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Trump: "Se l'Ue aprirà i suoi mercati ai prodotti Usa, abbasseremo i dazi" | Si va verso un accordo al 15%

La Casa Bianca ha smentito l'ultimo scoop del Wsj secondo il quale il presidente americano fu informato a maggio che il suo nome era nei file su Jeffrey Epstein: "Fake news"

23 Lug 2025 - 23:34
 © Afp

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Il braccio di ferro commerciale tra Usa e Ue potrebbe tradursi in un accordo di dazi al 15% sulle importazioni europee. Bruxelles potrebbe a sua volta ridurre le proprie tariffe mercantili sui prodotti americani al livello della clausola Mfn ("nazione più favorita") o addirittura allo 0% per alcuni prodotti. La decisione finale spetta in ogni caso al presidente Donald Trump, che ha detto: "Se l'Unione europea aprirà i suoi mercati ai prodotti Usa, abbasseremo i dazi". Quelli sull'acciaio, però, resterebbero fuori dallo schema dell'intesa al 15%, con la conferma della tariffa doganale al 50%. Intanto il direttore della comunicazione della Casa Bianca, Steven Cheung, ha smentito l'ultimo scoop del Wall Street Journal secondo il quale Trump fu informato a maggio che il suo nome era nei file su Jeffrey Epstein. "Si tratta di un'altra fake news, come quella precedente pubblicata dal Wsj", ha dichiarato.


La Columbia University pagherà una multa di 200 milioni di dollari per chiudere la causa dell'amministrazione di Donald Trump, che l'ha accusata di antimsemitismo, nell'ambito di un accordo più ampio per ripristinare i finanziamenti federali. Lo annuncia lo stesso college, secondo quanto riportato dal New York Times.


Una sottocommissione di vigilanza della Camera americana ha approvato la convocazione del Dipartimento di Giustizia per i dossier su Jeffrey Epstein, con tre repubblicani che hanno votato insieme ai democratici nel comitato. Lo riferisce il Washington Post. Qualche ora fa la stessa commissione aveva emesso un mandato di comparizione per Ghislaine Maxwell, una collaboratrice di Epstein che sta scontando una pena di 20 anni dopo essere stata condannata nel 2021 per traffico sessuale e altri reati.


"Gli Stati Uniti l'hanno iniziata e vinceranno la corsa per l'intelligenza artificiale". Lo ha detto Donald Trump ad un evento a Washington con gli imprenditori del settore. Il presidente americano ha anche proposto di cambiare il nome all'IA. "Artificiale non mi piace, non è artificiale è puro genio", ha detto.


"Se l'Unione europea aprirà i suoi mercati ai prodotti Usa, abbasseremo i dazi". Lo ha detto Donald Trump ad un evento a Washington dopo aver annunciato l'accordo commerciale con il Giappone.


"Si tratta di un'altra fake news, come quella precedente pubblicata dal Wall Street Journal". Così il direttore della comunicazione della Casa Bianca, Steven Cheung, ha commentato l'ultimo scoop del giornale secondo il quale Donald Trump fu informato a maggio che il suo nome era nei file su Jeffrey Epstein.


Il dipartimento di Giustizia americano ha avvertito Donald Trump a maggio che il suo nome compariva nei file sul caso di Jeffrey Epstein "più volte". Lo riporta il Wall Street Journal in esclusiva aggiungendo che la procuratrice generale Pam Bondi in quell'occasione disse al presidente che non aveva intenzione di pubblicare altro materiale sulla vicenda.


I dazi americani sull'acciaio resterebbero fuori dallo schema dell'intesa al 15%, con la conferma della tariffa al 50%. È quanto spiegano più fonti europee dopo che la Commissione ha aggiornato i 27 sul negoziato tra Ue e Usa. Le fonti confermano che Bruxelles attende un segnale da Washington sullo schema dell'intesa e nel frattempo ha rinnovato l'invito all'unità ai Paesi membri, astenendosi da negoziati bilaterali con gli Usa.


Un giudice federale della Florida ha respinto la richiesta dell'amministrazione di Donald Trump di pubblicare le trascrizioni delle deposizioni al grand jurì nell'ambito dell'indagine sul finanziere pedofilo Jeffrey Epstein. Lo riporta il New York Times. La settimana scorsa il governo ha chiesto di desecretare quei documenti e di trasferire il caso a New York, dove Epstein era stato incriminato dopo un'altra indagine nel 2019, dopo che il presidente e l'attorney general Pam Bondi sono finiti nella bufera per la gestione della vicenda.


"Vogliamo stabilità. E che i dazi siano più bassi possibile". Lo ha detto il presidente Emmanuel Macron a Berlino.


Lo scherma dell'intesa sul quale Ue e Usa hanno lavorato prevede dazi di base del 15%, che include la clausola della "Nazione Più Favorita" (Mfn) secondo la quale la tariffa è al 4,8% di media per il commercio transatlantico. Lo spiega una fonte diplomatica europea, secondo cui lo schema prevede alcune esenzioni ancora da definire. L'Ue potrebbe a sua volta ridurre le proprie imposte doganali ai prodotti americani al livello della clausola Mfn o allo 0% per alcuni prodotti. La decisione finale, si sottolinea, spetta comunque al presidente Donald Trump.


Secondo il quotidiano britannico "Financial Times", l'Unione europea e gli Stati Uniti starebbero per raggiungere un accordo commerciale per dazi al 15% sulle importazioni europee, simile all'accordo stipulato questa settimana da Donald Trump con il Giappone. Bruxelles potrebbe accettare il compromesso per eludere la minaccia del presidente americano, che aveva annunciato dazi del 30% a partire dal primo agosto.


Il dipartimento di Stato Usa ha aperto un'indagine sull'adesione dell'ateneo di Harvard a un programma governativo per i visti a studenti e professori stranieri. Lo riporta il New York Times precisando che il segretario di Stato Marco Rubio ha informato dell'indagine Alan M. Garber, il presidente di Harvard, in una lettera inviata oggi.


"Per la prima volta il Giappone apre il suo mercato agli Stati Uniti, persino ad auto, Suv, camion, persino all'agricoltura e al riso, che è sempre stato un no assoluto". Lo scrive Donald Trump su Truth dopo aver annunciato l'accordo commerciale con Tokyo. "Il libero mercato giapponese potrebbe essere un fattore di profitto tanto importante quanto i dazi stessi ed è stato ottenuto solo grazie al potere delle tariffe. Hanno anche accettato di acquistare miliardi di dollari in equipaggiamenti militari e di altro tipo", ha sottolineato il presidente americano.

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