Passaggio di consegne

Francia, Lecornu nuovo primo ministro: "Ce la faremo" | Ma il Paese è in fiamme: proteste al grido di "blocchiamo tutto", quasi 500 arresti

Emmanuel Macron nomina Sébastien Lecornu premier nel giorno delle proteste nazionali: oltre 200 fermi e tensioni a Parigi, Rennes e Tolosa

10 Set 2025 - 21:43

Nel giorno dell'insediamento del nuovo primo ministro francese, Sébastien Lecornu, la Francia si presenta divisa, scossa da una nuova ondata di manifestazioni che ha coinvolto numerose città e portato a centinaia di fermi. Lecornu, 39 anni, ex ministro della Difesa e fedelissimo di Emmanuel Macron, ha ricevuto l'incarico a mezzogiorno a Matignon, succedendo a François Bayrou, sfiduciato dall'Assemblée nationale. Intanto oltre 175mila persone sono scese in piazza in tutto il Paese per protestare al grido di "blocchiamo tutto", provocando disordini e scontri con la polizia. Almeno 473 manifestanti sono stati fermati.

La nomina di Lecornu e gli scenari politici in Francia

 La nomina di Lecornu rappresenta il quinto cambio al vertice del governo dall'inizio del secondo mandato di Macron e arriva in un momento di forti tensioni sociali. "Ce la faremo", ha dichiarato Lecornu durante la cerimonia di passaggio dei poteri, promettendo un approccio riformista, ma anche la necessaria "rottura" con le vecchie dinamiche politiche. Subito dopo l'insediamento, Lecornu ha annunciato l'avvio di incontri con le forze politiche per cercare un equilibrio istituzionale utile ad affrontare la crisi. Il compito di Lecornu sarà ora duplice: ricompattare una maggioranza politica frammentata e gestire una crescente pressione sociale che rischia di compromettere ulteriormente la stabilità della Repubblica.

Le proteste del movimento "Bloquons tout" ("Blocchiamo tutto")

 I cittadini francesi hanno dato vita a proteste e blocchi in decine di città, da Parigi a Rennes, da Lione a Tolosa. Interrompendo il traffico, appiccando incendi e scontrandosi con la polizia. Il ministero dell'Interno ha riferito di oltre 470 arresti, di cui 200 solo a Parigi, ma il numero potrebbe aumentare con il proseguimento dei cortei indetti contro il presidente Macron e i tagli alla spesa pubblica. Il movimento di protesta "Bloquons tout" è nato online durante l'estate e, sebbene non sia riuscito a realizzare l'obiettivo dichiarato di "bloccare tutto", ha causato numerosi disordini, sfidando lo schieramento eccezionale di 80mila poliziotti che hanno smantellato le barricate e proceduto rapidamente agli arresti.

Disordini e scontri in tutta la Francia

 Il ministro dell'Interno Bruno Retailleau ha riferito che un autobus è stato incendiato nella città di Rennes. Nel sud-ovest, i danni causati ai cavi elettrici dati alle fiamme hanno interrotto il servizio ferroviario e disagi al traffico. Nel quartiere Châtelet, a Parigi, la facciata di un ristorante coreano è bruciata, mentre il Museo del Louvre ha annunciato la chiusura eccezionale di alcune sale per i timori legati alle proteste. Gruppi di manifestanti che hanno ripetutamente cercato di bloccare la tangenziale di Parigi durante l'ora di punta mattutina sono stati dispersi dalla polizia con l'uso di gas lacrimogeni. In altre zone della capitale, i manifestanti hanno ammassato bidoni della spazzatura e lanciato oggetti contro i poliziotti. Le proteste si sono diffuse ampiamente nel Paese, dalla città portuale di Marsiglia nel sud a Lille e Caen nel nord, da Nantes e Rennes nell'ovest a Grenoble e Lione nel sud-est. Retailleau ha accusato i radicali di sinistra di essersi infiltrati. "Si tratta di piccoli gruppi esperti, mobili, spesso con maschere e incappucciati, vestiti di nero, che in realtà sono i segni riconosciuti, il DNA, dei movimenti di estrema sinistra e ultra-sinistra", ha detto il ministro francese, accusando i politici che hanno preso parte alle manifestazioni di "creare un clima di insurrezione in Francia".

Lecornu succede a Bayrou: il passaggio di consegne a Matignon

 Sébastien Lecornu ha assunto ufficialmente la carica di primo ministro in una cerimonia sobria ma carica di significato, avvenuta a mezzogiorno a Matignon, storica sede del governo francese. Il passaggio delle consegne con François Bayrou si è svolto alla presenza di rappresentanti istituzionali e media, in un clima segnato dalla consapevolezza della complessità politica che attende il nuovo premier. Lecornu ha ricevuto l'incarico dal presidente Emmanuel Macron con una missione chiara: costruire un nuovo equilibrio parlamentare e presentare una legge di bilancio condivisa entro i prossimi mesi.

Si tratta di un compito particolarmente arduo, considerando che Bayrou, suo predecessore, era stato sfiduciato dall'Assemblée Nationale, e che le opposizioni sembrano già pronte a contestare la nuova leadership. Il nuovo premier ha dichiarato che inizierà immediatamente i colloqui con le forze politiche per "misurare le attese dei francesi" e ha ribadito la sua volontà di lavorare "con umiltà e senso del dovere.

Francia, torna l'incubo dei black bloc: proteste in tutto il Paese

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Macron punta sulla stabilità istituzionale: la missione di Lecornu

 La scelta di Sébastien Lecornu è stata letta da molti osservatori come una mossa di continuità da parte di Emmanuel Macron. Lecornu è considerato un uomo di fiducia dell'Eliseo, già titolare della Difesa e figura centrale nel precedente governo. Il suo incarico prevede un compito prioritario: garantire la stabilità politica e istituzionale attraverso la presentazione e approvazione della legge di bilancio 2026. Secondo fonti vicine al governo, il nuovo premier dovrà negoziare con un Parlamento frammentato, dove nessuna forza politica dispone di una maggioranza solida. In questo contesto, la capacità di mediazione e la fermezza decisionale saranno elementi centrali per evitare una nuova paralisi. "Ci riusciremo", ha detto Lecornu nel suo primo discorso da premier, aggiungendo che "saranno necessarie delle rotture, non solamente nella forma e nel metodo". Un chiaro riferimento alla volontà di imprimere un cambio di passo, pur rimanendo all'interno dell'impostazione istituzionale voluta da Macron.

Reazioni politiche: opposizioni fredde, mozioni e sfide all'orizzonte

 Le prime reazioni politiche alla nomina di Lecornu non si sono fatte attendere. Marine Le Pen ha commentato la decisione parlando dell'"ultima cartuccia del macronismo", ipotizzando un'alternativa futura guidata da Jordan Bardella. Dall'altra parte, la sinistra radicale ha annunciato l'intenzione di presentare una mozione di sfiducia già nei prossimi giorni. Il nuovo premier dovrà quindi affrontare fin da subito un contesto parlamentare ostile, nel quale sarà chiamato a costruire alleanze trasversali per garantire la sopravvivenza del suo governo. La nomina arriva in un momento di fragilità politica: Lecornu è il quinto primo ministro in due anni, il terzo dopo la dissoluzione del precedente esecutivo, e simbolo di una governance in affanno. Riuscire a ottenere un voto di fiducia, portare avanti la legge di bilancio e rispondere alle richieste sociali rappresentano sfide immediate e di ampio respiro. La tenuta dell'esecutivo dipenderà ora dalla capacità del nuovo premier di conciliare dialogo istituzionale e fermezza decisionale.

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