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La Lituania va a scuola di droni, si insegnerà ai bambini come usarli contro la minaccia russa

L'obiettivo è quello di dare ad almeno ventimila persone le nozioni base su come costruire e usare i velivoli senza pilota

20 Ago 2025 - 14:53
 © -afp

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Dalle otto alle nove storia, dalle dieci alle undici geografia e poi, dalle undici alle dodici: costruzione e pilotaggio dei droni. Questo potrebbe essere l'orario di un alunno delle scuole elementari a Vilnius o Kaunas nei prossimi semestri. Settemila studenti lituani tra i sette e i dieci anni sarebbero infatti coinvolti in questi particolari corsi con al centro piccoli velivoli senza pilota. Autentiche attività extracurricolari in cui i più piccoli (in terza e quarta elementare) impareranno a costruire e pilotare droni semplici, con lezioni in cui si avrà un approccio quasi ludico. All'apprendimento del pilotaggio degli apparecchi più avanzati saranno deputati invece gli studenti appena più grandi delle scuole secondarie, che lavoreranno anche sulla progettazione e la realizzazione dei componenti. Una scelta che può sembrare particolare ma che in realtà si spiega con la sempre più crescente paura di un'invasione russa sul territorio della repubblica baltica.

Gli incidenti di luglio e la paura russa

  Basta prendere una cartina per comprendere perché questo Paese di 2,8 milioni di abitanti tema tanto lo sconfinamento di Mosca: la Lituania è infatti confinante sia con l’enclave russa di Kaliningrad sia con la Bielorussia di Lukašenko, alleato di ferro di Vladimir Putin. A preoccupare Vilnius ci sono poi gli ultimi segnali arrivati da oltre confine: l'ultimo incidente è datato 28 luglio, quando un drone carico di esplosivo ha attraversato il territorio lituano. Si sospetta che fosse diretto dalla Russia verso l'Ucraina ma che sia stato disorientato dalle difese di Kiev, come ha ipotizzato anche la stessa ministra della Difesa Dovile Sakaliene. Il drone è stato trovato poi in un'area di addestramento militare a circa cento chilometri dal confine con la Bielorussia, dove era precipitato. Il capo di stato maggiore dell'esercito lituano Dainius Paskevicius ha confermato che conteneva ben due chili di esplosivo. Quanto accaduto a fine luglio non si può derubricare a un caso isolato, visto che già il 10 dello stesso mese un altro drone Gerbera è entrato in Lituania dalla Bielorussia, creando attimi di panico prima che lo si etichettasse come non pericoloso. Entrambi gli episodi sono stati considerati dalla Lituania come "pericolose provocazioni", che hanno ulteriormente spinto Vilnius a pensare a delle contromisure anche estreme, che comprendessero lo sviluppo e la costruzione di droni. 

Un investimento da più di tre milioni

  Il Guardian ha spiegato i dettagli del piano lituano, chiarendo come questo implichi un investimento totale pari a 3,3 milioni per essere attuato. Secondo la testata inglese  l'obiettivo del governo sarebbe quello di "ampliare l’addestramento alla resistenza civile" arrivando a coinvolgere in totale, tra adulti e bambini, ben 22mila persone. "Prevediamo che 15.500 adulti e 7.000 bambini acquisiranno competenze nel controllo dei droni entro il 2028. A settembre apriremo nuovi centri di controllo dei droni a Jonava, Tauragė e Kėdainiai, mentre costruiremo altri sei centri di addestramento per droni in altre regioni della Lituania sempre entro lo stesso anno", ha comunicato la ministra Sakaliene, spiegando come l'intero addestramento sarà gestito dal sindacato dei fucilieri lituani in collaborazione con l’agenzia lituana per l’istruzione non formale. 

Come tuttavia faceva notare a inizio luglio lo stesso Guardian, quello che progetta di fare la Lituania non è un inedito. Anzi, paradossalmente gli stessi "rivali" russi già hanno messo in cantiere un'iniziativa simile, coinvolgendo ormai da un po' bambini e ragazzi nella progettazione e nei test dei droni usati nella guerra in Ucraina. Il processo di avvicinamento degli studenti sarebbe oltretutto già abbastanza elaborato dalle parti di Mosca, con i ragazzi che partono spesso con competizioni che implicano l'uso di videogiochi e finiscono alla fine per essere reclutati dalle aziende della difesa. "I ragazzi sono attivamente coinvolti nella modellazione di componenti di sistemi per vari droni", aveva raccontato uno degli adolescenti invischiati in questo sistema al giornalista responsabile dell'inchiesta per la testata britannica. Forse siamo già in una nuova fase della guerra, dove anche chi è troppo piccolo per guidare un auto può pilotare a distanza un drone e causare potenziali disastri, con conseguenze prevedibilmente nefaste.

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