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Hamas: "Ostaggi? Non torneranno senza negoziati" | Netanyahu: "Arrendetevi, non morite per Sinwar" | Dal Qatar: "Si tratta"

Gaza, duro colloquio Putin-Netanyahu. Le Nazioni Unite: "Metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame".  Hezbollah spara razzi "a 20 metri da base Onu"

10 Dic 2023 - 20:29
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La guerra in Medioriente giunge al giorno 65. Mentre continuano i combattimenti tra Hamas e Israele, l'Onu lancia l'allarme: "A Gaza c'è l'inferno sulla Terra. Metà della popolazione nella Striscia sta morendo di fame". Dallo Yemen i ribelli sciiti Houthi prenderanno di mira tutte le navi nel Mar Rosso dirette in Israele, se la Striscia "non riceverà il cibo e le medicine necessarie". C'è stato un colloquio telefonico di 50 minuti tra Netanyahu e Putin particolarmente duro con diversi scambi di accuse. Intanto il Qatar prosegue gli sforzi di mediazione per assicurare un nuovo cessate il fuoco e per il rilascio di altri ostaggi. Israele accusa Hezbollah di lanciare razzi a pochi metri da una base Onu. Netanyahu invita i miliziani di Hamas ad arrendersi: "E' finita, non morite per Sinwar". Di contro Hamas avvisa Tel Aviv: "I vostri ostaggi non torneranno senza negoziati".



Cinquanta minuti di telefonata tra Putin e Netanyahu con diversi scambi di accuse. L'ufficio del primo ministro israeliano afferma che durante la conversazione con Putin, Netanyahu ha espresso la propria insoddisfazione per la posizione anti-israeliana sulla guerra contro Hamas presentata dai funzionari di Mosca alle Nazioni Unite e in altri forum. Inoltre l'ufficio del premier afferma di aver espresso "una critica risoluta alla cooperazione tra Russia e Iran". Il presidente russo ha invece detto a Netanyahu che Mosca rifiuta il terrorismo, ma non può sostenere la "terribile" situazione dei civili di Gaza. Secondo l'agenzia di stampa statale TASS, la conversazione si è concentrata sulla "catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza", con il capo del Cremlino che ha detto che la risposta militare di Israele all'attacco terroristico di Hamas non può portare "a conseguenze così terribili per la popolazione.
 


Israele non sarà in grado di recuperare nessuno dei suoi ostaggi a meno che non si impegni in colloqui su accordi di scambio mirati. Lo ha detto Abu Obaida, portavoce delle Brigate al-Qassam, in un messaggio pre registrato trasmesso da Al Jazeera. "Diciamo agli israeliani che Netanyahu, Gallant e altri membri del gabinetto di guerra non possono riportare indietro i loro prigionieri senza negoziati. L'ultima uccisione di un prigioniero che hanno cercato di riprendere con la forza lo dimostra", ha aggiunto Obaida.


Uno dei razzi lanciati ieri dagli Hezbollah contro Israele è stato tirato "da una distanza di 20 metri da un compound dell'Onu nel sud del Libano". Lo ha denunciato l'esercito israeliano secondo cui, così facendo, "l'organizzazione terroristica degli Hezbollah mette in pericolo le vite dei soldati dell'Unifil e continua a violare la Risoluzione 1701 dell'Onu". "Il capo missione dell'Unifil - ha proseguito l'esercito che ha diffuso anche un'infografica sul lancio del razzo - è stato informato dell'accaduto".


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha lasciato la riunione del gabinetto di governo per una conversazione telefonica di 50 minuti con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha fatto sapere l'ufficio dello stesso Netanyahu.


La guerra tra Israele e Hamas sta avendo un impatto catastrofico sulla salute nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il capo dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "L'impatto del conflitto sulla salute è catastrofico" e gli operatori sanitari stanno svolgendo un lavoro impossibile in condizioni inimmaginabili", ha affermato il direttore generale dell'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite all'apertura di una sessione speciale del comitato esecutivo dell'Oms convocata per discutere le condizioni nei territori palestinesi.


Un cessate il fuoco "è vitale per porre fine all'inferno sulla Terra" a Gaza. Lo ha detto il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini. "La disumanizzazione dei palestinesi ha permesso alla comunità internazionale di sopportare i continui attacchi israeliani a Gaza. È sicuramente la situazione peggiore che abbia mai visto. Le persone vengono all'Onu per chiedere protezione, ma anche la bandiera blu non è più protetta. La situazione ha raggiunto un punto catastrofico".


Gli sforzi di mediazione per assicurare un nuovo cessate il fuoco a Gaza, e per il rilascio di altri ostaggi detenuti da Hamas, proseguono nonostante i continui bombardamenti israeliani che stanno "restringendo la finestra" per un risultato positivo. Lo ha dichiarato il primo ministro del Qatar.


"Stiamo correndo un serio rischio di collasso del sistema umanitario" a Gaza, dove "la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza nella regione". È quanto afferma il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, deplorando la "paralisi" delle Nazioni Unite di fronte alla guerra tra Israele e Hamas e dicendosi dispiaciuto che il Consiglio di sicurezza non abbia votato a favore di un cessate il fuoco.


Dallo Yemen i ribelli sciiti Houthi prenderanno di mira tutte le navi nel Mar Rosso dirette in Israele, se la Striscia di Gaza "non riceverà il cibo e le medicine necessarie". Lo si apprende da un comunicato diffuso dai miliziani filo-iraniani. "Se Gaza non riceverà il cibo e le medicine necessarie, tutte le navi nel Mar Rosso dirette ai porti israeliani, indipendentemente dalla loro nazionalità, diventeranno un bersaglio delle nostre Forze armate. Questa minaccia ha effetto immediato".


Metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame, mentre continuano i combattimenti tra Hamas e Israele. Lo afferma il vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, Carl Skau, precisando che solo una frazione delle forniture necessarie è riuscita a entrare nella Striscia. "In alcune aree nove famiglie su dieci non riescono a mangiare tutti i giorni", aggiunge il funzionario, sottolineando che le condizioni a Gaza hanno reso le consegne di aiuti umanitari "quasi impossibili".


Il governo americano ha approvato "con urgenza", senza passare dal Congresso, la vendita a Israele di quasi 14mila munizioni da 120 mm per carri armati Merkava utilizzati nella guerra contro Hamas a Gaza, per un valore di 106,5 milioni di dollari. Lo hanno reso noto il Dipartimento di Stato e il Pentagono.

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