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Il veto degli Usa blocca la risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza | Media Israele: "Per Idf 3-4 settimane per fine operazione a Khan Yunis"

Dall'inizio dell'operazione di terra sono stati uccisi in totale 91 soldati israeliani

09 Dic 2023 - 00:04
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La guerra in Medioriente giunge al giorno 63. Gli Usa hanno bloccato con il veto la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiedeva il "cessate il fuoco umanitario a Gaza" e definiva la situazione umanitaria "catastrofica". Nonostante la pressione del segretario generale Antonio Guterres, il testo degli Emirati - che chiedeva anche la protezione dei civili, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas - ha ottenuto 13 voti a favore, un astenuto (la Gran Bretagna) e il veto americano. Hamas stessa aveva precedentemente fatto appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per chiedere di porre fine alla "guerra brutale". Secondo il ministro della Difesa israeliano Gallant ci sono segnali che a Gaza Hamas comincia a cedere. Dall'inizio dell'operazione di terra sono stati uccisi in totale 91 soldati dello Stato ebraico. Intanto, secondo il portale israeliano Walla, Israele vuole porre fine all'operazione dell'Idf a Khan Yunis entro 3-4 settimane. 


Israele vuole porre fine all'operazione dell'Idf a Khan Yunis entro 3-4 settimane, e ha bisogno di un altro periodo di tempo simile per terminare la prima fase della guerra, conosciuta in gergo militare come "operazione intensiva". Lo scrive il portale Walla citando un alto funzionario israeliano.


L'ambasciatore di Israele presso le Nazioni unite, Gilad Erdan, ha ringraziato il presidente americano Joe Biden per "essere rimasto fermamente" al fianco di Israele, dopo che gli Stati Uniti hanno posto il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza. "Un po' di luce respinge molta oscurità", dice in un comunicato l'ambasciatore Gilad Erdan, alludendo a Hanukkah. "È scioccante che mentre Hamas lancia razzi su Gush Dan dai centri abitati nel sud di Gaza, le Nazioni Unite siano impegnate in una deliberazione sconnessa su una risoluzione distorta che è diretta dalla parte sbagliata e non condanna nemmeno Hamas", aggiunge l'ambasciatore. "Un cessate il fuoco - sottolinea - è possibile solo con il ritorno di tutti gli ostaggi e la distruzione di Hamas".


Gli Usa hanno bloccato con il veto la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiedeva il "cessate il fuoco umanitario a Gaza" e definiva la situazione umanitaria "catastrofica". Nonostante la pressione del segretario generale Antonio Guterres, il testo degli Emirati - che chiedeva anche la protezione dei civili, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas - ha ottenuto 13 voti a favore, un astenuto (la Gran Bretagna) e il veto Usa.


Il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, afferma che l'esercito vede sempre più militanti di Hamas arrendersi alle forze armate durante i combattimenti nella Striscia di Gaza. "Le nostre truppe operano simultaneamente nel cuore dei centri di gravità di Hamas nel sud e nel nord di Gaza, a Jabaliya, Shejaiya e nell'area di Khan Younis - afferma -. Siamo impegnati in feroci battaglie con i terroristi di Hamas, che si nascondono nei tunnel. Stiamo uccidendo molti terroristi e vediamo sempre più terroristi arrendersi in battaglia e consegnarsi", afferma Hagari. Lo riporta il Times of Israel.


Le Brigate Ezzedin al-Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno diffuso sui social media un video che mostra il cadavere di un soldato israeliano morto, secondo i miliziani palestinesi, a seguito di un blitz fallito per liberarlo tentato stamattina dalle forze israeliane a Gaza.


Due militari israeliani sono rimasti feriti in modo grave in una operazione lanciata a Gaza per salvare ostaggi prigionieri di Hamas. Lo ha reso noto il portavoce militare. "Durante l'operazione - ha aggiunto - sono stati uccisi numerosi terroristi che hanno preso parte al rapimento e alla custodia di ostaggi". Tuttavia in questa azione "nessun ostaggio è stato liberato". Riferendosi implicitamente ad un annuncio giunto in mattinata da Hamas - che si riferiva allo stesso episodio - il portavoce militare ha affermato: "Hamas tenta di ricorrere all'arma del terrorismo psicologico. Bisogna astenersi dal diffondere voci infondate".


"Vedo segnali che indicano che Hamas sta cominciando a cedere a Gaza". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant parlando ai soldati di alcuni battaglioni schierati lungo il confine con la Striscia. "Tutti voi - ha aggiunto - giocate un ruolo chiave in questo".


Hamas ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di porre fine alla "guerra brutale" nella Striscia di Gaza. "Chiediamo al Consiglio di Sicurezza, alla comunità internazionale e a tutti i Paesi del mondo di porre fine a questa guerra brutale e di salvare la Striscia di Gaza prima che sia troppo tardi", ha affermato in un comunicato l'ufficio stampa del gruppo palestinese. 


Hamas "continua a rappresentare una minaccia per Israele e a rimanere al comando di Gaza", "per questo motivo, mentre gli Stati Uniti sostengono con forza una pace duratura in cui sia gli israeliani che i palestinesi possano vivere in pace e sicurezza, non appoggiamo le richieste di un cessate il fuoco immediato". Lo ha dichiarato il vice ambasciatore Usa presso le Nazioni unite, Robert Wood, intervenendo alla riunione del Consiglio di sicurezza Onu sulla situazione a Gaza, durante la quale l'organo dovrebbe votare su una risoluzione per un cessate il fuoco nella Striscia.


Un gruppo di ministri degli Esteri di Paesi arabi a Washington ha rivolto un appello agli Stati Uniti di premere per un "cessate il fuoco immediato" a Gaza. "Il nostro messaggio è che crediamo che sia assolutamente necessario porre fine subito ai combattimenti", ha detto il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhane, a nome di tutto il gruppo.


"La situazione umanitaria continua a peggiorare in Medio Oriente, la Commissione fornirà 125 milioni di euro in aiuti umanitari al popolo  palestinese nel 2024. Questo nuovo finanziamento sosterrà le organizzazioni umanitarie che operano sia a Gaza che in Cisgiordania". E' quanto annuncia la Commissione Ue. 


"La brutalità perpetrata da Hamas non potrà mai giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza. "Siamo tutti consapevoli che Israele ha iniziato la sua operazione militare in risposta ai brutali attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre", ha ricordato allo stesso tempo, condannando "senza riserve questi attacchi" e dicendosi "sconvolto dalle notizie di violenza sessuale".


E' salito a 17.487 il numero di morti a Gaza dall'inizio della guerra, secondo quanto riferito dal ministero della sanità di Hamas. "Ogni giorno perdiamo decine di feriti a causa della mancanza di cure e del ritardo nel farli uscire da Gaza", ha affermato il portavoce Ashraf al-Qudra.


"Non ci sarà Hamas, la elimineremo. Il solo fatto che a proporlo sia l'Autorità nazionale palestinese non fa che rafforzare la mia visione politica: essa non è la soluzione". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu commentando su X l'affermazione del premier palestinese Mohammed Shtayyeh che non ha escluso nel futuro di Gaza un ruolo di Hamas insieme all'Anp.


L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati nel corso dei combattimenti avvenuti nel nord della Striscia. Entrambi erano carristi. Secondo stime dei media, dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza, il numero dei soldati uccisi è salito a 93.


"A Gaza stiamo raggiungendo il punto di non ritorno, dove il palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale ferisce la nostra coscienza collettiva". Lo denuncia l'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, su X, aggiungendo che "la fine dei combattimenti è imperativa se vogliamo evitare la decimazione di Gaza e contenere le conseguenze di questa crisi". Il direttore dell'Unrwa Thomas White parla di un "ordine civile che sta crollando - le strade sembrano un caos, soprattutto dopo il tramonto - alcuni convogli umanitari saccheggiati e i veicoli Onu presi a sassate.


L'ala militare di Hamas, la Brigata Ezzedin al-Qssam, ha affermato di aver sventato un tentativo israeliano di liberare uno degli ostaggi, che "è rimasto ucciso" nell'operazione. Secondo i fondamentalisti, l'unità speciale israeliana incaricata del blitz è stata scoperta tempestivamente e ha subito perdite. È allora intervenuta l'aviazione che ha bombardato la zona. In questo evento "un soldato ostaggio, di 25 anni, è rimasto ucciso". I miliziani di Hamas affermano di aver recuperato sul terreno un fucile israeliano e un apparecchio trasmittente.


Nei contatti con l'amministrazione Biden sulla futura gestione di Gaza, il premier palestinese Mohammed Shtayeh ha detto che l'Anp (Autorità nazionale palestinese) potrebbe partecipare a un "nuovo meccanismo, assieme con la comunità internazionale". In quel contesto Shtayeh non ha escluso in principio una partecipazione, in forma subalterna, di Hamas. "Prima del 7 ottobre Hamas era una cosa, adesso è un'altra", ha detto il premier. "Se sono disposti a un accordo e accettano la piattaforma politica dell'Olp, sarà possibile parlarne. Occorre che i palestinesi non siano divisi".


Cinque palestinesi sono stati uccisi in scontri con l'esercito israeliano nel campo profughi di Al-Fara, nei pressi di Nablus, in Cisgiordania. Lo ha riferito l'agenzia Wafa, che cita fonti mediche. I soldati dello Stato ebraico hanno cercato di impedire alle ambulanze della Mezzaluna Rossa di raggiungere i feriti.


Nuovi attacchi aerei israeliani su Gaza. Secondo quanto riporta Al Jazeera, le forze israeliane hanno colpito diverse aree della Striscia, compreso il campo profughi di Jabalia a nord. Inoltre, un raid contro una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, ha ucciso cinque persone.


Solo 69 camion di aiuti umanitari sono entrati ieri a Gaza. Lo ha fatto sapere l'Ufficio per il Coordinamento degli aiuti dell'Onu, secondo cui la cifra è molto al di sotto delle necessità individuate dalle organizzazioni internazionali. Durante la tregua delle settimane scorse, ogni giorno entravano nella Striscia 200 camion di aiuti al giorno.


A Gaza 21 ospedali risultano fuori servizio. Secondo gli ultimi dati del Dipartimento dei media del governo della Striscia, almeno 110 centri sanitari hanno cessato le operazioni dal 7 ottobre. Il rapporto, riportato da Al Jazeera, afferma inoltre che 287 operatori sanitari sono stati uccisi negli attacchi israeliani nello stesso periodo e che la distruzione di almeno 58 ambulanze ha gravemente ostacolato il trasporto dei feriti.


L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati, riservisti, uccisi in combattimento a Gaza. Secondo stime dei media, dall'inizio dell'operazione di terra nella Striscia il totale è ora di 91 militari uccisi.


C'è "urgente necessità di proteggere i civili palestinesi" a Gaza. Lo ha sottolineato Joe Biden in una telefonata col premier israeliano Benyamin Netanyahu, secondo quanto riportato dalla Casa Bianca.

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