In Israele blocchi stradali, incendi e scontri: la giornata della protesta contro il governo
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Il ministro di estrema destra Smotrich ai dimostranti: "Così fate il gioco di Hamas". Raid israeliano su Gaza City, bombardato un ospedale
di Redazione onlineIl conflitto in Medioriente è giunto al giorno 681. Decine di migliaia di persone sono scese in strada a Tel Aviv per lo sciopero nazionale proclamato dalle famiglie degli ostaggi per chiedere la liberazione dei sequestrati e la fine della guerra. Tra blocchi stradali e autostradali e i dimostranti che hanno dato fuoco ad alcuni pneumatici la tensione è salita e ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine: almeno 25 gli arresti. Le famiglie degli ostaggi accusano Netanyahu: "Basta inganni, riportali a casa". Il ministro di estrema destra Smotrich invece attacca i dimostranti: "Campagna dannosa, così fate il gioco di Hamas". Il presidente Herzog invece scende in piazza per rassicurare e dice: "Faremo ritornare gli ostaggi". Gli Usa annunciano la sospensione di tutti i visti turistici per i cittadini di Gaza, in attesa di una "revisione completa e approfondita" del processo di rilascio dei permessi medici temporanei per le persone provenienti dalla Striscia. Raid israeliano su Gaza City, bombardato un ospedale.
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Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani dichiara che quasi 500mila persone si sono radunate domenica sera nella Piazza degli Ostaggi e nelle strade circostanti di Tel Aviv per la manifestazione che chiede al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi. Cifre ufficiali non ce ne sono. "Quasi 500mila persone si sono radunate", si legge nella dichiarazione, citata dal "Times of Israel" - per chiarire che l'intero popolo israeliano vuole il rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra", afferma il Forum, che stima che in tutto Israele in decine di manifestazione il totale dei manifestanti raggiunga il milione.
Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani dichiara che quasi 500mila persone si sono radunate stasera nella Piazza degli Ostaggi e nelle strade circostanti di Tel Aviv per la manifestazione che chiede al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi. Cifre ufficiali non ce ne sono. "Quasi 500mila persone si sono radunate", si legge nella dichiarazione, citata dal "Times of Israel" - per chiarire che l'intero popolo israeliano vuole il rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra", afferma il Forum, che stima che in tutto Israele in decine di manifestazione il totale dei manifestanti raggiunga il milione.
È salito a 57 morti il bilancio degli attacchi dell'esercito israeliano da stamattina nella Striscia di Gaza. Lo riporta l'emittente Al-Jazeera, precisando che 38 delle vittime sono state uccise mentre erano in cerca di aiuti umanitari.
Nelle ultime 24 ore a Gaza sono stati uccisi 38 palestinesi e 226 sono rimasti feriti dal fuoco israeliano. E' quanto ha riferito il ministero della Salute di Gaza che ha aggiornato il bilancio complessivo delle vittime a 61.944 persone. Secondo il ministero, altre sette persone sono morte di fame a Gaza, tra cui due bambini.
Nelle ultime ore, 161 pacchi di aiuti contenenti generi alimentari sono stati lanciati sulla Striscia di Gaza da 10 diversi Paesi, tra cui l'Italia. E' quanto di legge in una nota delle Forze di difesa israeliane, nella quale precisano che sotto la guida del Coordinatore delle attività governative nei Territori sta "proseguendo" l'attività "volta a migliorare la risposta umanitaria nella Striscia", in conformità con le direttive del vertice politico e nell'ambito della cooperazione tra Israele, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Danimarca e Indonesia.
"Da 22 mesi i rapiti languono a Gaza, davanti ai vostri occhi. Invece di ingannare l'opinione pubblica, diffondere voci e diffamare le famiglie dei rapiti, restituite i nostri cari con un accordo e ponete fine alla guerra. Questa è l'unica decisione che il popolo israeliano chiede, ed è l'unica decisione possibile". E' la nota del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi israeliani dopo le accuse del premier Benjamin Netanyahu e altri esponenti del governo. "Sono stati rapiti dalla terra di Israele sotto la tua responsabilità, Netanyahu, e sono lì da 22 mesi. La responsabilità di riportarli a casa è tua".
"Marah Zuhri, 20 anni, soffriva di leucemia, sono fatti che i rapporti non menzionano". Lo dice il Cogat, ente israeliano per il coordinamento delle attività nei territori, in riferimento alla ragazza di Gaza malnutrita morta poco dopo il suo arrivo in Italia. "Le autorità italiane contattarono Israele chiedendo l'evacuazione di Marah 'a causa della sua malattia' e Israele acconsentì" e "l'evacuazione avrebbe potuto avvenire prima, poiché avevamo proposto diverse date", spiega il Cogat su X. "Israele facilita il trasferimento medico dei pazienti", "mentre Hamas continua cinicamente a sfruttarli per i suoi programmi contorti".
"Coloro che oggi chiedono la fine della guerra non solo stanno irrigidendo la posizione di Hamas e ritardando il rilascio dei nostri ostaggi, ma stanno anche assicurando che gli orrori del 7 ottobre si ripeteranno e che dovremo combattere una guerra senza fine". Lo ha detto Benjamin Netanyahu citato dai media di Tel Aviv. "Il controllo della sicurezza nella Striscia di Gaza è solo una delle nostre condizioni per porre fine alla guerra, condizioni che Hamas rifiuta di accettare. Insistiamo non solo sul disarmo di Hamas, ma anche sul fatto che Israele imponga il disarmo della Striscia di Gaza nel tempo".
E' di almeno 18 morti il bilancio dei raid israeliani a Gaza: lo riferisce la Protezione civile della Striscia, precisando che 7 persone sono state uccise mentre cercavano di ottenere aiuti umanitari. Altri sette sono morti nel raid contro l'ospedale di Gaza City. Quattro civili sono stati uccisi e altri feriti in un attacco aereo israeliano contro una tenda che ospitava sfollati vicino alle torri di Taiba, a ovest di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale.
Israele non parteciperà alla prossima Fiera del Levante che si terrà a Bari dal 13 al 21 settembre a Bari. È quanto fa sapere l'Ente fieristico che così ha accolto l'appello del sindaco di Bari, Vito Leccese, che lo scorso primo luglio aveva invitato "a non far partecipare Israele alle attività fieristiche all'interno del quartiere fieristico barese, istituzionali ed economiche".
"Queste sono le stesse persone che hanno indebolito Israele prima del 7 ottobre e stanno cercando di farlo di nuovo oggi". Lo ha detto il ministro della Sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir attaccando i manifestanti che chiedono la fine della guerra e il rilascio degli ostaggi. "Questo sciopero rafforza Hamas e ritarda il ritorno dei rapiti. Naturalmente, in seguito daranno la colpa al governo israeliano. Ecco cosa significa una cinica linea politica sulle spalle dei rapiti", ha aggiunto l'esponente dell'ultradestra citato dai media israeliani. Della stessa idea la ministra dei Trasporti Miri Regev, esponente del Likud, partito del premier Benjamin Netanyahu: "La guerra si vince uniti, e oggi vediamo la stessa manciata di persone che ha deciso di dividerci e trasformare la solidarietà con gli ostaggi in una campagna politica, danneggiando strade e infrastrutture", ha scritto su X.
Il presidente israeliano Isaac Herzog è andato nella "piazza degli ostaggi" a Tel Aviv per incontrare le famiglie dei rapiti ancora nelle mani di Hamas. Lo riferiscono i media israeliani. "L'intero popolo vuole la loro liberazione, voglio dire agli ostaggi ancora nei tunnel che non li dimentichiamo e stiamo facendo tutto il possibile per riportarli a casa; chiedo ai soldati che stanno combattendo di riprenderli", ha detto il presidente chiedendo alla comunità internazionale di "fare pressione su Hamas".
Il ministro delle Finanze di estrema destra israeliano Bezalel Smotrich attacca lo sciopero nazionale e le manifestazioni per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra, accusando i dimostranti di "fare il gioco di Hamas". "La nazione di Israele si sveglia stamattina e si trova di fronte a una campagna dannosa che fa il gioco di Hamas, seppellisce gli ostaggi nei tunnel e cerca di far arrendere Israele ai suoi nemici", scrive Smotrich su X, ripreso da Times of Israel. "La campagna non è decollata e coinvolge pochissime persone. Lo Stato di Israele non è bloccato", ha tuttavia aggiunto.
Almeno 25 manifestanti sono stati arrestati dopo l'intervento delle forze dell'ordine in Israele per liberare le strade bloccate dai dimostranti, che in molti casi hanno dato alle fiamme alcuni pneumatici. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. Bloccata anche l'autostrada 16, una delle principali vie d'accesso a Gerusalemme. I manifestanti dovrebbero convergere sulla "piazza degli ostaggi" di Tel Aviv, dove sono attese oltre un milione di persone.
Un raid israeliano alle prime ore del mattino ha colpito l'ospedale Al Ahli di Gaza City, uccidendo almeno 7 persone, secondo quanto riporta Al Jazeera. Un ragazzo è morto, invece, nell'attacco su una tenda, sempre a Gaza City. Israele intensifica la sua offensiva mentre aumentano i morti per fame (11 nelle ultime 24 ore secondo il ministero della Salute di Gaza) e aumenta la pressione per sfollare forzatamente i palestinesi nelle zone di concentramento nel sud della Striscia.
Decine di migliaia di persone sono scese in strada a Tel Aviv fin dalle 6.30 del mattino (le 5.30 in Italia) per lo sciopero generale nazionale proclamato dal Forum delle famiglie degli ostaggi per sollecitare la fine della guerra a Gaza e un accordo per il ritorno degli ostaggi ancora nella mani di Hamas. Ne danno notizia i media israeliani mostrando immagini di blocchi stradali sulle autostrade e sulle vie principali di accesso. Il Forum si attende la presenza di un milione di persone sulla Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv per tutta la giornata e centinaia di iniziative in tutto Israele con decine di migliaia di persone.
"L'ufficio del primo ministro Netanyahu chiarisce che Israele accetterà un accordo a condizione che tutti gli ostaggi vengano rilasciati in una volta sola e in conformità con le nostre condizioni per porre fine alla guerra". È quanto si legge in una nota ufficiale del governo israeliano. Condizioni, prosegue il comunicato, "che includono il disarmo di Hamas, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, il controllo israeliano del perimetro di Gaza e l'insediamento di un governo, non guidato da Hamas o dall'Autorità palestinese, che vivrà in pace con Israele".