Guerra in Ucraina, l'ultima speranza dei soldati passa dalle banche del seme: boom di donazioni
La corsa dei militari, su entrambi i fronti, a congelare lo sperma e il desiderio di farsi una famiglia anche in caso di morte

Nella guerra fra Russia e Ucraina c'è un nuovo fronte che unisce i due schieramenti.
E' la corsa dei soldati a donare il seme, per consentire di procreare anche alle mogli di chi non farà ritorno a casa. Avere dei numeri certi non è facile, ma il fenomeno è noto da diverse settimane. Alla fine di dicembre Mosca aveva reso gratuita la possibilità di donare lo sperma congelato in una criobanca per i militari chiamati a combattere.
Mosca e l'accesso gratis al trattamento
La decisione era stata subito rilanciata dalla Tass, l'agenzia di Stato russa: "Le famiglie di coloro che sono stati chiamati al servizio militare avranno libero accesso al trattamento dell’infertilità e allo stoccaggio di biomateriale in una criobanca". All'annuncio, scrive Il Giorno, avevano risposto in moltissimi e secondo Fontanka, un sito web di San Pietroburgo, si era registrato un insolito boom di richieste per il congelamento delle proprie cellule riproduttive.
A Kiev c'è un soldato nel 40% delle coppie assistite
Anche tra le fila di Kiev, in molti avrebbero scelto questa strada. "Trasmettere e proteggere il nostro patrimonio genetico è un diritto e allo stesso tempo un modo per resistere al genocidio attuato dai russi", ha spiegato l'avvocato Olena Babich, che si occupa di questioni legate alla fecondazione assistita. In Ucraina la donazione è gratuita da tempo e anche il percorso di fecondazione assistita prevede forti agevolazioni. Qui, dove le cliniche sono da sempre meta di tante coppie straniere, oggi sono le famiglie ucraine a chiedere aiuto. Alla clinica "Mother and child" di Kiev, nel 40% delle coppie assistite c'è un soldato. Alla Ivmed, sempre nella Capitale, sarebbero circa 150 i soldati che hanno donato e 50 i concepimenti.
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