Lettera di Mosca a Roma: "In Ucraina morti 11 italiani | Erano mercenari, non si applica il diritto umanitario internazionale"
Il ministero della Difesa russo ha inviato una nota a Palazzo Chigi
Si alza ulteriormente il livello di scontro tra Russia e Italia.
Due giorni fa, la dichiarazione di Sergey Razov, l'ambasciatore russo in Italia: "Con Roma i rapporti sono fortemente degradati". Oggi, la nota inviata dal Cremlino a Palazzo Chigi: "Nella guerra in Ucraina sono morti 11 italiani, ma erano mercenari e con loro non si applica il diritto umanitario internazionale".
A diffondere il contenuto dell'ultimo avvertimento russo a Roma è stato il Corriere della Sera. Nella nota di Mosca si legge chiaramente un minaccia indirizzata all'Italia in chiave futura. Ben 11 "combattenti di professione" del nostro Paese sarebbero caduti nel territorio dell'Ucraina mentre stavano prendendo parte a "operazioni militari" contro le Forze armate della Federazione Russa. Per loro, essendo mercenari, non si è applicato il diritto umanitario internazionale.
In realtà non si può avere l'assoluta certezza sull'attendibilità della notizia: alle autorità italiane, infatti, non sarebbero ancora noti né le identità delle vittime né il luogo in cui avrebbero perso la vita durante il combattimento. A prendere le difese di Kiev aiutando la resistenza ucraina contro l'avanzata russa ci sarebbe un'unità di circa 60 "mercenari" italiani: dieci sarebbero rientrati nel proprio Paese, mentre i restanti si troverebbero tuttora in Ucraina in compagnia di "diverse migliaia di cittadini stranieri" in armi. Nella nota non verrebbe escluso che "le perdite irrecuperabili aumenteranno".
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