Lo shutdown delle attività di governo comporta la sospensione o il rallentamento di molti servizi. La Casa Bianca respinge le critiche di Papa Leone sul trattamento dei migranti
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Lo spettro evocato da Donald Trump si è verificato: il governo federale degli Usa è andato in shutdown, cioè in blocco amministrativo, poco dopo la mezzanotte locale (le 6 in Italia). Lo shutdown comporta la sospensione o il rallentamento di molti servizi. Il Senato degli Stati Uniti, infatti, ha bocciato prima una proposta presentata dai Democratici, poi di un disegno di legge provvisorio del Partito Repubblicano approvato dalla Camera, che avrebbe garantito fondi per la attività governative fino al 21 novembre. Il presidente americano ha ribadito che lo stop delle attività amministrative, a causa della mancata estensione dei finanziamenti all'esecutivo, provocherebbe nuovi licenziamenti di massa nella forza lavoro federale. I sindacati hanno già intentato causa contro il tycoon, sostenendo che l'Office of Management and Budget abbia interpretato erroneamente la legge che regola le chiusure quando ha emesso una nota in cui suggeriva alle agenzie di "cogliere questa opportunità" per valutare i licenziamenti. Il Pentagono, fresco del cambio di intestazione in Dipartimento della Guerra, si è detto pronto alla "guerra". È quanto ha affermato il capo dell'apparato della Difesa, Pete Hegseth, promettendo di riparare ai "decenni di degrado" nelle Forze armate americane e incolpando "politici stolti e sconsiderati". La Casa Bianca, intanto, ha respinto le critiche di Papa Leone XIV alla sua politica "disumana" sull'immigrazione, affermando di "applicare la legge nel modo più umano possibile".
La Casa Bianca ha respinto le critiche di Papa Leone XIV alla sua politica "disumana" sull'immigrazione, affermando di "applicare la legge nel modo più umano possibile". "Respingo l'idea che questa amministrazione tratti gli immigrati clandestini in modo disumano, questa amministrazione si impegna ad applicare le leggi del Paese nel modo più umano possibile", ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt rispondendo ad una domanda sulle osservazione fatte ieri dal pontefice.
I licenziamenti di massa dei dipendenti governativi sono "imminenti": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt nel briefing con i media, parlando dello shutdown. Poco dopo il vicepresidente JD, nello stesso briefing, ha parlato di 1-2 giorni. Era stato Donald Trump a minacciare licenziamenti di massa in caso di shutdown: l'ufficio budget della Casa Bianca aveva gia' chiesto piani in questo senso a tutte le agenzie governative.
"Se lo shutdown continua dovremo licenziare delle persone". Lo ha detto il vicepresidente JD Vance, rispondendo alle domande dei giornalisti nella briefing room della Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è disposto a discutere e "a lavorare con i democratici per risolvere la crisi della sanità nel Paese, ma bisogna riaprire il governo", ha aggiunto.
Lo shutdown è colpa dei democratici, che non votano la stessa legge che hanno votato a marzo e che vogliono estendere la sanità ai migranti illegali. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt nel briefing con i media.
E' fallito al Senato il nuovo voto per estendere i finanziamenti al governo per sette settimane, revocando lo shutdown scattato oggi. I dem restano fermi nelle loro richieste sui sussidi alla sanità.
Lisa Cook, una delle governatrici della Federal Reserve americana che Donald Trump vuole revocare, può restare in carica per il momento, poiché la Corte Suprema ha rifiutato di decidere in via urgente. La Corte, a maggioranza conservatrice, sollecitata dal presidente americano, ha fatto sapere che inizierà a esaminare il caso nei prossimi mesi, a partire da gennaio 2026. Donald Trump riteneva di avere il potere di licenziare la governatrice senza attendere e l'aveva accusata di aver mentito a delle banche durante richieste di prestiti immobiliari personali, presentando due abitazioni come residenze principali.
Gli Stati Uniti sono entrati alla mezzanotte locale (le 6 in Italia) ufficialmente in shutdown, con conseguente congelamento di parte dell'amministrazione federale. È la prima volta che accade in sette anni e al momento non c'è una soluzione in vista per l'impasse di bilancio al Congresso americano tra i repubblicani di Donald Trump e l'opposizione democratica.