Gaza, le zone militarizzate e sotto evacuazione forzata
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Netanyahu: "Non occuperemo Gaza, la libereremo da Hamas", Merz: "La Germania sospende le esportazioni di armi utilizzabili a Gaza". Il primo ministro israeliano si dice "deluso" dalla decisione di Berlino
di Redazione onlineIl conflitto in Medioriente è giunto al giorno 672. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, si è detto contrario all'"occupazione di Gaza da parte di Israele". Dal canto suo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un post su X ha detto: "Non occuperemo Gaza, la libereremo da Hamas. Gaza sarà smilitarizzata e verrà istituita un'amministrazione civile pacifica, che non sarà né l'Autorità palestinese, né Hamas, né qualsiasi altra organizzazione terroristica", aggiunge, "ciò contribuirà a liberare i nostri ostaggi e a garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro". Hamas parla di "crimine di guerra" e accusa il governo israeliano di non preoccuparsi della sorte degli ostaggi detenuti: "Si rendono conto che espandere l'aggressione significa sacrificarli". L'occupazione di Gaza, aggiunge il movimento islamista, "non sarà un picnic". Intanto la Germania sospende le esportazioni di armi utilizzabili a Gaza. Il primo ministro israeliano si dice "deluso" dalla decisione di Berlino. Sabato riunione straordinaria del Consiglio Onu sul piano di Israele.
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"Non siamo assolutamente favorevoli all'iniziativa del governo israeliano di occupare Gaza. Bisogna invece giungere al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi, ma basta guerra e bombardamenti: troppe vittime civili": lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un incontro sul 'Turismo delle radici' a Jenne, in provincia di Roma. Il primo settembre il ministro degli Esteri dell'Anp sarà in visita a Roma, ha ricordato Tajani, e l'Italia, col Qatar e l'Egitto è il Paese che accoglie più palestinesi.
La Francia si è unita al coro dei Paesi che hanno condannato "con la massima fermezza" il piano di Israele di occupare Gaza City, sottolineando che rischia di portare a una "impasse assoluta". Il ministero degli Esteri francese ha ribadito "la sua ferma opposizione a qualsiasi piano di occupazione della Striscia e allo sfollamento forzato della sua popolazione". L'occupazione "totale" di Gaza "peggiorerebbe una situazione già catastrofica senza consentire il rilascio degli ostaggi di Hamas, il loro disarmo e la loro resa", ha affermato il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot.
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà domani per discutere del piano israeliano di controllo di Gaza. Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro.
Il segretario generale Onu Antonio Guterres è "profondamente allarmato" dalla decisione del governo israeliano di prendere il controllo di Gaza City, "decisione che segna una pericolosa escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi, mettendo ulteriormente a repentaglio altre vite, comprese quelle degli ostaggi". Lo afferma il portavoce in una nota. Guterres ribadisce il suo "urgente appello per un cessate il fuoco permanente, un accesso umanitario senza ostacoli e il rilascio degli ostaggi, esortando con forza Israele a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale".
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu nel corso di una telefonata con il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso la sua delusione per la decisione di Berlino di sospendere le esportazioni di armi verso Israele. Netanyahu ha detto a Merz che l'obiettivo di Israele non è quello di conquistare Gaza, ma di liberarla da Hamas e di consentire l'insediamento di un governo pacifico. Lo ha dichiarato l'ufficio del primo ministro su X.
"Non occuperemo Gaza, libereremo Gaza da Hamas". È quanto scrive in un post sul social X il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Gaza sarà smilitarizzata e verrà istituita un'amministrazione civile pacifica, che non sarà né l'Autorità palestinese, né Hamas, né qualsiasi altra organizzazione terroristica", aggiunge, "ciò contribuirà a liberare i nostri ostaggi e a garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro".
La Palestina ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu dopo l'annuncio di Israele della massiccia operazione miliare a Gaza. Lo ha comunicato l'ambasciatore Ryad Mansour, precisando che l'incontro potrebbe tenersi oggi pomeriggio o domani. "Noi vorremmo fosse al piu' presto ma ovviamente deve essere oggetto di consultazioni", ha spiegato. Nel pomeriggio di oggi, alle 21 italiane, Mansour ha spiegato che si terra' al Palazzo di Vetro un incontro tra gli ambasciatori del gruppo dei paesi arabi per agire in maniera collettiva.
"Ho visto il presidente del Consiglio di Sicurezza sull'annuncio della massiccia operazione militare israeliana a Gaza. Questa escalation va in totale contraddizione con la volontà della comunità internazionale, della legge internazionale, e anche contro la volontà della maggioranza degli israeliani". Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu, Ryad Mansour. "È dovere della comunità internazionale agire. Quando è troppo è troppo, non serve più genocidio, più uccisioni, quello che serve è porre fine alla macchina della guerra e la pace", ha aggiunto: "Il nostro obiettivo è fermare Israele dal portare avanti questo piano folle".
Il piano di occupare Gaza "deve avere conseguenze sulle relazioni Ue-Israele". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, esortando "vivamente" il governo di Benyamin Netanyahu "a riconsiderare la sua decisione". "Un'operazione del genere - insieme alla continua espansione illegale degli insediamenti in Cisgiordania, alla massiccia distruzione di Gaza, al blocco degli aiuti umanitari e alla diffusione della carestia - non solo viola l'accordo con l'Ue annunciato dall'alto Rappresentante il 19 luglio, ma mina anche i principi fondamentali del diritto internazionale e i valori universali", aggiunge.
L'occupazioni di Gaza "non sarà un picnic": è il monito di Hamas, rilanciato da al Jazeera. Il gruppo si dice "pronto a un accordo" per il rilascio degli ostaggi e di aver comunicato la propria disponibilità ai mediatori egiziani e qatarioti. "Siamo pronti a una intesa per il rilascio degli ostaggi, in cambio della fine della guerra e del ritiro delle forze di occupazione", recita un comunicato: "L'occupazione di Gaza è un'avventura che costerà caro e non sarà un picnic, non ci saranno rese".
Sono almeno 21 i palestinesi uccisi oggi negli attacchi israeliani a Gaza: lo afferma al Jazeera citando fonti ospedaliere nella Striscia.
Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato oggi al telefono anche con il primo ministro indiano Narendra Modi per informarlo sull'atteso vertice con Donald Trump. Lo riferisce il Cremlino.
Il capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano, il generale Eyal Zamir, ha tenuto questa mattina una valutazione con gli alti ufficiali del comando meridionale, dopo la decisione del gabinetto di sicurezza di ieri sera di conquistare Gaza City. Lo riferisce il Times of Israel citando una nota Idf. Gli ufficiali hanno discusso "dell'attuale situazione dei combattimenti" e Zamir ha detto che verrà approfondita la pianificazione delle prossime operazioni "con l'obiettivo di creare le condizioni per il ritorno degli ostaggi e il crollo del regime di Hamas".
"La decisione del governo israeliano di estendere ulteriormente la sua operazione militare a Gaza deve essere riconsiderata. Allo stesso tempo, è necessario che tutti gli ostaggi, detenuti in condizioni disumane, vengano rilasciati. Inoltre, gli aiuti umanitari devono poter accedere immediatamente e senza ostacoli a Gaza per fornire ciò che è urgentemente necessario sul campo. È necessario un cessate il fuoco immediato". Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Israele non consentirà l'accesso dei media internazionali alla Striscia di Gaza fino a quando le ostilità "non diminuiranno". L'ha detto la rappresentante permanente aggiunta di Israele presso le organizzazioni internazionali a Roma, ambasciatrice Orli Gil. La diplomatica ha risposto così a chi, durante un incontro con la stampa all'ambasciata israeliana, le ha fatto notare come solo la presenza della stampa internazionale permetterebbe di diminuire i rischi di "fake news messe in scena da Hamas" che Gil aveva appena denunciato. "È una zona di guerra. Abbiamo visto in passato che quando i reporter vengono feriti gioca sempre a sfavore di Israele. Ora non possiamo permettere a dei civili di entrare in zona di guerra", ha concluso.
"Sono più ottimista sulla distribuzione degli aiuti alla popolazione palestinese, non altrettanto per quanto ci vorrà per il rilascio degli ostaggi". L'ha detto Orli Gil, rappresentante permanente aggiunto d'Israele presso le organizzazioni internazionali a Roma, in un incontro con la stampa nella sede dell'ambasciata israeliana nella capitale. "E come vedete, non sembra che non abbiano molto tempo - ha aggiunto mentre venivano mostrati i terribili video diffusi da Hamas - sembrano degli scheletri". Alle domande sull'espansione delle operazioni militari a Gaza decisa ieri sera dal governo israeliano, Gil ha risposto di non avere dettagli a riguardo. "E' chiaro che la miglior cosa per gli ostaggi è tornare a casa - ha aggiunto -. Il fatto che Israele mandi i suoi inviati ovunque per dei negoziati dimostra quanto siamo determinati a farli tornare a casa. Non sono totalmente certa che questa operazione non aggiungerà dei rischi, ma si tratta di una questione umanitaria" ha concluso.
Un "crimine di guerra". Così Hamas ha definito il piano di Israele per prendere il controllo di Gaza City. L'uso da parte di Israele del termine "controllo" invece di "occupazione" è un tentativo di "eludere la propria responsabilità legale per le conseguenze del suo brutale crimine contro i civili", afferma il gruppo militante, come riportato da Al Jazeera. Hamas ha poi accusato il governo israeliano di non preoccuparsi della sorte degli ostaggi detenuti a Gaza: "Si rendono conto che espandere l'aggressione significa sacrificarli".
La decisione del governo Netanyahu sull''occupazione della Striscia di Gaza rappresenta "un crimine a pieno titolo in violazione del diritto internazionale" che "causerà una catastrofe umanitaria senza precedenti". Lo afferma l'ufficio del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud Abbas), accusando Israele di proseguire in una politica di "genocidio, e carestia". Abu Mazen ribadisce poi "il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese" in uno Stato "con Gerusalemme est capitale". E sollecita Donald Trump, a fermare il piano di Netanyahu e a spingere per una soluzione di "pace permanente".
"Il governo tedesco non autorizzerà alcuna esportazione di attrezzature militari che potrebbero essere utilizzate nella Striscia di Gaza fino a nuovo avviso", è quanto dichiara il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz.
È atterrato all'aeroporto civile di Amman, in Giordania, l'aereo cargo commerciale decollato questa mattina da Fiumicino e contenente cento tonnellate di carichi di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, che saranno ora trasportate in una vicina base militare giordana. A gestire le cento tonnellate di derrate alimentari, acquistate dal Maeci, sarà ora il ministero della Difesa, che da domani con i C130 dell'aeronautica militare italiana avvierà il primo di una serie di aviolanci per paracadutare gli aiuti sul territorio di Gaza per un'intera settimana.
I piani israeliani per la Cisgiordania hanno lo scopo di "cancellare lo Stato palestinese" e di impedire che in futuro si verifichi un altro attacco simile a quello del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas. Lo ha detto il ministro delle Finanze di estrema destra, Bezalel Smotrich, al quotidiano Ofek del partito Sionismo Religioso, riporta il Times of Israel. Smotrich ha affermato di lavorare per ristabilire gli ex insediamenti israeliani di Ganim e Kadim nel nord della Cisgiordania, entrambi evacuati e smantellati nell'ambito del disimpegno del 2005, sottolineando che spera di vedere questo piano realizzarsi "nelle prossime settimane".
Due palestinesi che aspettavano gli aiuti umanitari sono stati uccisi vicino a un centro di distribuzione gestito dalla Ghf nella zona del corridoio di Netzarim, nel centro della Striscia di Gaza, secondo quanto riferisce Al Jazeera.
L'Onu esige che Israele "fermi immediatamente" il proprio piano di controllo militare sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce un comunicato.
Il segretario generale del Palestinian National Initiative, Mustafa Barghouti, ha affermato che la decisione di Israele di espandere le operazioni militari a Gaza è una "dichiarazione di un crimine di guerra", riporta la Cnn. Secondo il politico palestinese di lunga data, questa mossa dimostra che le "vere intenzioni" del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del suo governo sono "la pulizia etnica di tutto il popolo palestinese nella Striscia di Gaza".
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"Non esiste una risposta umanitaria per il milione di persone che sposteremo a Gaza. Sarà tutto estremamente complesso. Propongo di rimuovere l'obiettivo del ritorno degli ostaggi tra gli obiettivi della guerra", ha detto il capo di stato maggiore Eyal Zamir durante la riunione di gabinetto esprimendo contrarietà per il piano presentato dal primo ministro. Lo riferisce Channel 12.
Dopo la decisione del gabinetto di sicurezza, un alto funzionario israeliano ha sottolineato che "l'operazione che l'Idf preparerà riguarda solo Gaza City: l'obiettivo è evacuare tutti i residenti della città verso i campi profughi centrali e altre aree entro il 7 ottobre 2025 (data del secondo anniversario del massacro di Hamas nel sud di Israele). Verrà imposto un assedio ai terroristi rimasti nella zona e nel frattempo l'esercito manovrerà dentro la città". Lo riferisce Channel 12, aggiungendo che il premier e il ministro della Difesa Israel Katz sono stati autorizzati ad approvare il piano operativo definitivo dell'Idf.
La nota diffusa dall'ufficio del premier Benyamin Netanyahu a conclusione della riunione afferma che "il gabinetto di sicurezza ha adottato a larga maggioranza i cinque principi per la fine della guerra: smantellamento dell'arsenale di Hamas, ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti; smilitarizzazione della Striscia di Gaza; controllo della sicurezza da parte di Israele sulla Striscia; istituzione di un'amministrazione civile alternativa, che non sia né Hamas né l'Autorità Palestinese.
Il gabinetto di sicurezza ha approvato, dopo dieci ore di discussione, la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu di conquistare Gaza. Lo riferisce un alto funzionario a Channel 12. Dall'inizio della guerra, l'Idf ha evitato di entrare in buona parte dell'area della città. L'operazione richiederà l'evacuazione dell'area in cui attualmente vive circa un milione di abitanti della Striscia.
Mentre il gabinetto di sicurezza discute l'occupazione della Striscia di Gaza, alti funzionari del team negoziale israeliano hanno trasmesso un messaggio positivo alla leadership politica, secondo cui la finestra per un accordo sulla liberazione degli ostaggi potrebbe riaprirsi presto. "Egitto, Qatar e Turchia stanno facendo pressione su Hamas affinché torni al tavolo delle trattative per una conclusione. Ciò potrebbe accadere la prossima settimana, un elemento che va considerato nel processo decisionale. Fate attenzione a non chiudere la possibilità di un accordo sugli ostaggi", hanno detto. Lo riferisce Channel 12.
Hamas ha avvertito che tratterebbe come "una forza 'occupante' legata a Israele" qualsiasi forza che venga creata con l'intenzione di governare il territorio della Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz. Hamas ha poi ribadito che il piano del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu per far sì che Israele assuma il pieno controllo della Striscia di Gaza è "un palese colpo di stato" contro il processo negoziale e dimostra che vuole sacrificare gli ostaggi.