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Attacco a Israele, in sedia a rotelle e senza un occhio: ecco chi è la mente del blitz con i deltaplani

Mohammed Deif, stratega militare di Hamas, scampato a decine di tentativi di eliminarlo. In uno di questi ha perso la moglie e i due figli, uccisi da un razzo

Per l'attacco di Hamas a Israele in molti puntano l'indice contro la mente di un piano articolato, pianificato da tempo e, soprattutto, sfuggito all'intelligence israeliana, che fino ad ora sembrava in grado di sventare ogni minaccia.

E la mente delle incursioni armate dalla Striscia di Gaza a bordo dei pickup e dei deltaplani a motore è Mohammed Deif, stratega di Hamas, primula rossa scampata a decine di tentativi di eliminarlo. In uno di questi, nel 2014, un razzo israeliano ha raso al suolo la sua casa, uccidendo la moglie Widad, il figlio di 7 mesi e la figlia di 3 anni.

 

Scampato a ripetuti attentati

 Il comandante del braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedin al-Qassam che hanno battezzato i micidiali missili che piovono su Israele, vive in clandestinità - non si vede una sua foto in pubblico dal 2001 - e porta sul corpo i segni dei ripetuti attentati a cui è miracolosamente scampato: si ritiene sia costretto a muoversi in sedia a rotelle, che abbia perso un occhio, forse anche un braccio.

 

Most wanted

 Eppure, veterano nel suo campo, si pensa abbia iniziato l'attività terroristica nel lontano 1991 ed è un simbolo per la fazione palestinese. Ma anche il ricercato numero uno da Tel Aviv, che nel corso dell'ennesima escalation di violenze, per bocca del ministro Yisrael Katz, ha minacciato direttamente i capi di Hamas paventando di colpire Yihia Sinwar, leader della fazione nella Striscia, e proprio Mohammed Deif, l'imprendibile comandante.

 

Fotogallery - Israele, Hamas e Gaza nel mirino

 

Ordigni telecomandati e autobombe

 A quanto risulta Deif si sarebbe fatto le ossa al seguito dell'ingegnere Yihia Ayash, divenuto celebre per la sua tragica maestria in ordigni telecomandati e autobombe. Dopo l'uccisione di Ayash, colpito nel 1996 da un ordigno installato nel telefono cellulare, fu sempre Deif a orchestrare la vendetta di Hamas: una serie impressionante di attentati che insanguinarono le strade di Israele, provocando la morte di 60 persone.

 

Hamas, lʼorganizzazione palestinese che vuole cancellare Israele

 

Il messaggio audio da un luogo segreto

 Il capo delle brigate Ezzedin al-Qassam è tornata a far sentire la sua voce molto recentemente, nella vasta esercitazione delle fazioni armate palestinesi che risale a un mese fa, denominata "Angolo Duro n. 4", forse sottovalutata oltre i confini della Striscia. "Il ritiro delle forze israeliane da Gaza è la base su cui si fonda il ritiro israeliano dalla Cisgiordania, che a sua volta preannuncerà la liberazione di Jaffa, Haifa e Gerusalemme e delle altre città della nostra terra". Parole affidate a un messaggio audio da un luogo segreto, che sembravano i soliti proclami già sentiti e non la genesi di un'operazione di guerra.

 

Cos'è Hamas

 Acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiyya, Hamas è un'organizzazione paramilitare palestinese islamista, sunnita e fondamentalista. Si divide in una frangia militare, le brigate Ezzedin al-Qassam guidate proprio da Mohammed Deif, e un'ala politica che governa Gaza dalle elezioni del 2006. Molti Paesi della comunità internazionale, tra cui gli Stati Uniti, l'Unione europea, il Canada, il Giappone e Israele, considerano Hamas una minaccia terroristica mentre per il Regno Unito, il Canada e la Nuova Zelanda è terroristica soltanto le brigate Ezzedin al-Qassam.

 

La causa principale del confitto isrealo-palestinese

 Le cause di questa guerra non sono soltanto calcoli militari e mire geopolitiche. Quella tra Palestina e Israele è una guerra di odio etnico, senza timori di esagerazione, che affonda le radici nella fondazione e dello Stato ebraico e nella prima guerra arabo-israeliana del 1948. E risale almeno all'Ottocento, quando si introdusse e alla fine si decise la migrazione degli ebrei in Palestina. Nel corso dei decenni successivi Israele ha via via occupato quasi tutto il territorio che i palestinesi rivendicano come proprio, arrivando all'attuale escalation.

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