Un governo fragile

Chi è Sébastien Lecornu, il fedelissimo di Macron: ecco le sfide che lo attendono

Figura leale e discreta. Tra crisi economica, instabilità parlamentare e proteste, il nuovo primo ministro eredita un Paese in bilico

09 Set 2025 - 20:07
 © Ansa

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Sébastien Lecornu, ministro della Difesa dal 2022 e unico esponente rimasto "dell'ala Macron" fin dal 2017, succede ufficialmente a François Bayrou il 9 settembre 2025. La sua nomina, confermata dall'Eliseo e definita da osservatori politici una scelta di fiducia, arriva in un momento delicato per la Francia: il Paese è stretto tra debito pubblico record, scontri parlamentari e tensioni sociali. Emmanuel Macron, dopo il passo indietro di Bayrou a seguito della bocciatura sulla legge di bilancio, ha puntato su un fedelissimo capace di mediare e di reggere le pressioni. Lecornu, 39 anni, si trova così a guidare un governo fragile, chiamato a rassicurare i mercati e a garantire stabilità istituzionale in un clima segnato da proteste e crescente sfiducia.

Governa senza maggioranza: un Parlamento ingovernabile

 Le difficoltà iniziano dall'Assemblea nazionale. Bayrou è caduto dopo la bocciatura della sua manovra finanziaria, respinta con 364 voti contrari contro 194 favorevoli. Ora a Lecornu spetta il compito di riportare ordine in un Parlamento frammentato, in cui le forze politiche sembrano trovare compattezza solo nell'opposizione alle politiche del governo. Destra radicale e sinistra radicale sono pronte a sbarrare la strada a ogni iniziativa, mentre i socialisti mantengono una posizione più sfumata, aprendo a possibili compromessi ma chiedendo in cambio precise concessioni politiche. Il nuovo premier dovrà muoversi su un terreno minato, cercando di costruire maggioranze variabili per ogni provvedimento.

Riforme necessarie, approvazione incerta

 La sfida più urgente resta quella economica. La Francia deve ridurre un debito che ha superato il 114% del PIL e rispettare i parametri europei, con l'ombra delle agenzie di rating che minacciano un declassamento. Lecornu eredita un piano di tagli e nuove misure fiscali che ha già spaccato la maggioranza e alimentato il malcontento sociale. La sua capacità negoziale sarà determinante per convincere i deputati e rassicurare Bruxelles, evitando una nuova crisi di governo che rischierebbe di mettere in ginocchio l'economia nazionale.

Contenimento del malcontento sociale

 Lecornu dovrà affrontare anche la piazza. Scioperi e manifestazioni si profilano all'orizzonte, con i sindacati pronti a mobilitarsi contro politiche considerate punitive per i lavoratori e la classe media. L'inflazione e il caro-vita hanno già acceso le tensioni negli ultimi mesi e il rischio di una nuova ondata di proteste in stile "gilet gialli" è concreto. Il nuovo premier dovrà trovare un equilibrio tra esigenze di bilancio e pace sociale, evitando che la rabbia popolare sfoci in uno scontro aperto con l'Eliseo.

Evitare elezioni anticipate e mantenere stabilità istituzionale

 Un altro nodo cruciale sarà scongiurare il ritorno alle urne. Macron non vuole elezioni anticipate, consapevole che il rischio di un successo dell'estrema destra guidata da Marine Le Pen è più alto che mai. Lecornu è stato scelto anche per questo: la sua figura, più tecnica che politica, potrebbe favorire una gestione pragmatica, basata su accordi tattici e mediazioni parlamentari. Una strada stretta, che lascia però pochi margini di errore. Ogni passo falso potrebbe riportare la Francia in campagna elettorale.

Perché Macron ha scelto Lecornu

 Secondo Le Monde, Lecornu è "l'enigma: l'unico ministro sopravvissuto a tutti i rimpasti della presidenza Macron". La sua lealtà, discrezione e capacità di adattamento lo hanno reso una presenza costante nei governi degli ultimi otto anni. Classe 1986, Lecornu ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità: dalla Transizione ecologica agli Enti locali, dagli Affari d'Oltremare fino alla Difesa. In ciascuno di questi ruoli ha dimostrato pragmatismo e attenzione al dialogo, gestendo dossier complessi come la riforma territoriale, la crisi in Nuova Caledonia e i rapporti con la NATO. All'interno della cerchia presidenziale Lecornu è considerato una scelta sicura, capace di rassicurare tanto Macron quanto i partner internazionali. La sua nomina, arrivata dopo giorni di incertezza, segna un ritorno alla logica della fedeltà politica come garanzia di stabilità.

Vita privata e curiosità

 Nato l'11 giugno 1986 a Eaubonne, nella regione dell'Île-de-France, Lecornu è figlio di una segretaria medica e di un tecnico aeronautico. Laureato in diritto pubblico alla Panthéon-Assas, si è avvicinato giovanissimo alla politica, diventando a 22 anni il più giovane consigliere ministeriale del governo Fillon. Riservato sulla propria vita personale, è noto per proteggere la sua sfera privata lontano dai riflettori, scelta che contrasta con l'esposizione mediatica di molti colleghi. Amante della natura e delle letture storiche, mantiene un profilo discreto anche sui social, dove privilegia aggiornamenti istituzionali. La sua immagine pubblica riflette la cifra della sua carriera: pragmatismo e sobrietà.

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