Parchi pubblici, luoghi vicino alle scuole, ma anche pensiline degli autobus e impianti sportivi. Parigi dichiara guerra alle sigarette a partire dal primo luglio, in tutti i luoghi frequentati dai bambini
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Parchi pubblici, spiagge, luoghi vicino alle scuole, ma anche pensiline degli autobus e impianti sportivi. La Francia dichiara guerra alle sigarette a partire dal primo luglio, in tutti i luoghi frequentati dai bambini, con multe salate, fino a 135 euro, per chi non rispetterà il divieto. Una promessa annunciata dall'esecutivo anche in vista della Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio, il No Tobacco Day, ma soprattutto richiesta a gran voce da tempo dalle associazioni anti-tabacco che temevano non si riuscisse ad arrivare ad approvare tali misure.
"Dove ci sono bambini, il tabacco deve scomparire", ha affermato la ministra della Salute e della Famiglia, Catherine Vautrin, in un'intervista al quotidiano Ouest-France. Il divieto non si applicherà invece alle terrazze dei bar e nemmeno alle sigarette elettroniche, ha affermato la ministra, Non è ancora stato deciso il divieto di fumo per i minori di 18 anni, ma "non escludo nulla per il futuro", ha aggiunto Vautrin.
Sebbene alcuni comuni francesi abbiano già emanato decreti in tal senso, il divieto sarà valido a livello nazionale dal primo luglio di quest'anno. In generale, queste interdizioni e quelle applicate in precedenza, come ad esempio nei luoghi di lavoro, trasporti pubblici, scuole, aree gioco per bambini, spazi destinati ai trasporti, sono ormai "più o meno rispettati", ha stimato di recente Philippe Bergerot, presidente della Lega contro il cancro.
L'Adp ricorda che secondo un sondaggio commissionato dalla stessa Lega, sei francesi su dieci (62%) sono favorevoli a un divieto più ampio del fumo nei luoghi pubblici. In Francia il fumo uccide ogni anno 75.000 persone e ciò coinvolge più di 200 decessi al giorno. Il cancro pesa sulle casse dello Stato francese oltre 150 miliardi di euro all'anno, una cifra non da poco se si considera la situazione finanziaria del modello sociale d'oltralpe.
A fine dicembre la Commissione europea aveva lanciato una nuova raccomandazione che prevedeva una stretta sul fumo anche all'aperto, un testo non vincolante per gli Stati ma che resta altamente simbolico per la lotta contro il consumo di tabacco, tutt'ora causa principale dei tumori prevedibili. Una misura lontana dal caso del Buthan, dove è vietato fumare ovunque salvo che a casa propria. In Italia il divieto di fumo è regolamentato da una legge del 2003 che lo vieta nei locali pubblici chiusi e in alcuni luoghi come scuole, ospedali e mezzi di trasporto pubblico. A partire dal 2025, alcuni comuni hanno esteso il divieto anche a determinate aree all'aperto, come ad esempio la città di Milano. .