzioni internazionali". "Tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali", conclude la nota invitando l'Ue ad adottare le misure per avviare la discussione.

 

Ministro francese: "Da Meloni metodi inaccettabili" - Secondo la Francia, la crisi dei migranti "è una fortissima delusione, l'Italia non rispetta né il diritto internazionale né il diritto marittimo". È quanto afferma il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, aggiungendo che il comunicato "in cui Giorgia Meloni afferma, parlando a nome nostro, che spetta alla Francia accogliere i migranti, è in totale contraddizione con quello che ci eravamo detti. Questi metodi sono inaccettabili".

 

Tajani: "Da Francia reazione sproporzionata" - Per il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, la reazione francese è stata sproporzionata. "Noi sul tema migranti abbiamo posto un problema politico, non volevamo creare alcuna polemica - ha detto infatti intervistato dal Corriere della Sera -. Da parte della Francia c'è stata una reazione sproporzionata, anche per questioni loro di politica interna. Vogliamo un'azione europea più forte, perché i settemila chilometri di costa italiana sono la frontiera Sud dell'Europa. Anche Manfred Weber, il presidente del Ppe, ci ha dato ragione".

 

"È l'Europa che deve fare un piano, non l'Italia - ha quindi aggiunto Tajani -. Serve una scelta condivisa sul ricollocamento. Noi porremo il tema immigrazione con grande serenità e determinazione, perché il problema va avanti da anni e dobbiamo assolutamente risolverlo. Chiederò quale accordo dice che quelli italiani sono i porti dove devono sbarcare tutti i migranti. Non mi risulta che esista".

 

La Spagna non firma - Sulla ricollocazione dei migranti, Madrid prende posizione spiegando di non poter "sostenere proposte che premierebbero i Paesi che non rispettano i loro obblighi in termini di diritto marittimo internazionale e che andrebbero a discapito di quelli che, come la Spagna, rispettano i loro obblighi internazionali e salvano vite con risorse pubbliche". Lo ha detto un portavoce del ministero dell'Interno spagnolo, commentando la dichiarazione congiunta di Italia, Grecia, Malta e Cipro sui migranti rivolta all'Unione europea.

 

Al G20 di Bali possibile incontro informale Meloni-Macron - Sull'asse Palazzo Chigi-Farnesina-Colle si lavora intanto cercando di ricucire lo strappo diplomatico. L'obiettivo è arrivare a un chiarimento faccia a faccia fra Meloni e Macron nei prossimi giorni al G20 di Bali. Un incontro informale più che un vero bilaterale sembra la soluzione più probabile al momento. "Nei corridoi ci si incontra e si parla", nota un ministro, senza voler enfatizzare l'ipotetico appuntamento di Bali. In partenza domenica per l'Indonesia, come alla Cop27 di Sharm el-Sheikh, Meloni userà anche il vertice indonesiano come occasione per conoscere, e farsi conoscere, dai leader mondiali.

 

Ue lavora a un vertice dei ministri a fine novembre - Intanto Bruxelles fa sapere come il dossier migranti sia prioritario per l'Ue, che, dopo lo scontro tra Italia e Francia sui ricollocamenti, sta lavorando a un vertice ad hoc, con l'idea di riunire i ministri dell'Interno europei e non solo i tecnici. La riunione potrebbe tenersi negli ultimi giorni di novembre e dovrà essere convocata dalla presidenza ceca del Consiglio europeo. La decisione ufficiale dovrebbe arrivare la prossima settimana.

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