Erano lontani da anni

Italiano morto in Ucraina, la donna che lo ha accolto come un figlio: "Sognava di incontrare il fratello"

Artiom Naliato, di origini ucraine, era cresciuto in Veneto, mentre il fratello, più grande di lui di sei anni, era rimasto nel Paese d'origine

24 Lug 2025 - 09:00
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Artiom Naliato, il 21enne italiano morto in Ucraina, sognava di rincontrare il fratello. Lo ha detto Paola Acciaiuoli, la donna che negli ultimi anni l'ha accolto come un figlio, al Mattino di Padova. Di origini ucraine, Artiom, infatti, era cresciuto in Veneto, mentre il fratello, più grande di lui di sei anni, era rimasto nel Paese d'origine. I due sono sempre rimasti in contatto, ma non si vedevano da anni. Non hanno fatto in tempo a incontrarsi prima della morte di Artiom.

Artiom, che si stava preparando per combattere nella Legione internazionale di difesa territoriale dell'Ucraina, era partito il 1° giugno. "Mi ha sempre detto: 'Signora Paola, il mio posto non è qua. Devo tornare nella mia terra a combattere per i miei fratelli'", ha raccontato Acciaiuoli, che, quattro anni fa, aveva accolto il 21enne in casa sua. "Non sarebbe tornato dall'Ucraina se io non l'avessi ospitato. Non sapeva dove andare. Per me è stato come un figlio e per i miei figli come un fratello".  

Il 21enne chiamava dall'Ucraina ogni sera: "Quando gli chiedevo se fosse tutto a posto mi rispondeva 'Per ora sì'. Quel 'per ora' mi inquietava tantissimo", ha aggiunto Paola.  

Non era la prima volta che Artiom sceglieva di imbracciare le armi in Ucraina: lo aveva già fatto già nel 2022. "Se morirò lo farò da eroe, difendendo la patria e i miei fratelli", diceva. 

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