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Guerra Ucraina, la colonna russa di 60 km di tank bloccata da un commando su quad e da droni amatoriali

Il britannico The Guardian rivela la strategia usata da Kiev per fermare le migliaia di carri armati scesi dalla Bielorussia. Uno smacco per l'esercito di Putin

Migliaia di mezzi russi verso Kiev: fotografata dal satellite una colonna lunga oltre 60 chilometri

Un satellite ha fotografato una lunghissima colonna di mezzi militari russi diretta verso Kiev: le immagini satellitari mostrano il convoglio che si snoda lungo gli oltre 60 chilometri di strada che vanno da Prybirsk, nei pressi di Ivankiv (che si trova a nord della capitale ucraina), fino all'area dell'aeroporto internazionale Antonov, alle porte di Kiev.

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Una settimana dopo i primi attacchi all'Ucraina, la Russia aveva lanciato l'offensiva finale verso Kiev.

Una colonna di migliaia di carri armati scesi dalla Bielorussia era arrivata a circa 60 km dalla capitale ucraina. Poi, il blocco, le immagini satellitari che mostravano questa colonna infinita di mezzi militari ferma. Ora, il britannico The Guardian, racconta come l'esercito di Zelensky è riuscito nell'impresa. Un commando di trenta membri delle forze speciali con dei quad oltre a una squadra di piloti di droni amatoriali che sganciavano micro bombe hanno compiuto il "miracolo".

 

La squadra di piloti droni dell'Aerorozvidka - Hanno fatto molto scalpore i droni militari turchi Bayraktar che hanno compiuto centinaia di missioni. Ma a fermare l'Armata Rossa ci hanno pensato i piloti dell'Aerorozvidka, si legge sul The Guardian. Ma chi sono? Si tratta di una organizzazione nata nel luglio 2020 con lo scopo di assistere le forze di difesa ucraine. Si autofinanziano con il crowfunding e il loro obiettivo è raccogliere i piloti di droni civili per usarli in battaglia. Grazie ai loro velivoli in grado di trasportare micro bombe da circa 1,5 Kg sono in grado di sferrare micidiali colpi.

 

L'imboscata a Ivankiv - A raccontare quello che è successo alla colonna di carri armati russi ci ha pensato il comandante dell'unità d'assalto, il tenente colonnello Yaroslav Honchar. L'imboscata è avvenuta vicino alla città di Ivankiv. Il suo commando a bordo di quad si è avvicinato alla colonna di tank che incredibilmente avevano utilizzato una strada troppo stretta per quei mezzi pesanti e soprattutto circondata da foreste che celavano insidie. I soldati dotati di visori notturni, fucili di precisione, bombe con comando a distanza hanno attaccato di notte. 

 

 

"In trenta siamo riusciti in una sola notte a distruggere due o tre veicoli in testa al convoglio, sufficienti a bloccare tutta la colonna. Le notti successive abbiamo distrutto molti veicoli", ha detto Honchar. Nemmeno il tentativo da parte dei russi di spezzare a colonna in diversi gruppi è servito. Il commando sui quad ha concentrato il proprio attacco sul deposito di rifornimenti.  "Il primo scaglione di russi è rimasto senza riscaldamento, senza carburante e senza munizioni. Tutto con un commando di trenta persone", ha detto Honchar. A contribuire ulteriormente sono stati i droni. Sono stati i piccoli velivoli civili a garantire la visibilità necessaria per permettere un altro duro colpo ai russi.

 

Il massacro dei parà di Putin - L'unità Aerorozvidka dice di aver contribuito a bloccare l'attacco russo all'aeroporto di Hostomel, a nord-ovest di Kiev. Nel primo giorno di guerra, tre aerei da trasporto truppe stavano per atterrare a Hostomel con l'obiettivo di scaricare 200 parà. Truppe scelte, armate fino ai denti, che avrebbero dovuto arrivare a Kiev. Traguardo mai raggiunto perché gli aerei sono stati individuati dai droni i quali hanno dato le coordinate precise su cui l'artiglieria ucraina ha poi fatto arrivare una pioggia di fuoco. 

 

Tutte le informazioni raccolte dal The Guardian al momento non sono tutte verificabili in maniera indipendente ma sono state confermate da funzionari della difesa degli Stati Uniti d'America che controlla le zone di guerra attraverso i propri satelliti spia.

 

 

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