Gaza, rilasciati i tre ostaggi Ofer Calderon, Yarden Bibas e Keith Siegel
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Tornano a casa Ofer Calderon, Yarden Bibas e Keith Siegel. Media: "Gli ostaggi rilasciati sono stati picchiati e messi in gabbia"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 485. Le decisioni che Israele ha preso durante la guerra "hanno già cambiato il volto del Medioriente: le nostre scelte e il coraggio dei nostri militari hanno ridisegnato la mappa, ma credo che lavorando a stretto contatto con il presidente Trump possiamo ridisegnarla ulteriormente, in meglio". Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, prima di decollare per gli Stati Uniti, dove martedì 4 febbraio dovrebbe incontrare il neo-presidente americano. Intanto l'Idf ha annunciato di aver condotto nelle ultime ore tre attacchi aerei in Cisgiordania, uccidendo "numerosi terroristi". Colpite in particolare, riferisce l'Idf su Telegram, "tre cellule terroristiche nelle aree di Jenin e Qabatiya". Intanto Israele ha liberato 183 prigionieri palestinesi, trasferiti nella Striscia dal carcere di Ofer a bordo di diversi bus. Hamas ha invece rilasciato, questa volta senza attorno la folla di palestinesi che ha provocato reazioni e proteste, i primi tre ostaggi di cui era previsto il rilascio: Ofer Calderon, Yarden Bibas e Keith Siegel. Secondo il notiziario della tv pubblica Kan, i tre ostaggi rilasciati hanno dichiarato di essere stati picchiati e messi in gabbia.
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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è atterrato alla base aerea di Andrews nel Maryland, prima del suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump previsto martedì. Lo scrive il Times of Israel. Il primo incontro di alto livello di Netanyahu si terrà lunedì con l'inviato speciale Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff.
Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen ha chiesto una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla "continua aggressione israeliana contro il popolo palestinese" nella Cisgiordania settentrionale, dove l'Idf sta conducendo una vasta operazione antiterrorismo. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa.
I funerali di Hassan Nasrallah, l'ex leader di Hezbollah ucciso in un massiccio attacco israeliano il 27 settembre a Beirut, si terranno il 23 febbraio. Lo annuncia il capo dello stesso movimento sciita libanese filo-iraniano, Naim Qassem. "Dopo che le condizioni di sicurezza hanno impedito di tenere un funerale" durante due mesi di guerra tra il gruppo e Israele, terminata il 27 novembre, Hezbollah ha deciso di organizzare "il 23 febbraio un grande... funerale pubblico" per Nasrallah, ha detto Qassem in un discorso televisivo.
I residenti di Jenin, in Cisgiordania, hanno udito esplosioni simultanee effettuate dall'esercito israeliano nel campo profughi. "I suoni sono orribili", ha detto telefonicamente ad Al Jazeera Henna al-Haj Hassan, abitante di Jenin. Wisam Baker, direttore dell'ospedale pubblico di Jenin, ha detto all'agenzia di stampa palestinese Wafa che alcune sezioni della struttura medica sono state danneggiate dalle esplosioni effettuate dall'Idf che sta demolendo case e strade come parte dell'operazione militare iniziata due settimane fa.
La brigata "Sassari" ha ceduto il comando dell'operazione "Leonte" alla brigata "Pozzuolo del Friuli" nell'ambito della missione Unifil, la forza delle Nazioni Unite schierata nel sud del Libano. Il passaggio di consegne tra il comandante della "Sassari", generale Stefano Messina, e il comandante della "Pozzuolo del Friuli", generale Nicola Mandolesi, si è svolto presso la base "Millevoi" di Shama, durante una cerimonia presieduta dal capo missione e comandante di Unifil, il tenente generale spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz. Alla cerimonia hanno partecipato anche l'ambasciatore d'Italia in Libano, Fabrizio Marcelli, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, e autorità civili e militari libanesi.
Una delegazione di Hamas, guidata dal vicecapo dell'ufficio politico dell'organizzazione Mousa Abu Marzouk, sarà a Mosca lunedì per colloqui al ministero degli Esteri russo. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti, citata dai media israeliani.
La polizia israeliana ha avviato un'indagine penale su Sara Netanyahu, la moglie del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, rivela l'ufficio del procuratore generale israeliano in una lettera a una parlamentare dell'opposizione, che l'aveva accusata di aver interferito nel processo per corruzione a carico del marito, seguendo un'inchiesta televisiva. Naama Lazimi, membro della Knesset per i Democratici, ha condiviso su X la lettera, confermando pubblicamente che l'indagine penale contro la moglie di Netanyahu è stata aperta il 26 dicembre, aggiungendo che il suo ufficio aveva contattato il procuratore di stato in seguito all'indagine del programma di attualità Uvda di Channel 12.
"Le decisioni che abbiamo preso durante la guerra hanno già cambiato il volto del Medioriente. Le nostre decisioni e il coraggio dei nostri soldati hanno ridisegnato la mappa. Ma credo che lavorando a stretto contatto con il presidente Trump, possiamo ridisegnarla ancora di più e in meglio". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, prima di partire verso gli Stati Uniti dove è in programma, il prossimo martedì, un incontro con il presidente Usa Donald Trump.
L'Idf ha annunciato di aver condotto nelle ultime ore tre attacchi aerei in Cisgiordania, uccidendo "numerosi terroristi". Colpite in particolare, riferisce l'Idf su Telegram, "tre cellule terroristiche nelle aree di Jenin e Qabatiya". In quest'ultima località sono stati uccisi "il terrorista Saleh Zakarneh e il terrorista Abed al-Hadi Kamil, di Qabatiya, precedentemente detenuti per aver pianificato attività terroristiche e rilasciati come parte dell'accordo di cessate il fuoco del novembre 2023, sono stati eliminati nell'attacco". A Jenin, un aereo Iaf "ha colpito due cellule terroristiche armate nel giro di poche ore".
L'ex presidente americano Joe Biden sottolinea che il rilascio ieri da parte di Hamas dell'ostaggio israelo-americano 65enne Keith Siegel è avvenuto "come parte dell'accordo di cessate il fuoco negoziato" da lui e dal suo team.