Secondo le accuse, alle candidate venivano offerti caffè o tè mescolati con un diuretico. Poi il dirigente le portava all'aperto, lontano dal bagno, e annotava le loro reazioni
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Un'enorme indagine penale scuote la Francia. Oltre 240 donne hanno denunciato di essere state drogate durante un colloquio di lavoro con un alto funzionario francese del ministero della Cultura, Christian Nègre. Secondo le testimonianze, riportate dalla testata britannica The Guardian, il dirigente ministeriale avrebbe offerto alle candidate caffè o tè mescolati con un potente diuretico illegale, che avrebbe fatto insorgere la necessità di recarsi in bagno. Secondo le accuse, dopo averle drogate, Nègre suggeriva spesso di continuare i colloqui all'aperto, con lunghe passeggiate lontano dai bagni, consapevole che sarebbero state male. Poi annotava le loro reazioni.
Molte delle donne che hanno denunciato il funzionario hanno ricordato di aver lottato con la necessità di andare in bagno e di essersi sentite sempre più male. Alcune, disperate, hanno raccontato di aver urinato in pubblico o di non essere arrivate in tempo alla toilette, bagnandosi i vestiti. Una delle presunte vittime, un'esperta di marketing di Lille, ha raccontato di aver visto su un social network un'offerta di lavoro per il ministero della Cultura francese. Dopo essersi recata a Parigi per il colloquio, quella che doveva essere un'importante occasione per svoltare la propria vita si è trasformata in un incubo. "All'epoca non sapevo nemmeno che esistesse questo tipo di violenza", ha raccontato.
Un'altra donna ha raccontato di aver premuto il pulsante per un caffè lievemente zuccherato. A quel punto, secondo la sua testimonianza, Nègre avrebbe preso la sua tazza e poi avrebbe attraversato un corridoio per salutare un collega. Poi sarebbe tornato indietro per portarle la bevanda. Quindi avrebbe suggerito di uscire all'aperto: "Il tempo è meraviglioso, continuiamo a camminare fuori?". Il colloquio nei giardini della Tuileries, vicino al Louvre, poteva durare ore. "Mi tremavano le mani, il cuore mi batteva forte, il sudore mi colava sulla fronte, stavo diventando rossa. Ho detto: 'Ho bisogno di una pausa'. Ma lui continuava a camminare", ha raccontato la donna. "Ho dovuto accovacciarmi. Si è avvicinato, si è tolto la giacca e ha detto: 'Ti proteggerò io'. Ho pensato che fosse tutto strano. E ho pensato: 'Ho rovinato il mio colloquio'".
Le presunte aggressioni vennero alla luce nel 2018 dopo che un collega di Nègre lo denunciò per aver tentato di fotografare le gambe di un'alta funzionaria, spingendo la polizia ad aprire un'indagine. Gli agenti trovarono poi un foglio di calcolo intitolato "Esperimenti", in cui Nègre annotava gli orari delle somministrazioni di farmaci e le reazioni delle donne.
Nel 2019 Nègre è stato rimosso dal ministero della Cultura e dalla Pubblica amministrazione. È formalmente indagato per diverse accuse, che vanno dall'uso di droghe alla violenza sessuale. Il suo avvocato ha dichiarato che non rilascerà dichiarazioni mentre le indagini proseguono. In attesa del processo, Nègre ha continuato a lavorare nel settore privato.