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Speciale Il conflitto in Medioriente

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Londra riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre | Netanyahu: "Starmer premia Hamas e punisce le sue vittime"

Il governo inglese: "Questa decisione se Israele non accetta il cessate il fuoco". Merz: "Due aerei tedeschi lanceranno aiuti su Gaza"

di Redazione online
29 Lug 2025 - 22:02

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 662. Dopo settimane di cautele, il premier britannico Keir Starmer cede alle richieste di ministri e parlamentari laburisti. "Il Regno Unito riconoscerà lo Stato palestinese a settembre, prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite", annuncia il primo ministro, a meno che Israele non adotti "misure sostanziali" per porre fine alla "situazione spaventosa" a Gaza e non soddisfi altre condizioni, come il cessate il fuoco. Dopo la Francia, dunque, la Gran Bretagna diventerà il secondo Paese del Consiglio di sicurezza dell'Onu, la seconda nazione del G7 e la 149esima a riconoscere lo Stato palestinese. "Starmer premia il mostruoso terrorismo di Hamas e punisce le sue vittime. Uno Stato jihadista al confine con Israele oggi minaccerà la Gran Bretagna domani", si indigna il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Intanto, i ministri del governo israeliano mostrano i muscoli. Gideon Saar ribadisce che la creazione di uno Stato palestinese non si verificherà, mentre il collega Smotrich rilancia il piano del Grande Israele che estenda il suo territorio dal Mediterraneo alla Valle del Giordano con l'annessione di Gaza (se Hamas non farà accordo) e anche Cisgiordania. Il cancelliere Friedrich Merz ha annunciato che due aerei tedeschi effettueranno missioni di lancio di aiuti nella Striscia mercoledì, definendo l'iniziativa "un segnale piccolo ma importante". 

Decine di camion di aiuti entrati a Gaza, centinaia di persone in attesa del cibo

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© Afp
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Anche Malta riconoscerà lo Stato di Palestina nella prossima Assemblea generale dell'Onu. Lo ha annunciato il premier maltese Robert Abela, dopo i passi simili intrapresi da Francia e Regno Unito. "Come governo, abbiamo preso la decisione che, durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del prossimo settembre, il nostro Paese riconoscerà lo Stato palestinese", ha scritto Abela su Facebook. "La posizione del nostro Paese testimonia il nostro impegno a trovare una soluzione a favore di una pace duratura in Medioriente". 


"Starmer premia il mostruoso terrorismo di Hamas e ne punisce le vittime. Uno Stato jihadista al confine con Israele OGGI minaccerà la Gran Bretagna DOMANI. L'appeasement nei confronti dei terroristi jihadisti fallisce sempre. Fallirà anche per voi. Non accadrà". Lo dichiara su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo l'annuncio del premier britannico di voler riconoscere lo Stato di Palestina. 


"Israele respinge la dichiarazione del Primo Ministro del Regno Unito. Il cambiamento di posizione del governo britannico in questo momento, a seguito dell'azione francese e delle pressioni politiche interne, costituisce una ricompensa per Hamas e compromette gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e un quadro per il rilascio degli ostaggi". Lo afferma il ministero degli Esteri israeliano su X.


"Continuiamo a chiedere con grande fermezza il cessate-il-fuoco a Israele e chiediamo la liberazione degli ostaggi" ad Hamas, "siamo assolutamente sconcertati da quello che sta accadendo, è inammissibile, inaccettabile, basta bombardamenti, basta morti". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, uscendo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy al termine della riunione del Comitato interministeriale per l'attrazione degli investimenti esteri, a cui hanno partecipato anche i ministri Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti. 


Il governo britannico di Keir Starmer è pronto ad anticipare a settembre il suo impegno a riconoscere formalmente lo Stato di Palestina se Israele non accetta un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. È quanto emerge da una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, richiamato dalle ferie estive per discutere di una bozza di piano europea, delineata da Londra con Francia e Germania. 


La Gran Bretagna sta valutando la possibilità di riconoscere lo Stato palestinese. Lo scrive il New York Times, citando due alti funzionari. Il cambio di linea del premier Keir Starmer sarebbe dovuto alla pressione politica interna, aumentata a causa dell'aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza. Parlamentari e membri del governo laburista sollecitano il riconoscimento della Palestina dopo la decisione della Francia.


Nel dopoguerra, "affinché Hamas non sia più efficace, le Idf devono avere la capacità, come in Cisgiordania, di operare in sicurezza in ogni luogo. Dobbiamo essere noi stessi responsabili della sicurezza a Gaza". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, durante una visita al centro di reclutamento di Tel Hashomer, dove ha incontrato le nuove reclute del corpo di artiglieria e della difesa aerea dell'esercito.


Il cancelliere Friedrich Merz ha affermato che due aerei tedeschi effettueranno missioni di lancio di aiuti dalla Giordania a Gaza già domani. "Questo lavoro potrebbe dare solo un piccolo contributo agli aiuti umanitari, ma invia un segnale importante: siamo qui, siamo nella regione".


"Chiederemo ai ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania di recarsi insieme in Israele giovedì della prossima settimana e di presentare la posizione dei tre governi". Lo ha annunciato il cancelliere tedesco Friedrich Merz, incontrando a Berlino il re di Giordania Abdullah II. Germania e Giordania hanno deciso di collaborare a un ponte aereo per rifornire i palestinesi nella Striscia di Gaza.


"Stiamo lavorando insieme per cercare di sistemare le cose" a Gaza. Lo ha detto il presidente americano Donald Trump a margine dell'inaugurazione di un campo da golf nel suo resort di Balmedie in Scozia rispondendo alla domanda di un giornalista di Sky News che gli chiedeva cosa dirà al premier israeliano Benyamin Netanyahu, a fronte dell'emergenza fame a Gaza causata dal blocco degli aiuti da parte dell'Idf.


Fonti mediche di Gaza hanno affermato che 62 persone sono state uccise durante attacchi dell'esercito israeliano questa mattina. Secondo le fonti, almeno 19 persone sono state colpite e uccise dal fuoco dell'Idf mentre aspettavano la distribuzione degli aiuti, 13 delle quali nei pressi del corridoio di Netzarim, controllato da Israele. Al momento non è possibile verificare autonomamente le notizie, ai giornalisti internazionali non è consentito l'ingresso nella Striscia.


Il ministro israeliano messianico Bezalel Smotrich ha fatto appello al primo ministro Benyamin Netanyahu affinché annetta la Cisgiordania, affermando che "non c'è momento più opportuno" di questo per farlo. Rivolgendosi ai legislatori della sottocommissione per la Giudea e la Samaria (Cisgiordania) della commissione Esteri e Difesa della Knesset, il politico di estrema destra ha affermato che una mossa del genere servirebbe a correggere l'errore di ritirarsi dal blocco di insediamenti di Gush Katif a Gaza nel 2005.


Secondo i media israeliani, il primo ministro Benyamin Netanyahu dovrebbe proporre al gabinetto politico-di sicurezza un piano per annettere aree nella Striscia di Gaza, nel tentativo di mantenere la coalizione di governo in particolare con i due ministri di ultradestra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir. Secondo il piano, Israele dichiarerà di concedere ad Hamas alcuni giorni per concordare un cessate il fuoco e, in caso contrario, inizierà ad annettere aree della Striscia.


Non sarà creato alcuno Stato palestinese in Medioriente. Lo ha ribadito con forza il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, sottolineando che "la pressione internazionale su Israele in questi giorni critici di negoziati per un cessate il fuoco e un accordo sul rilascio degli ostaggi ha già spinto Hamas a irrigidire le sue posizioni".


I Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme esprimono la loro "profonda preoccupazione" e "ferma condanna in seguito all'ennesimo violento assalto che ha preso di mira la città cristiana di Taybeh, in Cisgiordania". "Questo grave incidente non è un caso isolato. Fa parte di un allarmante schema di violenza dei coloni contro le comunità della Cisgiordania, comprese le loro case, i loro luoghi sacri e i loro stili di vita". "Ci rammarichiamo che le dichiarazioni ufficiali della polizia israeliana abbiano ridotto la questione esclusivamente ai danni alla proprietà, omettendo il contesto più ampio di intimidazioni e abusi sistematici. Queste omissioni distorcono la verità e non affrontano le violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, tra cui il diritto alla libertà religiosa e la protezione del patrimonio culturale".


I Paesi Bassi hanno dichiarato i ministri dell'ultradestra israeliani Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich 'personae non gratae', impegnandosi "a registrarli come stranieri indesiderati nel sistema Schengen". Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp citato dal Jerusalem Post. "Questo perché hanno ripetutamente incitato alla violenza dei coloni", hanno "sostenuto l'espansione degli insediamenti illegali e hanno invocato la pulizia etnica a Gaza".


La protezione civile di Gaza ha dichiarato che i raid aerei israeliani hanno ucciso almeno 30 palestinesi, tra cui donne e bambini, nel distretto centrale di Nuseirat. Il portavoce dell'agenzia di protezione civile, Mahmud Basal, ha affermato che i raid sono stati effettuati durante la notte e fino al mattino e "hanno preso di mira diverse abitazioni" nel campo profughi di Nuseirat.


Il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas afferma che dall'inizio della guerra con Israele il 7 ottobre 2023 sono stati uccisi nella Striscia 59.921 palestinesi e altri 145.233 sono rimasti feriti. I dati, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, sono aggiornati a ieri.


Gli Stati Uniti attaccano la conferenza dell'Onu sulla Palestina definendola una "trovata pubblicitaria che rafforza Hamas". La portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha anche criticato in una nota il presidente francese Emmanuel Macron. "Il suo riconoscimento di uno Stato palestinese è stato è controproducente e incoraggia Hamas e la sua ostruzione al cessate il fuoco e indebolisce notevolmente i nostri sforzi diplomatici per porre fine alle sofferenze a Gaza, liberare gli ostaggi e guidare l'intero Medioriente verso un futuro più luminoso e prospero".

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