Sempre al suo fianco

Kim Jong Un in Cina con la figlia Ju Ae: debutto internazionale per la possibile erede | Età, divieti e significato del nome: ecco chi è

La presenza della giovane Ju Ae accanto al padre durante la visita a Pechino rafforza le ipotesi di una sua preparazione al ruolo di futura leader della Corea del Nord

03 Set 2025 - 10:38
 © Ansa

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Kim Jong Un ha compiuto un gesto dal forte valore simbolico portando la figlia Ju Ae in una visita ufficiale all'estero, la prima in assoluto per la giovane. L'apparizione della ragazzina, che ha circa dodici anni, accanto al padre durante gli incontri istituzionali in Cina ha catalizzato l'attenzione dei media internazionali, riaccendendo il dibattito su una possibile successione al femminile alla guida della Corea del Nord. Ju Ae è stata vista al fianco del leader supremo mentre quest'ultimo incontrava i presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin, durante la Parata della Vittoria a Pechino. In un contesto storico in cui ogni segnale proveniente da Pyongyang viene analizzato con attenzione, la presenza della figlia assume una portata ben più ampia di quella di un semplice accompagnamento familiare.

Chi è Ju Ae: età, nome e prime apparizioni

 La Corea del Nord non ha mai confermato ufficialmente l'identità della figlia di Kim Jong Un, ma il suo nome, Ju Ae, è emerso nel 2013 per la prima volta attraverso l'ex campione di basket Dennis Rodman. L'atleta statunitense, dopo una visita a Pyongyang, dichiarò di aver tenuto in braccio "la bambina Ju Ae", figlia del leader. Secondo fonti sudcoreane, Ju Ae sarebbe nata tra il 2012 e il 2013, il che la collocherebbe oggi attorno ai 12 o 13 anni. La sua prima apparizione ufficiale è avvenuta nel novembre 2022, durante un test di un missile balistico intercontinentale, dove è stata fotografata mentre teneva affettuosamente la mano del padre. Da allora, la sua presenza pubblica è aumentata in frequenza e visibilità.

Dalla Corea alla Cina: la prima missione internazionale

 La visita a Pechino rappresenta il primo viaggio ufficiale di Ju Ae all'estero. La ragazza è stata vista scendere dal treno blindato nordcoreano insieme al padre, ricevendo gli onori di una delegazione diplomatica cinese di alto livello. Ha assistito agli incontri bilaterali con Xi Jinping e con Vladimir Putin, e ha partecipato alla parata militare del Giorno della Vittoria. Si tratta di un evento di rilievo storico per il regime nordcoreano: mai prima d'ora un membro così giovane della famiglia Kim aveva preso parte a una missione diplomatica internazionale. Secondo l'esperto Michael Madden dello Stimson Center, "queste esperienze sono parte di un addestramento pratico al protocollo, un possibile segnale di preparazione alla leadership futura".

Una figlia al centro della scena politica

 Nel corso degli ultimi due anni, Ju Ae è apparsa sempre più spesso in eventi ufficiali. Ha partecipato a inaugurazioni militari, celebrazioni patriottiche, incontri con delegazioni straniere e cerimonie simboliche, tra cui una visita all'ambasciata russa a Pyongyang. In alcuni di questi eventi, Ju Ae ha assunto una posizione di rilievo superiore perfino alla madre, Ri Sol Ju, la quale appare spesso in secondo piano o del tutto assente. I media di Stato hanno progressivamente modificato anche il linguaggio con cui si riferiscono a lei, definendola prima "amata" e poi "rispettata figlia", un titolo solitamente riservato a figure di altissima importanza nel regime.

Il significato del nome Ju Ae e il divieto imposto dal regime

 Secondo diverse fonti sudcoreane, il nome Ju Ae potrebbe significare "perla d’amore" o "preziosa affettuosità", una combinazione di parole che, nel contesto della Corea del Nord, assume un forte valore simbolico. Il governo di Kim Jong Un avrebbe inoltre adottato una misura del tutto eccezionale: il divieto per tutte le neonate nordcoreane di chiamarsi Ju Ae. Lo riporta l’emittente sudcoreana KBS, citando fonti interne al regime, secondo cui le autorità locali avrebbero ordinato a genitori e funzionari di cambiare i nomi già registrati con quello della figlia del leader. La disposizione sarebbe stata accompagnata dalla richiesta di evitare qualsiasi riferimento pubblico o uso non autorizzato del nome. Questo tipo di controllo, già applicato in passato per Kim Il Sung e Kim Jong Il, rappresenta un'ulteriore conferma della posizione elevata che Ju Ae sta progressivamente acquisendo all’interno del sistema dinastico nordcoreano.

Successione e simbolismo: quali scenari si aprono

 La presenza di Ju Ae in un contesto internazionale così rilevante ha inevitabilmente alimentato le ipotesi su una possibile successione al vertice del Paese. La Corea del Nord è storicamente governata dalla dinastia Kim: il nonno Kim Il Sung, il padre Kim Jong Il e ora Kim Jong Un. Tuttavia, non è mai esistita una leader donna. Il gesto di Kim Jong Un, sebbene non accompagnato da dichiarazioni ufficiali, viene interpretato da alcuni analisti come un messaggio di continuità dinastica. Altri, più cauti, ricordano che il sistema di potere nordcoreano si basa sul Partito dei Lavoratori e su un apparato militare fortemente patriarcale, il che potrebbe rappresentare un ostacolo concreto all'ascesa di una figura femminile.

Il ruolo della madre Ri Sol Ju e della zia Kim Yo Jong

 Due donne hanno avuto ruoli centrali nel consolidamento del potere di Kim Jong Un: la moglie Ri Sol Ju e la sorella Kim Yo Jong. Ri Sol Ju, che in passato aveva una discreta visibilità pubblica, appare oggi meno frequentemente e sembra aver ceduto la scena alla figlia. Kim Yo Jong, invece, è tuttora una figura influente, spesso portavoce del regime su tematiche delicate. L'affiancamento di Ju Ae alla zia in alcuni eventi ufficiali ha fatto ipotizzare un "tutoring" familiare interno. La loro presenza congiunta alimenta la narrativa di una successione preparata e strutturata.

Cosa dicono gli analisti sulla possibilità di una leader donna

 Gli esperti internazionali sono divisi. Da un lato, la frequente esposizione mediatica e il linguaggio onorifico usato dai media di Stato indicano chiaramente che Ju Ae non è una bambina qualunque. Dall'altro, l'età estremamente giovane, la mancanza di dichiarazioni ufficiali e il contesto culturale patriarcale della Corea del Nord rendono improbabile, almeno nel breve periodo, una transizione di potere al femminile. Alcuni analisti, come Rachel Minyoung Lee del 38 North Project, sostengono che "potrebbe trattarsi più di un'operazione di immagine che di una reale indicazione di leadership futura".

La dinastia Kim: passato, presente e ipotesi future

 La famiglia Kim domina la Corea del Nord dal 1948. Ogni transizione di potere è avvenuta all'interno della dinastia, anche se mai apertamente annunciata con largo anticipo. Kim Jong Un stesso ha assunto la leadership solo dopo la morte del padre, nonostante fosse stato avvistato al suo fianco in occasioni ufficiali nei due anni precedenti. In questo senso, l'esposizione mediatica di Ju Ae potrebbe rientrare in una strategia simile: familiarizzare gradualmente l'opinione pubblica con una figura destinata a ricoprire ruoli di comando, pur senza ufficializzarne le intenzioni.

Le reazioni internazionali alla mossa di Kim Jong Un

 La presenza di Ju Ae in Cina ha colto di sorpresa osservatori e governi esteri. Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno evitato commenti diretti, limitandosi a monitorare le dinamiche con attenzione. In Giappone, alcuni parlamentari hanno espresso preoccupazione per il possibile rafforzamento del culto dinastico. A livello mediatico, la sua immagine ha rapidamente fatto il giro del mondo, alimentando una narrazione che unisce geopolitica, dinastia e comunicazione strategica. Un messaggio chiaro: la Corea del Nord guarda al futuro con la continuità della famiglia Kim.

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