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Afghanistan, i talebani preparano la svolta integralista: barba lunga, stop alla musica e classi separate

Un ritorno al passato con una rigida interpretazione della sharia: ecco come cambierà il Paese dopo il ventennio di occupazione americana

Raffiche di mitra sparate in aria sparate dai talebani in segno di festa e i fuochi d'artificio nel cielo di Kabul: finisce così il il ventennio di occupazione americana in Afghanistan. Il tweet pubblicato dal Pentagono in cui si vede l'ultimo militare, il maggiore generale Chris Donahue, lasciare con diverse ore d'anticipo l'aeroporto Hamid Karzai, è l'immagine emblematica di questo momento. E i talebani, nuovi padroni del Paese, non perdono tempo a mostrare il loro vero volto, promuovendo il ritorno all'integralismo.

L'Afghanistan, dunque, è ora nelle loro mani e i segnali concreti di un ritorno al passato non si sono fatti attendere, tra repressione e negazione dei diritti civili, con l'obbligo di barba lunga per gli uomini e la chiusura di classi miste nelle scuole, annunciata in diverse province. 

 

 

Una rigida interpretazione della sharia - Gruppo estremista musulmano che dagli anni Novanta si è imposto sulla scena internazionale, i talebani seguono una rigida interpretazione della sharia. Sostengono le esecuzioni pubbliche di assassini e adulteri condannati e l'amputazione per i colpevoli di furto. Gli uomini devono farsi crescere la barba e le donne devono indossare il burqa. In passato, hanno vietato la televisione e il cinema; hanno proibito alle ragazze dai 10 anni in su di andare a scuola.

 

Le donne coperte - Il cambio d'abito di Clarissa Ward, giornalista della CNN, è emblematico per raccontare la svolta integralista dell'Afghanistan. Il 15 agosto, la reporter si è collegata in diretta dall'Afghanistan con i capelli raccolti e una sciarpa rossa arrotolata su una giacca dai colori pastello. Il giorno seguente, dopo che i talebani hanno conquistato Kabul, Ward era in strada con il volto coperto dall'hijab, mentre continuava a raccontare per l'emittente americana la situazione nella capitale. 

 

 

Università, classi separate per le ragazze - Il ministro dell'Istruzione talebano ha annunciato che d'ora in avanti in Afghanistan all'Università le studentesse e gli studenti saranno divisi. "Continueranno a studiare in classi separate, come vuole la sharia", ha dichiarato Abdul Baqi Haqqani. 

 

Stop alla musica - In Afghanistan la musica tornerà a essere vietata: l'annuncio è stato dato dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid. "La musica - ha spiegato al New York Times - nell'Islam è proibita, ma noi speriamo di poter persuadere le persone a non fare queste cose, invece di dover fare pressioni". Già sotto il governo dei talebani negli Anni Novanta musica, televisione e cinema erano vietati, e assistervi comportava severe punizioni. Come il recente caso del cantante folk afghano Fawad Andarabi, ucciso nell'Hindukush da un combattente talebano che gli ha sparato alla testa davanti alla sua famiglia al termine di una feroce esecuzione. I  talebani hanno introdotto anche il divieto per radio e televisioni della provincia di Kandahar di mandare in onda musica e voci femminili.

 

 

Jeans vietati -  Tra i racconti che non lasciano dubbi sulla svolta integralista dell'Afghanistan ci sono le testimonianze di alcuni giovani afghani frustati dai talebani solo perché indossavano i jeans. In un post su Facebook, un ragazzo afghano ha raccontato che stava camminando con alcuni amici a Kabul quando alcuni talebani li hanno fermati, accusandoli di "non rispettare l'Islam". Due giovani sono riusciti a scappare mentre gli altri sono stati picchiati, frustati e minacciati con una pistola.

 

Afghanistan, l'anchorman va in onda circondato dai talebani armati

Un conduttore televisivo afghano è andato in onda circondato da un gruppo di talebani armati. Il video, che sta rimbalzando sui social, mostra l'anchorman visibilmente nervoso mentre legge le notizie nel programma politico Peace Studio. Nel corso della trasmissione interviene anche uno dei talebani, mentre il presentatore riferisce ciò che l'Emirato Islamico sostiene, ovvero che gli afghani non devono aver paura. Il filmato è stato condiviso anche dalla giornalista di origine afghana della Bbc Yalda Hakim, basata in Australia, che lo ha definito "surreale": "Appare così oggi in Afghanistan il dibattito politico in tv", ha scritto Hakim.

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