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G7: "Nel 2022 19,8 miliardi di dollari per aiutare l'Ucraina" | "Inflazione? Stop a politiche espansive" | "Tassi su a luglio"

E' ciò che merge nella riunione dei ministri delle Finanze, in Germania. Nella dichiarazione congiunta i leader si sono impegnati "a migliorare la nostra difesa, la sicurezza energetica e la resilienza economica"

Ansa

I Paesi del G7 hanno messo a disposizione 19,8 miliardi di dollari per l'Ucraina per il 2022.

Lo si legge nel comunicato finale del summit finanziario organizzato a Petersberg, in Germania. La cifra include 7,5 miliardi di dollari già annunciati dagli Stati Uniti. Le condizioni economiche dell'Ucraina "non devono limitarne la capacità di difendersi" dall'aggressione russa, ha affermato il ministro tedesco Christian Lindner al termine del vertice.

Debito comune in Ue per reperire le risorse per l'Ucraina? Il "no" di Berlino - La Germania ha respinto "l'opzione di un Next Generation Ue 2": le risorse per la ricostruzione in Ucraina non proverranno quindi dalla condivisione del debito europeo. 

Tassi in aumento a luglio - Sui tassi è intervenuto il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, spiegando che gli acquisti netti di titoli della Bce dovrebbero concludersi con il mese di giugno "e a quel punto un aumento dei tassi d'interesse potrebbe avvenire a luglio. E altri aumenti dei tassi potrebbero seguire". Nagel, come tutti i governatori di banche centrali dell'area euro, siede nel Consiglio direttivo della Banca centrale europea.

 

Aumento dei tassi in modo graduale - Alla Bce "possiamo alzare i tassi, possiamo veramente farlo già nel corso dell'estate. La cosa da seguire, ovviamente, è di farlo in modo graduale, avendo presente i molti punti di incertezza che in questo momento prevalgono, anche per la crisi gravissima dell'Ucraina", ha quindi aggiunto il governatore della banca d'Italia, Ignazio Visco. In Italia "le condizioni di finanziamento complessive sono state straordinariamente favorevoli in questi anni, ma resteranno favorevoli - ha precisato Visco - perché avremo ancora a lungo tassi di interesse a breve termine bene al di sotto dei tassi di inflazione e questo favorirà l'espansione dei consumi e degli investimenti e anche la tenuta dei conti pubblici". 

 

Stop alla fase espansiva - Nel governo "vogliamo riportare il bilancio in equilibrio nel 2023, vogliamo mettere fine alla fase espansiva, dobbiamo cercare di promuovere domanda privata, investimenti e crescita tramite più produttività. Ma basta con stimoli e sussidi", ha chiarito poi Lindner. 

 

Inflazione? Tema serio - Inoltre il G7 è determinato a fermare lo sviluppo dell'inflazione con misure coerenti e a rafforzare la crescita economica, ha spiegato il ministro tedesco secondo cui "l'inflazione è un argomento molto serio". Come? "Coordinati a livello internazionale, dobbiamo lavorare nella stessa direzione. Bisogna trovare l'uscita dalla politica #fiscale espansiva", ha sostenuto Lindner.

 

La crescita deve essere sostenuta dal mercato non dallo Stato - Per Lindner la crescita deve essere innescata dal mercato, dall'iniziativa privata, dalle imprese. Una crescita innescata dallo Stato "non ha effetti sostenibili". 

 

Raddoppiare gli sforzi con i partner internazionali - Nella dichiarazione congiunta, i partecipanti al G7 sottolineano la necessità di "raddoppiare" gli sforzi con i partner internazionali per "rafforzare la cooperazione multilaterale" e ottenere risultati concreti. "Ci impegniamo a migliorare la nostra difesa, la sicurezza energetica e la resilienza economica, monitorando al contempo le potenziali vulnerabilità. Continueremo a sostenere la maggiore resilienza delle catene di approvvigionamento critiche, anche attraverso la diversificazione, e l'investimento in risorse alternative e nuove tecnologie, compresi i minerali critici e le energie rinnovabili".

 

Patto di stabilità, la sospensione non verrà prorogata - Sul Patto di stabilità, infine, il parere di Berlino è netto: "Difficilmente la sospensione verrà prorogata". La decisione in materia spetta alla Commissione europea e dipenderà dai dati, ha detto Lindner. "Non credo che dai risultati emergerà la necessità di continuare" con la sospensione dei vincoli di bilancio dell'Ue, ha concluso il ministro Lindner. 

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