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Media: folla assalta il sito umanitario a Rafah, operatori Usa in fuga | Hamas: "A Gaza la distribuzione fallirà", ora offre cibo gratis

Esercito israeliano: "Non abbiamo sparato dall'alto contro il centro di distribuzione"

di Redazione online
27 Mag 2025 - 22:28

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 599. Secondo i media di Gaza, vicini a Hamas, una folla di persone ha fatto irruzione nel complesso di aiuti umanitari nella zona di Rafah e gli operatori americani sarebbero fuggiti. Il sito sarebbe stato distrutto, mentre un elicottero da combattimento israeliano avrebbe aperto il fuoco in aria per disperdere la folla. L'esercito nega: "Mai sparato dall'alto contro il centro di distribuzione". Il ministero dell'Interno di Hamas a Gaza in una nota condanna la distribuzione degli aiuti secondo il nuovo meccanismo della Gaza Foundation e afferma che "il tentativo dell'ingresso degli aiuti attraverso un nuovo meccanismo fallirà". Pd, M5s e Avs il 7 giugno scenderanno insieme in piazza a Roma "per fermare il massacro del popolo palestinese". Intanto per la prima volta dopo un quarto di secolo sono in corso negoziati diretti tra Siria e Israele.

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Il governo irlandese ha approvato oggi un progetto di legge per bandire l'importazione di beni dagli insediamenti israeliani considerati illegali secondo la legge internazionale, una mossa senza precedenti per un paese dell'Unione europea.


Il coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat) del ministero della Difesa israeliano ha annunciato che oggi 95 camion carichi di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza. 


Il capo del coordinamento israeliano per gli aiuti alla Striscia (Cogat), Rassan Alyan, ha dichiarato che "oltre 400 camion di aiuti umanitari attendono di essere ritirati immediatamente dall'Onu al valico di Kerem Shalom". Alyan ha accusato le Nazioni Unite di essersi astenute negli ultimi giorni dal compiere il proprio dovere.


Le critiche dell'Onu sulla situazioni degli aiuti umanitari a Gaza sono "il colmo dell'ipocrisia". Lo ha detto la portavoce del dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, in un briefing con la stampa.


Le immagini di migliaia di palestinesi affamati che si precipitano verso un centro di aiuti gestito dalla nuova Fondazione umanitaria di Gaza (Ghf) sono "strazianti". Lo ha commentato il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite. "Abbiamo visto questi video provenienti da Gaza intorno a un centro di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation e francamente questi video, queste immagini sono strazianti", ha dichiarato Stéphane Dujarric, descrivendo le persone "disperate a ricevere aiuti in queste condizioni" che l'Onu considera in contraddizione con i principi umanitari.


"Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno. Una grande manifestazione nazionale per fermare il massacro del popolo palestinese. Una piattaforma chiara, inscritta nella mozione parlamentare che unitariamente abbiamo presentato in Parlamento. Facciamo appello tutte e tutti coloro che sentono come insopportabile quello che sta succedendo, mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza". Così in una nota Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein.


Il ministro Ron Dermer, che guida per Israele i negoziati per il rilascio degli ostaggi, dovrebbe incontrare oggi a Washington l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff. Lo riferiscono i media israeliani. L'incontro avviene all'indomani della telefonata di Witkoff e del responsabile Usa per gli ostaggi Adam Buehler in cui hanno detto ad alcuni famigliari che "sperano in sviluppi nei prossimi due giorni". Ieri sera anche Benyamin Netanyahu si è detto fiducioso di poter fare un annuncio sui rapiti. Secondo indiscrezioni, sono in corso colloqui stringenti per arrivare alla tregua a Gaza e alla liberazione dei 20 rapiti ancora in vita.


Migliaia di palestinesi si sono accalcati nella zona del complesso di distribuzione degli aiuti umanitari nell'area di Tel as-Sultan, a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, distruggendo i centri istituiti per la consegna del cibo. Lo riferiscono i media in lingua ebraica, citando fonti palestinesi, secondo cui "a causa della grande folla di persone arrivate nell'area di distribuzione degli aiuti, il personale della società di sicurezza statunitense (operativa nei centri) è fuggito. Il luogo è stato distrutto, la recinzione è stata spostata dalla sua postazione (iniziale)". Tutti i pacchi alimentari, i tavoli, le sedie sarebbero stati portati via, mentre le forze di difesa israeliane hanno sparato in aria per disperdere la folla, secondo quanto riportato dai media ebraici.


Il ministero dell'Interno di Hamas a Gaza in una nota condanna la distribuzione degli aiuti secondo il nuovo meccanismo della Gaza Foundation e afferma che "il tentativo dell'ingresso degli aiuti attraverso un nuovo meccanismo fallirà. Invitiamo il nostro popolo ad agire responsabilmente in queste difficili circostanze". L'organizzazione islamista intanto, secondo testimoni, ha iniziato a distribuire cibo gratis nella zona umanitaria di Al-Mawasi, come riferisce anche Channel 12. Il canale Inner Front di Hamas ha minacciato che chiunque riceva cibo dalla Ghf sarà "accolto con cura".


Per la prima volta dopo un quarto di secolo sono in corso negoziati diretti tra Siria e Israele. Lo riferiscono fonti internazionali e siriane citate dalla tv SyriaTv vicina all'attuale governo di Damasco. Secondo le fonti, nelle ultime settimane una delegazione israeliana e una siriana si sono incontrate più volte faccia a faccia con l'obiettivo di calmare le tensioni seguite ai ripetuti attacchi israeliani e all'occupazione militare di Israele nel sud-ovest della Siria. I due Paesi non hanno rapporti diplomatici e sono formalmente in stato di belligeranza sin dalla loro nascita quasi 80 anni fa.


Migliaia di residenti della Striscia stanno ritirando pacchi alimentari nel sito di distribuzione di aiuti umanitari a ovest di Rafah, nella piazza Al-Alam, aperto dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Alcuni cittadini hanno caricato sui social filmati che mostrano i pacchi, che includono prodotti come pasta, olio, farina, riso, cibo in scatola e fagioli. La Ghf ieri sera ha annunciato di aver iniziato a operare nella Striscia di Gaza. 


"Quello che sta accadendo a Gaza è inaccettabile. Il diritto umanitario internazionale deve valere sempre, e per tutti. Chiediamo che si fermino i bombardamenti e che arrivino gli aiuti necessari per la popolazione: credo che la comunità internazionale debba fare tutto ciò che è possibile per mettere fine a questa tragedia". E' quanto afferma il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, in un'intervista ai media vaticani. "Allo stesso tempo ribadiamo con forza la richiesta ad Hamas di rilasciare subito tutti gli ostaggi che ancora tiene prigionieri, e di restituire i corpi di quelli che sono stati uccisi dopo il barbaro attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele", aggiunge. 


"L'espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza, che prendono di mira le infrastrutture civili, tra cui una scuola che fungeva da rifugio per le famiglie palestinesi sfollate, uccidendo civili, compresi bambini, è abominevole". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, da quanto emerge dal resoconto dato dall'esecutivo Ue della telefonata avuta oggi con il re Abdullah II di Giordania.


Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, oggi diversi civili sono stati uccisi e altri feriti negli attacchi aerei israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza. Cinque persone sono morte nei bombardamenti su Khan Younis, altre due a Jabalia al-Balad, a nord della Striscia. Altre due vittime e feriti sarebbero state registrate a sud-ovest della città di Gaza, e sulla città di Beit Lahia, a nord.


La nuova offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza ha costretto quasi 180.000 persone a sfollare in soli 10 giorni, fino al 25 maggio. Lo ha reso noto l'Organizzazione internazionale per le Migrazioni. L'organizzazione ha espresso profondo allarme e ha denunciato gli attacchi diretti ai rifugi, che sarebbero diventati "comuni". 



L'esercito israeliano ha ucciso almeno 91 persone negli attacchi lanciati sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo hanno riferito fonti mediche, precisando che da questa mattina almeno nove persone sono state uccise nei raid in diversi luoghi dell'enclave palestinese. 


Le forze armate israeliane hanno annunciato oggi di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, da dove i ribelli Houthi prendono regolarmente di mira il territorio dello Stato ebraico. "In seguito alle sirene che hanno suonato di recente in diverse zone" del Paese "è stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen", hanno dichiarato le Forze di difesa israeliane sul loro account Telegram. Due giorni fa era stato intercettato dallo Stato ebraico un altro missile lanciato dagli Houthi.


L'Inviato per il Medio Oriente del presidente Donald Trump, Steve Witkoff, e il direttore del dipartimento per gli ostaggi Usa Adam Buehler hanno parlato lunedì sera con le famiglie dei rapiti e hanno detto loro che "sperano in sviluppi nei prossimi due giorni". Lo riferisce il notiziario della tv pubblica Kan. La telefonata è avvenuta dopo che Benyamin Netanyahu ha pubblicato un video in cui ha detto di sperare vivamente di poter annunciare qualcosa su questa questione. Se non oggi, domani. In seguito il suo ufficio ha chiarito che "oggi o domani" è un modo di dire. 


La procuratrice generale Gali Baharav-Miara ha dichiarato che Benyamin Netanyahu si trova in un grave conflitto di interessi e non può occuparsi della nomina del nuovo capo dello Shin Bet. In una lettera ufficiale, ha definito "non valida" la decisione di nominare il generale David Zini e ha chiesto che Netanyahu si astenga da ogni coinvolgimento nel procedimento fino alla fine delle indagini in corso. Baharav-Miara ha espresso dubbi sulla possibilità di nominare Zini, a causa di "gravi irregolarità già presenti nel processo". Ha aggiunto che la "designazione dovrà essere rifatta da capo, rispettando rigorosamente le norme legali".

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