strategie di guerra

Israele ha colpito l'Iran con una base segreta realizzata vicino a Teheran: il Mossad pianificava l'attacco da anni

Tel Aviv ha sfruttato una rete logistica costruita nel tempo, grazie alla quale ha neutralizzato le difese del Paese. Colpite postazioni missilistiche e siti strategici nel territorio

13 Giu 2025 - 11:08
 © Afp

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L'operazione "Rising Lion" contro l'Iran sarebbe stata preparata da anni. Secondo diversi media, Israele ha lanciato l'attacco, colpendo postazioni missilistiche e siti strategici dall'interno del territorio iraniano, grazie a una base segreta di droni costruita dal Mossad vicino a Teheran. L'intelligence israeliana ha sfruttato una rete logistica interna nel Paese costruita negli anni, attraverso la quale sono stati fatti entrare armi, veicoli e sistemi di comando. L'operazione ha neutralizzato i radar e le batterie Sm iraniane, aprendo la strada alla superiorità aerea israeliana. Tra gli obiettivi colpiti anche l'impianto nucleare di Natanz.

Base segreta a Esfajabad

 Secondo quanto emerso dunque, il Mosssad ha istituito una base segreta per droni esplosivi nella zona di Esfajabad, a ridosso di Teheran, dove si trovano piattaforme missilistiche terra-terra ritenute una minaccia strategica. I droni, infiltrati in anticipo, sono stati attivati durante l'attacco per colpire direttamente le batterie missilistiche, neutralizzandole. 

Media ebraici: operazione chirurgica

 In parallelo, squadre di comando del Mossad hanno piazzato sistemi di lancio per munizioni guidate di precisione in aree aperte nei pressi di battere antiaeree (Sam) nel centro dell'Iran. Le armi, rimaste in stato di attesa fino all'inizio dell'operazione, sono state attivate in simultanea per colpire con "notevole precisione" obiettivi predefiniti. Si tratta, secondo fonti della sicurezza israeliana citate dai media ebraici, di "un'operazione chirurgica condotta con pensiero innovativo, pianificazione audace e impiego di tecnologie avanzate, forze speciali e agenti sul campo capaci di sfuggire completamente all'intelligence iraniana". 

Sofisticate tecnologie montate su veicoli apparentemente ordinari

 Una terza linea di azione ha riguardato la rete di difesa iraniana: il Mossad avrebbe infatti contrabbandato all'interno del Paese sofisticate tecnologie di attacco montate su veicoli civili dall'aspetto ordinario. Al momento stabilito, tali sistemi hanno lanciato i loro carichi distruttivi contro le installazione radar e i centri di comando più sensibili, rendendo vulnerabile lo spazio aereo iraniano e consentendo agli aerei israeliani di operare con libertà e superiorità aerea. Le azioni sul campo hanno avuto l'obiettivo di anticipare e disinnescare qualsiasi capacità di rappresaglia da parte dell'Iran, colpendo in particolare le infrastrutture missilistiche che minacciavano centri abitati e installazioni strategiche in Israele. 

La combinazione pianificata da Tel Aviv

 A livello tattico, l'intera offensiva ha avuto come fulcro la combinazione tra guerra elettronica, infiltrazione sul campo e uso massiccio di droni. Fonti israeliane citate dai media ebraici sottolineano che il Mossad ha operato "in piena sinergia con l'esercito israeliano", sfruttando una rete logistica interna all'Iran costruita negli anni, attraverso la quale sono stati fatti entrare armi, veicoli e sistemi di comando. 

La risposta dell'Iran

 Channel 12 riferisce che uno degli obiettivi principali dell'attacco era il sito nucleare di Natanz, dove si trovano centrifughe per l'arricchimento dell'uranio: la struttura è stata danneggiata. Intanto, oltre cento droni sarebbero stati lanciati dall'Iran in risposta, ma le forze di difesa israeliane hanno già intercettato la maggior parte dei velivoli. 

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