LA POLEMICA

Gran Bretagna, donne trans bandite da associazioni femminili e scout

Le due storiche associazioni femminili britanniche si adeguano alla sentenza della Corte Suprema: "Accesso riservato solo a chi è nato di sesso femminile"

04 Dic 2025 - 11:47
 © Dal Web

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Le associazioni femminili britanniche Girlguiding - la più grande realtà giovanile al femminile del Regno Unito, parallela allo scoutismo - e la rete dei Women’s Institutes hanno annunciato che non accetteranno più ragazze e donne transgender tra i propri membri. La decisione arriva in seguito alla sentenza della Corte Suprema britannica dello scorso aprile, che ha stabilito una definizione legale di "donna" basata esclusivamente sul sesso biologico alla nascita. Secondo quanto comunicato dalle organizzazioni, da ora in poi potranno aderire solo persone registrate come di sesso femminile al momento della nascita. Una scelta "presa col cuore pesante" e "con profondo rammarico" hanno dichiarato i vertici di Girlguiding, che oggi conta oltre 385mila iscritte tra i 4 e i 18 anni e dai Women’s Institutes, realtà storica impegnata nella promozione del ruolo femminile nella società britannica.

La nuova linea segna una svolta rispetto a una lunga tradizione di inclusività nei confronti delle persone transgender. Secondo quanto riferito, Girlguiding stava affrontando un'azione legale da parte di un genitore che riteneva non stesse rispettando la legge. L'organizzazione ha spiegato che non ci saranno cambiamenti immediati per le giovani già iscritte e non è chiaro quante persone saranno direttamente interessate dalla nuova regola, poiché i dati sull'identità di genere non dovrebbero essere raccolti da Girlguiding.

Non a caso, le reazioni da parte dei gruppi per i diritti trans non si sono fatte attendere. "È chiaro che questo è il risultato di una manciata di estremisti che impongono le proprie opinioni a organizzazioni che per anni, se non decenni, sono state molto entusiaste nell’includere le persone transgender" ha dichiarato un portavoce di TransActual, criticando duramente l’adeguamento forzato alla nuova interpretazione legale.

Il dibattito resta aperto in un Paese dove il tema dell’identità di genere continua a suscitare scontri politici, sociali e culturali, e dove le conseguenze della sentenza della Corte Suprema potrebbero influenzare a catena molte altre istituzioni e associazioni femminili.

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