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Israele: "Sull'invasione del Libano, dobbiamo essere pronti all'azione" | Netanyahu dà il via libera a colloqui per una tregua "temporanea"

Cnn: truppe Usa dispiegate a Cipro. Ancora vittime civili nell'ultimo raid israeliano: oltre 50 morti e 223 feriti. Intercettato un missile da Beirut verso Tel Aviv. Hezbollah: "L'obiettivo era la sede del Mossad". Tajani: "Italiani lascino il Paese il prima possibile"

25 Set 2024 - 18:47

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 355 e si allarga al Libano contro Hezbollah. Crescono le avvisaglie di una possibile invasione israeliana del sud del Paese confinante. Secondo il comandante delle Idf israeliane impegnate nel nord, Uri Gordon, le truppe "devono mantenersi più che pronte all'azione e all'invasione". Intanto Benyamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa su un cessate il fuoco temporaneo in Libano aggiungendo che "colpiremo Hezbollah con tutte le nostre forze". Mentre Joe Biden ammette che "una guerra totale in Medioriente resta possibile", la Cnn avverte: truppe Usa dispiegate a Cipro per i timori di un’escalation. Intanto, si contano oltre 50 morti e 223 feriti nell'ultimo raid di Israele in Libano Un missile lanciato da Beirut su Tel Aviv è stato "intercettato e distrutto" dallo Stato ebraico. Gli islamisti libanesi riferiscono che il vettore "era diretto contro il quartier generale del Mossad". L'esercito israeliano ha inoltre annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti per essere dispiegate nel nord. Sul Libano, l'Onu ha convocato per mercoledì una riunione di emergenza mentre Tajani ha invitati gli italiani a lasciare il Paese il prima possibile.

Centinaia di famiglie in fuga dal Libano meridionale

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"Israele ha oltrepassato tutte le linee rosse. Per questo regime la legge internazionale non significa niente ed e' pronto a far infiammare la regione. Il Medioriente è di fronte ad una catastrofe su vasta scala". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Seyed Abbas Araghchi prima dell'incontro urgente del Consiglio di Sicurezza sul Libano.


Il ministero della Salute libanese ha aggiornato a 72 il numero dei morti e 392 feriti negli attacchi israeliani di oggi. Lo hanno riferito i media israeliani.


"Israele ha un legittimo interesse nel cercare di rimuovere Hezbollah dai confini del nord". Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken.


Gli Stati Uniti non stanno fornendo informazioni a Israele per le operazioni in Libano. Lo ha detto il Pentagono sottolineando che Washington sta facendo "una pressione a tutto campo" per una soluzione diplomatica alla crisi. 


Un'operazione di terra di Israele in Libano non appare "imminente". Lo afferma il Pentagono. 



L'esercito israeliano ha annunciato di aver colpito più di 2.000 obiettivi di Hezbollah in Libano negli ultimi tre giorni, compresi centinaia solo oggi. Lo ha detto il portavoce militare, contrammiraglio Daniel Hagari, in una conferenza stampa.


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che lo Stato ebraico "userà tutta la sua forza" contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l'ondata di razzi lanciati dal Libano dal movimento sciita.


Decine di soldati americani sono stati dispiegati a Cipro in seguito all'escalation tra Israele e Hezbollah e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possible evacuazione dei cittadini americani dal Libano. E' quanto riporta la Cnn citando alcune fonti. 


"Una guerra su vasta scala in Medioriente è possibile". Lo ha detto Joe Biden al talk show The View. 


Benyamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa su un cessate il fuoco temporaneo in Libano. Gli Stati Uniti non parlano direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso il governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Lo riferisce Ynet. 


"Oggi Hezbollah ha ampliato il suo raggio di fuoco. Più tardi riceverà una risposta molto forte". Lo afferma il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi visitando alcune brigate al confine con il Libano, dopo che il gruppo sciita ha lanciato un missile verso il centro di Israele questa mattina. "I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificato e con esperienza di battaglia". 


Le Forze di difesa di Israele hanno ucciso più di 40 combattenti del movimento islamista palestinese Hamas nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo fa sapere lo stesso Idf, secondo cui i miliziani uccisi sarebbero comandanti di campo e membri di altri schieramenti del gruppo, tra cui la divisione missilistica e l'unità di propaganda. Le forze israeliane riferiscono inoltre di aver lanciato una nuova operazione a Beit Lahiya, nel nord della Striscia, mentre al sud la 162esima divisione Idf continua a operare a Rafah e nel cosiddetto Corridoio di Filadeflia, la zona di confine tra Egitto e Gaza. A Rafah l'Idf afferma di aver ucciso diversi uomini armati individuati in un tunnel e di aver localizzato molte armi. 


Il Libano ha annunciato che le vittime degli attacchi israeliani odierni sul Libano sono salite a 51. I feriti sono oltre 220.


Le Nazioni Unite affermano che più di 90mila persone sono state sfollate a causa degli attacchi israeliani degli ultimi giorni contro il Libano. L'ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari ha aggiunto che un totale di 200mila persone sono state sfollate in Libano da quando, quasi un anno fa, Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi verso il nord di Israele in sostegno alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza. 


Il missile lanciato da Hezbollah a Tel Aviv è "profondamente preoccupante". Lo afferma la Casa Bianca, ribadendo però che gli sforzi diplomatici continuano per evitare una guerra su larga scala. "È certamente profondamente preoccupante, ovviamente per gli israeliani, ma anche per noi", ha detto a Cnn il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. "C'è ancora tempo e spazio per una soluzione diplomatica per allentare le tensioni e prevenire una guerra totale".


L'esercito israeliano ha annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti per essere dispiegate nel nord di Israele. Le Idf ha dichiarato che questa mossa "consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l'organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case".


"Agli italiani che lavorano in Libano abbiamo sempre consigliato di lasciare il Paese il prima possibile". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a una domanda a margine dell'assemblea dei Parlamentari del Ppe. "Ci sono ancora voli da Beirut verso l'Occidente. Quindi consigliamo loro di lasciare il Paese in questo momento", ha aggiunto il ministro specificando che non sarebbero più di 300 gli italiani che si trovano in Libano per lavoro. Diversa la situazione per i circa 3mila italiani che hanno doppio passaporto e che non hanno interesse a lasciare il Paese.


Il ministero della Salute libanese ha riferito di gravi danni a un ospedale pubblico nel sud del Libano, nel capoluogo di Nabatiye, causati da un raid aereo israeliano. "Attorno alle 13 locali, le 12 in Italia, aerei da guerra israeliani hanno effettuato un attacco aereo nei pressi dell'ospedale di Nabatiye. Il raid ha causato gravi danni all'ospedale, provocando panico tra i pazienti e il personale medico e paramedico. La città di Nabatiye è stata sottoposta a una serie di violenti raid che hanno preso di mira i suoi quartieri residenziali". 


"Siamo entrati in un'altra fase della campagna, siamo nell'operazione 'Northern Arrows'" e l'esercito israeliano deve essere pronto "per una manovra". Lo riferisce il responsabile del Comando Nord dell'esercito israeliano (Idf), Uri Gordin. Ynet sottolinea che con queste parole, pronunciate durante una visita alla brigata dispiegata sul confine nord di Israele, cioè alla frontiera con il Libano, Gordin ha minacciato un'ingresso via terra in Libano.


Il Libano ha aggiornato a 22 morti il bilancio delle vittime negli attacchi israeliani di oggi, tra cui due attacchi in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah. Il ministero libanese della Salute ha affermato che in un attacco israeliano al villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, sono morte quattro persone. In un altro attacco a Maaysra, un villaggio a cristiano a nord di Beirut, sono rimaste uccise tre persone, mentre altre otto sono morte negli attacchi a sud. 


Una donna incinta e i suoi quattro figli sono rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano che ha colpito una casa nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'ospedale dei martiri di Al-Aqsa, che si trova nella vicina città di Deir Al-Balah, e un giornalista di Associated Press ha visto i corpi. Dai registri dell'ospedale emerge che la donna aveva 35 anni ed era incinta di sei mesi. I suoi quattro figli avevano tra gli otto e i diciotto anni. Israele afferma che evita di danneggiare i  civili e accusa Hamas di metterli in pericolo operando in aree residenziali affollate. L'esercito raramente commenta i singoli attacchi, in cui spesso rimangono uccisi donne e bambini. 


"Stiamo lavorando per un cessate il fuoco in Libano e a Gaza. Questa è la priorità dell'Italia e del G7". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Ne ho parlato a lungo anche con il ministro degli Esteri dell'Iran cercando di convincerlo a darci una mano facendo pressione sugli Hezbollah affinché cessino gli attacchi contro Israele - ha aggiunto -. Noi parleremo con Israele affinché non si pensi a un attacco via terra in Libano. Bisogna certamente dar vita a una nuova frontiera terrestre, così è stato fatto per la frontiera marittima, tra Israele e il Libano". 


Il ministero della Sanità libanese ha riferito che nell'attacco israeliano al villaggio di Maaysara, a nord di Beirut, sono morte tre persone. 


Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha dichiarato che il Cremlino consiglia ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza. Lo riporta la Tass. "Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini", ha spiegato Peskov. 


I cittadini britannici ancora presenti in Libano devono "lasciare immediatamente" il Paese sullo sfondo dell'escalation militare tra Israele ed Hezbollah. Lo ha detto il premier Keir Starmer, intervistato dai media dopo il suo intervento al congresso laburista e prima di un previsto viaggio a New York per l'assemblea generale dell'Onu, Le parole di Starmer, che ha evocato anche un'accelerazione dei piani di evacuazione da parte del governo, rafforzano i moniti già lanciati dal Foreign Office. Ieri il premier aveva invosto una "de-escalation al confine tra Libano e Israele". 


Hezbollah ha annunciato di aver lanciato "un missile balistico Qadr-1 diretto contro la sede dell'agenzia di intelligence israeliana Mossad nei sobborghi di Tel Aviv". Secondo quanto spiegato da Hezbollah, Qadr-1 è un missile a lungo raggio utilizzato per la prima volta dall'8 ottobre 2023, giorno dell'inizio degli scontri di confine tra le forze di Israele e i miliziani del gruppo libanese. Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver colpito questa mattina un lanciatore di Hezbollah a Nafakhiyeh, nel sud del Libano, utilizzato per lanciare il missile che avrebbe potuto colpire aree civili.


"Sono addolorato dalle notizie che giungono dal Libano dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni. Auspico che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation. È inaccettabile. Esprimo la mia vicinanza al popolo libanese che già troppo ha sofferto nel recente passato". Lo ha detto il Papa al termine dell'udienza generale.


L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che "diversi civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti oggi dopo che gli aerei da guerra dell'occupazione israeliana hanno preso di mira vaste aree della Striscia di Gaza". Lo scrive il Guardian. L'agenzia aggiunge che gli israeliani hanno aperto il fuoco verso le aree occidentali della Striscia di Gaza" e che i terreni a est di Khan Younis sono stati presi di mira dagli aerei. Le affermazioni non sono state verificate in modo indipendente, sottolinea il Guardian.


Caccia israeliani hanno abbattuto un drone che proveniva da est, probabilmente lanciato dall'Iraq, ed è entrato nello spazio aereo israeliano dalla Siria. Lo ha dichiarato Idf. Le sirene d'allarme sono state attivate nella comunità di Eliad, sulle alture del Golan, durante l'incidente.


Una donna palestinese e quattro dei suoi figli sono stati uccisi in un bombardamento delle Forze di difesa di Israele su Rafah, nell'estremo sud della Striscia di Gaza. Secondo fonti dell'agenzia di stampa palestinese "Wafa" le Idf hanno bombardato un'abitazione nella città di Nasr, a nord-est di Rafah, uccidendo la donna e i suoi figli e ferendo un numero imprecisato di persone.


Il ministero della Difesa britannico sta elaborando dei piani per una evacuazione di massa di cittadini britannici dal Libano, nel timore di una guerra globale con Israele. Circa 700 militari britannici verranno schierati a Cipro per garantire l'assistenza ai cittadini britannici bloccati nella regione, affiancando funzionari del ministero degli Esteri e della Uk Border Force, l'agenzia di frontiera. Un piccolo contingente è già presente in Libano per eventuali operazioni di evacuazione in caso di escalation del conflitto. Il ministro della Difesa britannico, John Healey, ha dichiarato: "Gli eventi delle ultime ore e giorni hanno dimostrato quanto sia volatile questa situazione, motivo per cui il nostro messaggio è chiaro: i cittadini britannici dovrebbero andarsene ora".


Il partito sciita filo-iraniano Hezbollah ha confermato la morte del comandante Ebrahim Muhammad Qubaisi. Lo si apprende da un comunicato del gruppo libanese giunto dopo che le Forze di difesa di Israele (Idf) avevano riferito di aver ucciso il miliziano in un raid nella periferia meridionale di Beirut. Secondo le Idf, Qubaisi era una figura di spicco nell'organizzazione sciita libanese, responsabile delle unità missilistiche di precisione e aveva un ruolo chiave nei lanci verso Israele.


Dopo il lancio del missile terra-terra verso l'area di Tel Aviv dal Libano l'Idf ha inviato un messaggio ai libanesi dove si legge: "Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuovo avviso", specificando che l'esercito israeliano continua a colpire obiettivi terroristici.


Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha dichiarato che gli Stati Uniti sono l'unico Paese che può porre fine al conflitto tra Israele e Hezbollah, secondo quanto scrive l'agenzia France Presse: "Gli Stati Uniti sono l'unico Paese che può davvero fare la differenza in Medioriente e per quanto riguarda il Libano".


I caccia israeliani hanno effettuato un'altra ondata di attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano durante la notte. L'esercito israeliano ha comunicato che gli obiettivi comprendevano esponenti di Hezbollah e depositi di armi che contenevano missili da crociera, lanciatori per missili di precisione e altre infrastrutture. Secondo Tel Aviv le esplosioni secondarie che si vedono nei filmati successivi agli attacchi "indicano che molte armi erano immagazzinate nelle strutture".


Hezbollah ha fatto sapere che il missile lanciato all'alba contro Israele aveva come obiettivo il quartier generale del Mossad, vicino a Tel Aviv.


Poco dopo le 5:30 italiane, le sirene d'allarme sono state attivate nel centro di Tel Aviv e a Gush Dan per il lancio di un missile terra-terra dal Libano. Secondo l'esercito israeliano  il missile è stato intercettato. È la prima volta che Hezbollah prende di mira Tel Aviv da quando ha cominciato a lanciare razzi su Israele dopo il 7 ottobre.


Hezbollah ha annunciato la morte di un comandante poche ore dopo che l'esercito israeliano ha dichiarato di averlo ucciso in un attacco alla periferia sud di Beirut, che secondo le autorità libanesi ha causato in tutto la morte di sei persone. In una dichiarazione, il gruppo sostenuto dall'Iran ha annunciato la morte del "comandante Ibrahim Mohammed Kobeissi", che è stato "martirizzato sulla strada per Gerusalemme", la frase che Hezbollah usa per riferirsi ai combattenti uccisi dalle forze israeliane.


Il governo britannico ha annunciato l'invio di soldati a Cipro per preparare una possibile evacuazione dei suoi cittadini dal Libano, dove lunedì i bombardamenti israeliani contro Hezbollah hanno causato la morte di oltre 500 persone, sollevando il timore di una escalation nella regione. "I cittadini britannici devono lasciare il Libano immediatamente", ha ribadito in una dichiarazione il ministro della Difesa John Healey. Circa 700 soldati britannici saranno inviati "nelle prossime ore" nell'isola del Mediterraneo, precisa il comunicato. Il tutto nell'ambito di "piani di emergenza" per i suoi cittadini in Libano.


Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce alle 18 (ora locale, le 24 in Italia), per discutere dell'escalation in Libano tra Israele e Hezbollah. Lo ha comunicato la Slovenia, presidente del Consiglio nel mese di settembre.


Un drone è entrato nello spazio aereo israeliano da est e si è schiantato nel deserto di Arava. L'esercito afferma che non ci sono feriti nell'attacco. Lo riporta il Times of Israel. Durante l'incidente, nella comunità di Sapir, al confine con la Giordania, sono risuonate le sirene. 


Gli sfollati in Libano "sono vicini al mezzo milione". Lo ha detto il ministro degli Esteri libanese, Fuad Hussein, parlando al dibattito della 79esima Assemblea Generale dell'Onu.


Le forze di sicurezza libanesi riferiscono di un nuovo attacco aereo israeliano vicino a Beirut. Secondo i media libanesi, i raid hanno colpito tra le città costiere di Jiyeh e Saadiyat, a sud della capitale.

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