In un ristorante nella provincia dello Shanxi si può coccolare un animale selvatico mentre si consuma un lauto pasto. Un'esperienza tanto unica quanto pericolosa
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Ormai anche in Italia sono arrivati i cosiddetti "cat café", locali dove si può interagire con i gatti mentre si sorseggia un té o un caffè. Ma non bisogna esagerare con le misure dei felini, come stanno facendo in Cina. I proprietari del ristorante Wanhui a Taiyuan, nella provincia dello Shanxi, non si sono infatti accontentati di scostanti ma pacifici animali da appartamento, arrivando a offrire ai fortunati (?) clienti la possibilità di coccolare addirittura dei cuccioli di leone. Il tutto ovviamente mentre consumano il loro lauto pasto. Nello stesso posto, tra l'altro è possibile sperimentare anche ulteriori soluzioni altrettanto esotiche, preferendo magari lama, tartarughe o cervi come "compagni di merende". Un'idea sicuramente originale ma, come si immaginerà, non priva di rischi sia per i clienti che per gli animali. Il locale, nel pubblicizzare l'iniziativa sul web, non chiarisce esattamente come si entri in contatto con le varie specie di questa Arca di Noé in formato trattoria ma le foto autorizzano a porsi diversi interrogativi sulla sicurezza dell'intera operazione: si vedono infatti diverse persone abbracciare i piccoli leoni con disinvoltura, come se si trattasse di normali animali da compagnia o peggio di peluche. Dopo le polemiche lo staff di Wamhui ha chiarito quantomeno come gli animali non siano tenuti sul posto ma vengano chiamati alla bisogna nel ristorante, vivendo in un habitat adatto a loro sotto le cure di professionisti per il resto del tempo. Una toppa che tuttavia non basta a coprire il buco, tanto che anche le autorità cinesi hanno aperto delle indagini per capirci di più.
Al New York Post Jason Barker, vicepresidente della People for the Ethical Treatment of Animals (PETA), ha messo alla berlina la pratica: "Strappare i cuccioli di leone alle loro madri affinché i clienti possano maneggiarli durante il tè pomeridiano non è intrattenimento, ma sfruttamento. Questi animali sono esseri viventi e senzienti, non giocattoli", ha ricordato. Mentre Peter Li di Humane World for Animals ha evidenziato da parte sua i rischi per gli avventori del locale: "Anche un leone giovane è perfettamente in grado di ferire un essere umano. Trattare animali selvatici come oggetti di scena è moralmente inaccettabile e pericolosamente irresponsabile". Per questo, più a sud, precisamente a Chonquing, solo poche settimane fa si era richiesto lo stop per un'altra iniziativa simile, che stavolta coinvolgeva degli esemplari di una specie in via d’estinzione: i panda rossi. Un hotel di lusso aveva infatti avuto la bislacca idea di introdurre questi ultimi nelle camere degli ospiti come "sveglia", almeno fino a quando il video di una coppia britannica non ha fatto diventare l'operazione un caso mondiale. È bene tuttavia ricordare che, dal 2018, anche in Cina ci sono delle norme specifiche che limitano certi tipi di maltrattamenti, che tuttavia a volte riaffiorano soprattutto in determinati contesti turistici. Forse sarebbe bene far ripassare, sia ai proprietari del Wamhui sia ai loro clienti, la storia di Roar (in italia Il grande ruggito), uno sfortunato film in cui il regista decise di far interagire i leoni con attori e membri della troupe (in cui militavano anche suoi famigliari). Un'idea terribile che funestò, oltre alle riprese, anche le vite di tutti i coinvolti in incidenti più o meno gravi. Anche in quel caso si erano scelti leoni addestrati e teoricamente "sicuri", che però avevano reagito da feroci felini se spronati a mettersi in contatto con gli uomini in maniera troppo ingenua.