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Baghdad, raid Usa uccide il generale iraniano Soleimani | Teheran: "Da Washington atto di terrorismo"

Ali Khamenei: "Ora dura vendetta". Polemiche in America da parte dellʼopposizione: per Warren "bisogna evitare una costosa guerra"; Biden attacca il presidente. Dura condanna anche dallʼIraq. Farnesina: "Sviluppi preoccupanti"

Sale la tensione tra gli Usa e l'Iran dopo l'attacco ordinato da Trump vicino all'aeroporto di Baghdad, in Iraq, che ha polverizzato due auto uccidendo una decina di persone tra cui il generale Qassem Soleimani, figura chiave della strategia di Teheran in Medio Oriente. "E' un atto di terrorismo", ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif. Ali Khamenei chiama alla vendetta. Il Pentagono ha replicato: "Proteggiamo i nostri interessi".

"Folle escalation"Per il ministro iraniano Zarif "l'assassinio di Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaeda, è pericoloso, una folle escalation". Soleimani era al comando delle brigate al Quds, le Guardie della rivoluzione islamica. Ha animato la seconda fase dell'insurrezione anti-americana in Iraq, ha armato gli Hezbollah libanesi contro Israele, ha pilotato la repressione del regime di Damasco contro la rivolta. Infine ha indirettamente collaborato con i suoi storici nemici americani per riuscire a sconfiggere l'Isis.

 

L'Iran aveva sventato negli ultimi mesi un attentato proprio contro il generale. Mentre in passato, per evitare conseguenze inimmaginabili, Washington e Tel Aviv avevano deciso di non colpire l'obiettivo.

 

 

Farnesina: "Sviluppi preoccupanti" - La Farnesina ha commentato la vicenda in una nota. "Gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti", si legge. "Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell'uccisione del Generale iraniano Soleimani. L'Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull'intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità", conclude la nota italiana. 

 

Israele riunisce capi militari e intelligence - Il ministro della Difesa israeliano Naftali Bennett ha convocato d'urgenza i capi delle forze armate e della sicurezza a Tel Aviv dopo l'attacco americano he ha ucciso Qassem Soleimani. Secondo l'intelligence israeliana Soleimani aveva avuto un ruolo di primo piano nel progressivo potenziamento militare degli Hezbollah libanesi e delle ali militari di Hamas e della Jihad islamica a Gaza.

 

Baghdad condanna duramente l'attacco Usa Il primo ministro iracheno Adel Abdul-Mahdi ha definito "un'aggressione contro l'Iraq" il raid americano a Baghdad. In un messaggio ufficiale ha inoltre avvertito che l'attacco determinerà "una pericolosa escalation" che "scatenerà una guerra devastante in Iraq e nella regione". Il premier ha poi sottolineato come Soleimani sia stato "uno dei principali simboli della vittoria contro i militanti dello Stato islamico".

 

Sebbene Baghdad abbia condannato duramente il raid americano, sembra difficile che Washington non abbia avuto l'appoggio almeno indiretto da parte dei servizi iracheni non contenti della ingombrante presenza iraniana (sciita) nel Paese.

 

 

Il Pentagono: "Proteggeremo i nostri interessi"Il Pentagono ha fatto sapere che l'uccisione del generale iraniano, figura molto vicina alla Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, punta a essere un deterrente per futuri piani offensivi iraniani. "Gli Stati Uniti continueranno ad assumere le azioni necessarie per proteggere la nostra gente e i nostri interessi ovunque nel mondo", ha dichiarato il dipartimento della Difesa aggiungendo che il generale "voleva attaccare i diplomatici americani".

 

Ucciso anche il numero due delle Forze di mobilitazione popolare Nell'attacco è stato ucciso anche Abu Mahndi al-Muhandis, il numero due delle Forze di mobilitazione popolare, la coalizione di milizie paramilitari sciite pro-iraniane attive in Iraq, che in questi giorni hanno coordinato le proteste davanti all'ambasciata Usa. Oltre a Soleimani e al-Muhandis sono morti 5 membri delle Forze di mobilitazione popolare e un altro esponente di Teheran.

 

I tweet di Trump Dopo la notizia del raid e della morte di Soleimani, l'inquilino della Casa Bianca si è limitato a postare la foto di una bandiera americana su Twitter. Un secondo provocatorio cinguettio Trump lo ha pubblicato qualche ora dopo: "L'Iran non ha mai vinto una guerra, ma non ha mai perso un negoziato".

 

 

Khamenei: "Resistenza agli Usa sarà più forte, ora vendetta" La Guida Suprema iraniana Ali Khamenei ha chiesto tre giorni di lutto in Iran sottolineando che l'uccisione del generale raddoppierà la motivazione della resistenza contro gli Stati Uniti e Israele. "Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell'attacco della notte scorsa", ha sentenziato Khamenei.

 

Rohani: "Ci vendicheremo" Minacce di vendetta, indirizzate agli Usa e a Israele, arrivano anche dal presidente iraniano Hassan Rohani. "Non c'è dubbio che la grande nazione dell'Iran e le altre nazioni libere della regione si vendicheranno dall'orribile crimine commesso dagli americani", sono le parole di Rohani in una dichiarazione pubblicata sul sito ufficiale del governo.

 

Iran, gente il piazza per la morte del generale Soleimani

 

I Pasdaran: "Gli Usa vadano via o comprino bare per i loro soldati" Gli Usa "devono cominciare a ritirare le loro forze dalla regione islamica da oggi, o cominciare a comprare bare per i loro soldati". E' l'affondo del vice capo delle Guardie della rivoluzione islamica, Mohammad Reza Naghdi, che ha proseguito minacciando anche Israele: "Il regime sionista dovrebbe fare le valigie e tornare nei Paesi europei, da dove è venuto, altrimenti subirà una risposta devastante dalla Ummah islamica". "Possono scegliere - ha concluso l'ufficiale iraniano - a noi non piacciono gli spargimenti di sangue". 

 

Polemiche in Usa Polemiche in Usa dopo l'attacco che è stato ordinato senza il parere del Congresso. Donald Trump ha gettato "dinamite in una polveriera" con l'attacco che ha ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani. Lo ha evidenziato il candidato dem alla Casa Bianca, Joe Biden. Per l'altra candidata Elizabeth Warren "bisogna evitare una costosa guerra", anche se "Soleimani era un assassino responsabile della morte di migliaia di persone, inclusi centinaia di americani, la mossa è stata avventata".

 

Pompeo twitta un video: iracheni ballano per la liberazione Gli "iracheni ballano in strada per la libertà: grati che il generale Soleimani non ci sia più": lo scrive su Twitter il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che pubblica un video in cui si vede un corteo di persone correre lungo una strada reggendo tra le mani - sopra la testa - una lunga bandiera irachena.

 

 

Israele in allerta Israele ha riunito lo stato maggiore della Difesa e ha elevato lo stato di allerta. Per Tel Aviv, non è da escludersi una controffensiva. Secondo l'intelligence israeliana il generale iraniano aveva avuto un ruolo di primo piano nel progressivo potenziamento militare degli Hezbollah libanesi e delle ali militari di Hamas e della Jihad islamica a Gaza, nonché nella penetrazione militare iraniana in Siria. Il premier Netanyahu ha interrotto la sua visita ufficiale in Grecia per rientrare prima.

 

L'ambasciata Usa a Baghdad: "Cittadini americani lascino il Paese" L'ambasciata Usa a Baghdad ha sollecitato tutti i cittadini americani in Iraq a "lasciare immediatamente" il Paese. La decisione dopo le minacce di vendetta lanciate da Teheran per la morte del capo del corpo d'elite delle Guardie della rivoluzione.

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