Israele attacca Sanaa, si alzano le fiamme dalla capitale dello Yemen dopo la risposta dell'Idf
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Media: almeno cinque morti in un attacco dello Stato ebraico nei pressi di una scuola nel nord della Striscia
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 580. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha minacciato di fare ai leader di Teheran ciò che è stato "fatto ad Hamas a Gaza", dopo l'attacco dei ribelli Houthi yemeniti, alleati dell'Iran, all'aeroporto di Tel Aviv. Il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami ha minacciato di "aprire le porte dell'inferno" in caso di attacco da parte degli Stati Uniti o di Israele, nel contesto delle crescenti tensioni tra i due Paesi alleati e la Repubblica islamica. Nella Striscia, almeno cinque persone sono morte e diverse sono rimaste ferite per un attacco dell'esercito di Tel Aviv nel nord, nei pressi di una scuola. Un altro morto nel sud dell'enclave, mentre il corpo di un bambino è stato rinvenuto in un campo profughi.
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Il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami ha minacciato di "aprire le porte dell'inferno" in caso di attacco da parte degli Stati Uniti o di Israele, nel contesto delle crescenti tensioni tra i due Paesi alleati e la Repubblica islamica. "Si tratta di seri avvertimenti alle autorità sioniste e americane (...) Se commetterete il minimo errore, vi apriremo le porte dell'inferno", ha avvertito il generale Hossein Salami in un video rilanciato dall'agenzia di stampa Tasnim.
"L'Italia vuole essere protagonista di pace in questa stagione così complicata". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolineando "la forte pressione che stiamo facendo per far entrare gli aiuti militari a Gaza". "Attraverso 'Food for Gaza', il tavolo di coordinamento della Farnesina, insieme a Fao, Programma Alimentare Mondiale e Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, che fin dallo scoppio del conflitto, è in prima linea per garantire assistenza umanitaria a Gaza - ha aggiunto Tajani - vogliamo accelerare i tempi di ingresso degli aiuti alla popolazione civile palestinese che sta soffrendo troppo". Tajani ha ribadito che l'impegno dell'Italia per la pace in Medioriente è il sostegno alla proposta egiziana per la ricostruzione della Palestina, condiviso da tutti i paesi arabi e ribadito anche ieri dal presidente del Consiglio in Parlamento. "L'obiettivo - ha detto ancora il ministro - è il riconoscimento da parte di Israele della Palestina e della Palestina di Israele. Certo è difficile ma guai a rinunciare a pensare in grande per arrivare alla pace, un bene fondamentale da cui nessuno può prescindere. Per questo tutte le nostre iniziative sono finalizzate al raggiungimento della pace".
Le forze israeliane sono entrate in due scuole, gestite dall'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, a Gerusalemme Est per farne rispettare la chiusura: lo ha riferito un fotografo dell'AFP, mentre le Nazioni Unite hanno confermato la chiusura di tre scuole nel campo profughi di Shuafat. Il fotografo ha riferito che un avviso di chiusura in ebraico è stato lasciato all'ingresso di almeno una delle scuole e che l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), che le gestisce, ha dichiarato che almeno un membro del suo personale è stato arrestato.
Almeno cinque persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite a causa di un attacco delle forze israeliane a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese "Wafa", spiegando che il raid è avvenuto nei pressi di una scuola. Un altro morto è stato registrato a ovest di Khan Yunis, nel sud dell'enclave palestinese, mentre il corpo di un bambino è stato rinvenuto nel campo profughi di Al Bureij, nell'area centrale, dove due giorni fa Israele ha colpito una scuola che ospitava sfollati.
La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas ha affermato che il 75% dei suoi veicoli di soccorso nella Striscia è bloccato per mancanza di carburante, a causa del divieto all'ingresso di tutti gli aiuti nel territorio imposto da Israele il due marzo scoro. "Il 75% dei nostri veicoli è fermo per mancanza di gasolio", ha detto all'agenzia di stampa Afp il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal. "Stiamo soffrendo di una grave carenza di generatori di corrente e di macchine per l'ossigeno", ha aggiunto.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha minacciato di fare ai leader di Teheran ciò che abbiamo "fatto ad Hamas a Gaza". Lo ha detto quattro giorni dopo l'attacco dei ribelli Houthi yemeniti - alleati dell'Iran - all'aeroporto di Tel Aviv. "Avverto i leader iraniani che finanziano, armano e sfruttano l'organizzazione terroristica Houthi: il sistema per procura è finito e l'asse del male è crollato", ha affermato Katz. "Siete direttamente responsabili. Quello che abbiamo fatto a Hezbollah a Beirut, ad Hamas a Gaza, ad Assad a Damasco, lo faremo anche a voi a Teheran", ha scritto in un comunicato.
"L'Arabia Saudita respinge con fermezza l'annuncio fatto dalle autorità di occupazione israeliane riguardo l'incursione e la presa di controllo della Striscia di Gaza e dei Territori palestinesi". E' quanto si legge in una nota diffusa oggi dal ministero degli Esteri saudita, in cui si esprime "ferma condanna delle continue violazioni del diritto internazionale" da parte di Israele.