l'allarme

Da New York a Houston, le grandi città Usa stanno sprofondando

Il suolo di New York "cede" di 2 millimetri l'anno, quello di Houston di 10. Lo rivela uno studio di Virginia Tech, basato su misurazioni satellitari

08 Mag 2025 - 17:25
 Statua della Libertà, Liberty Island, New York, USA  © Istockphoto

 Statua della Libertà, Liberty Island, New York, USA © Istockphoto

New York, Dallas, Seattle, Houston e molte altre: ben 28 grandi città statunitensi stanno sprofondando. E lo fanno a una velocità notevole: da 2 a 10 millimetri all'anno. Il fenomeno di subsidenza, cioè il progressivo abbassamento del suolo, è stato evidenziato dalle misurazioni radar satellitari e interessa aree urbane abitate complessivamente da 34 milioni di persone, circa il 12% della popolazione totale degli Stati Uniti. È quanto indica uno studio pubblicato su Nature Cities da un gruppo di ricerca internazionale guidato da Virginia Tech, il celebre Politecnico di Blacksburg.

Houston è quella messa peggio

 In tutte le città analizzate, si sta abbassando almeno il 20% della superficie urbana. In 25 delle 28 città, almeno il 65% sta sprofondando. Città come New York, Chicago, Seattle e Denver stanno sprofondando di circa 2 millimetri all'anno. Mentre la città che si sta abbassando più rapidamente è Houston, con oltre il 40% della sua superficie che cala di oltre 5 millimetri all'anno, e il 12% che sprofonda addirittura a una velocità doppia. Alcuni punti localizzati si abbassano anche di 5 centimetri l'anno. Secondo gli studiosi, il fenomeno è principalmente causato dell'estrazione di acqua dalle falde sotterranee. Ecco perché interessa le zone urbane densamente popolate.

Movimenti irregolari

 In Texas, dove la subsidenza è aggravata dall'estrazione di petrolio e gas, altre due città (Fort Worth e Dallas) si trovano in una situazione simile a quella di Houston. Altre zone localizzate a rapido sprofondamento includono le aree intorno all'aeroporto LaGuardia di New York e alcune zone di Las Vegas, Washington e San Francisco. Il fatto che alcune parti ben localizzate stiano sprofondando più velocemente delle aree adiacenti fa sì che il terreno si muova in modo irregolare, rischiando di destabilizzare edifici e infrastrutture come strade, ponti e dighe. Il fenomeno è particolarmente rilevante a Houston, New York, Las Vegas e Washington.

Processo accelerato

 Il movimento irregolare del terreno "implica che le infrastrutture possano essere silenziosamente compromesse nel tempo, con danni che diventano evidenti solo quando sono gravi o potenzialmente catastrofici", afferma il professore associato di Virginia Tech che ha curato lo studio, Manoochehr Shirzaei. "Questo rischio è spesso aggravato nei centri urbani in rapida espansione", dove la crescente domanda di acqua dolce porta a depauperare le falde più velocemente di quanto possano essere reintegrate, con conseguenze sulla stabilità del terreno. Secondo Shirzai, l'effetto combinato dei cambiamenti meteorologici con la crescita della popolazione sta accelerando i tassi di subsidenza e trasformando aree urbane precedentemente stabili in zone vulnerabili a inondazioni, guasti infrastrutturali e degrado del suolo nel lungo termine.

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