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Qassem Soleimani, il potente generale degli Ayatollah

Militare iraniano già entrato nella leggenda, è una figura carismatica che ha esercitato in particolare un'influenza chiave nei negoziati politici dal 2018 al fine di formare un governo in Iraq.

Leader delle Pmu, le Forze di mobilitazione popolare, responsabile delle operazioni esterne della Repubblica islamica, Qassem Soleimani, 62 anni, è una figura carismatica che ha esercitato in particolare un’influenza chiave nei negoziati politici dal 2018 al fine di formare un governo in Iraq. Soleimani è una figura quasi leggendaria, uno degli uomini più potenti in Medio Oriente: generale, stratega con ambizioni politiche, è spesso apparso al fianco della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ma si è sempre mosso nell'ombra, arcinemico di Usa e Israele.

Soleimani era al comando delle brigate Qods, un'unità leggendaria che ha avuto un ruolo decisivo nei conflitti della regione. Ha animato la seconda fase dell'insurrezione anti-americana in Iraq, ha armato hezbollah libanese contro Israele, ha pilotato la repressione del regime di Damasco contro la rivolta. Poi ha indirettamente collaborato con i suoi storici nemici americani per riuscire a sconfiggere lo Stato islamico. Più volte chiamato in causa come mente di attentati contro bersagli israeliani e statunitensi, era sempre sfuggito ai tentativi di eliminarlo o catturarlo:

 

E' considerato l'architetto di gran parte delle attività iraniane in Medio Oriente, compresa la guerra in Siria e gli attacchi su Israele. L'Iran, Paese a stragrande maggioranza sciita, esercita un'enorme influenza sull'Iraq da quando è stato ucciso il 'rais', Saddam Hussein, che era sunnita. Da ottobre è scosso dalle proteste anti-governative e contro l'Iran, considerato la 'longa manus' che agisce dietro il governo; e Suleimani, proprio per aiutare il governo a riportare la situazione sotto controllo sarebbe stato più volte nelle ultime settimane in Iraq. Teheran ha confermato la morte di Soleimani.

 

"Le Guardie Rivoluzionarie annunciano che il glorioso comandante dell'Islam, Haj Qassem Soleimani, dopo una vita di schiavitù, è morto martire in un attacco americano contro l'aeroporto di Baghdad questa mattina", hanno detto in una dichiarazione letta dalla televisione di Stato iraniana. La morte di Soleimani è destinata con ogni probabilità a innescare una grave escalation nel conflitto rimasto a lungo sottotraccia tra Stati Uniti e Iran, e recentemente esploso con l'assalto all'ambasciata americana da parte di miliziani filo-iraniani dopo il raid statunitense proprio contro un'altra milizia appoggiata da Teheran, Kataeb Hezbollah.

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