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Attacco con coltello a Tel Aviv, 4 feriti: ucciso il terrorista | Gaza, Hamas: "Quattro donne israeliane saranno liberate sabato"

Netanyahu lancia l'operazione militare Muro di ferro in Cisgiordania, il movimento palestinese si dice pronto a dialogare con Trump. Nella Striscia si cercano 10mila corpi sotto le macerie.

di Redazione online
21 Gen 2025 - 21:13

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 473. Attacco con coltello in due strade di Tel Aviv: quattro persone sono rimaste ferite, il terrorista è stato ucciso. Dalle 10:15 ora italiana di domenica 19 gennaio è scattato il cessate il fuoco a Gaza con la conseguente riconsegna di tre donne ostaggio di Hamas e la liberazione di 90 prigionieri palestinesi: 69 donne e 21 minori. Hamas ha fatto sapere che sabato verranno rilasciate altre quattro donne israeliane. Un funzionario di Hamas, Mousa Abu Marzouk, ha detto che il movimento è pronto ad avviare un dialogo con gli Stati Uniti e ha elogiato il presidente appena insediato Donald Trump per il suo coinvolgimento nella mediazione dell'accordo di cessate il fuoco. L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha reso noto che le forze di occupazione israeliane "hanno giustiziato un bambino e ne hanno ferito un altro" nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Il piccolo sarebbe stato ucciso da un cecchino. Intanto, il premier Benyamin Netanyahu ha dichiarato che "su indicazione del gabinetto politico-sicurezza, l'Idf, lo Shin Bet e la Polizia di Israele hanno avviato oggi un'operazione militare - denominata Muro di ferro - per combattere il terrorismo in Cisgiordania".

Gaza, rientrate in Israele le prime tre donne liberate da Hamas: l'abbraccio con le madri

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Gaza, il convoglio della Croce Rossa prende in consegna i primi tre ostaggi israeliani liberati da Hamas

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Quattro persone sono state ferite in un attacco con coltello avvenuto questa sera a Tel Aviv in due diverse strade. Lo riferiscono le squadre di soccorso citate dal "Times of Israel". L'aggressore è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. I feriti sono due uomini di 24 e 28 anni in condizioni moderate e due uomini di 24 e 59 anni in buone condizioni. Il terrorista, secondo la polizia, sarebbe arrivato sul posto in motocicletta accompagnato da un'altra persona che è fuggita. 


Il capo di Stato maggiore israeliano dimissionario, il generale Herzi Halevi, ha affermato che le forze israeliane hanno ucciso 20mila miliziani di Hamas durante 15 mesi di guerra a Gaza. "L'ala militare di Hamas è stata gravemente colpita".


Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha invitato le forze di sicurezza israeliane a esercitare "la massima moderazione" nella Cisgiordania occupata, dove hanno avviato una grande operazione militare a Jenin. Lo ha detto il vice portavoce del Palazzo di Vetro, Farhan Haq. Guterres, ha aggiunto, è "molto preoccupato" per la violenza, e invita l'Idf a usare la forza letale solo quando "è assolutamente necessario", ribadendo che bisogna proteggere le vite umane.


Il conflitto israelo-palestinese, alla luce dell'intesa per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, è stato tra gli argomenti di una conversazione telefonica avvenuta oggi tra i presidenti russo, Vladimir Putin, ed egiziano, Abdelfattah al-Sisi. "A questo proposito - sottolinea il Cremlino sul suo canale Telegram - Putin ha molto apprezzato gli sforzi di mediazione dell'Egitto e di numerosi altri Paesi per facilitare il raggiungimento dell'accordo". "I due leader - sottolinea ancora il Cremlino - hanno scambiato opinioni sulla situazione in Siria, sottolineando la necessità del rispetto incondizionato della sovranità e dell'integrità territoriale di questo Paese, garantendo i diritti legali di tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalle loro convinzioni politiche e affiliazione etno-confessionale". Sono state infine affrontate le questioni della cooperazione bilaterale e l'attuazione di importanti progetti congiunti, tra cui la costruzione della prima centrale nucleare di El-Dabaa in Egitto e la creazione di una centrale nucleare russa nella zona industriale del Canale di Suez. 


È salito a sette il numero di palestinesi uccisi a Jenin in Cisgiordania in seguito all'operazione su larga scala lanciata dalle forze armate israeliane. Lo rende noto il ministero della Sanità dell'Anp citato da Al Jazeera. Inoltre ci sono almeno 35 feriti.


Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha informato il ministro della Difesa Israel Katz che andrà in pensione il 6 marzo 2025 "in virtù del riconoscimento della mia responsabilità per il fallimento dell'esercito il 7 ottobre e nel momento in cui lo stesso esercito ha registrato risultati significativi ed eccezionali durante l'attuazione dell'accordo per il rilascio dei rapiti"


Secondo il ministero della Sanità palestinese due persone sono state uccise e 25 ferite da quando le forze di sicurezza israeliane hanno lanciato l'operazione 'Muro di ferro' per contrastare il terrorismo a Jenin. (ANSA).


"Su indicazione del gabinetto politico-sicurezza, l'Idf, lo Shin Bet e la Polizia di Israele hanno avviato oggi un'operazione militare - denominata Muro di ferro - vasta e significativa per combattere il terrorismo a Jenin. Questo è un ulteriore passo verso il raggiungimento dell'obiettivo che ci siamo prefissati: rafforzare la sicurezza in Giudea e Samaria (Cisgiordania). Agiamo in modo sistematico e deciso contro l'asse iraniano ovunque esso estenda le sue mani: a Gaza, in Libano, in Siria, in Yemen, in Giudea e Samaria. E non finisce qui". Lo ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu.


Hamas esorta i palestinesi in Cisgiordania a intensificare i combattimenti contro Israele in risposta all'offensiva militare dell'esercito nella città di Jenin. Lo riferisce Hamas in una nota. Anche ieri sera l'organizzazione fondamentalista ha lanciato un appello "all'escalation in Cisgiordania in tutte le sue forme per far fronte al terrorismo dei coloni e di Israele".


Quattro donne israeliane saranno liberate sabato nell'ambito dello scambio di prigionieri con Israele: lo ha fatto sapere Hamas. 


L'Autorità nazionale palestinese (Anp) accusa Trump di incitare "i coloni estremisti" israeliani alla violenza contro i palestinesi revocando le sanzioni contro i coloni israeliani nella Cisgiordania occupata. "La revoca delle sanzioni contro i coloni estremisti li incoraggia a commettere più crimini contro il nostro popolo", ha affermato il ministero degli Esteri palestinese in una nota, ricordando i recenti attacchi dei coloni israeliani in tutta la Cisgiordania, in cui sono rimaste ferite 21 persone. 


 I miliziani yemeniti Houthi hanno informato le compagnie di navigazione che con l'entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza colpiranno soltanto le navi israeliane in transito nel Mar Rosso. Lo riporta il quotidiano di proprietà saudita "Asharq al Awsat". Il Centro di coordinamento delle operazioni umanitarie, che è affiliato agli Houthi, ha minacciato però di colpire anche navi legate a Stati Uniti e Regno Unito se questi Paesi attaccheranno loro obiettivi nello Yemen. 


Un alto esponente di Hamas, Mousa Abu Marzuk, ha detto che il movimento al potere a Gaza vuole il dialogo con il nuovo presidente Usa Donald Trump e ha dato al neopresidente il merito per la tregua raggiunta con Israele. "Siamo pronti a un dialogo con l'America e a raggiungere accordi su qualsiasi cosa", ha detto Abu Marzuk al New Yorkt Times.


Il neopresidente Usa Donald Trump ha revocato nel primo giorno del suo insediamento le sanzioni nei confronti dei coloni israeliani accusati di violenze contro palestinesi in Cisgiordania. Lo ha annunciato la Casa Bianca. Le sanzioni erano state imposte dal presidente Joe Biden a febbraio 2024. Biden aveva denunciato le violenze come "intollerabili" e come una "grave minaccia per la pace, la sicurezza e la stabilità" della regione.


L'Ufficio Onu per i diritti umani in Palestina ha espresso "allarme" per "un'ondata di nuova violenza da parte dei coloni e dalle forze di sicurezza israeliane nella Cisgiordania occupata, in concomitanza con l'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco di Gaza e il rilascio di ostaggi e detenuti". Un'ondata di violenza accompagnata "da maggiori restrizioni alla libertà di movimento dei palestinesi in Cisgiordania, tra cui la chiusura completa di alcuni posti di blocco e la creazione di nuovi ingressi, confinando di fatto intere comunità", secondo quanto riferito in un comunicato.

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